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Faida San Luca: 59 rinviati a giudizio

 

59 persone rinviate a giudizio per la faida di San Luca, tra di loro 9 latitanti ed il presunto killer di Duisburg

30 lug 08 Il rinvio a giudizio di 59 presunti affiliati alle cosche Pelle-Vottari e Nirta Strangio, protagoniste della faida di San Luca, e' stato chiesto dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri e Federico Perrone Capano. La richiesta è da oggi al vaglio del gup Concettina Garreffa che ha aperto l'udienza preliminare al termine della quale dovrà decidere i provvedimenti da adottare. Agli imputati vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, omicidio e detenzione illegale di armi. In questa prima fase l'udienza è dedicata soprattutto alle questioni preliminari. Secondo le previsioni, la discussione potrebbe durare alcune settimane. La faida di San Luca, iniziata nel 1991, è culminata nella strage compiuta a Duisburg (Germania) a Ferragosto dello scorso anno. I fatti oggetto del procedimento, però, si riferiscono ad un periodo antecedente, mentre la parte riguardante la strage è stata stralciata. Molti degli imputati furono fermati e poi arrestati nell'operazione condotta da polizia e carabinieri il 30 agosto dello scorso anno.

Contestata la strage di Natale. Ci sono anche i presunti mandanti ed esecutori della strage di Natale tra le persone per le quali la Dda di Reggio Calabria ha chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sulla faida di San Luca. Nell'agguato, compiuto il 25 dicembre 2006, rimase uccisa Maria Strangio, moglie di Giovanni Luca Nirta, ritenuto uno dei capi dell'omonima cosca, e tre persone, tra le quali un bambino di cinque anni, rimasero ferite. Il delitto, secondo l'accusa, fu deciso da Francesco Pelle, di 31 anni, detto "ciccio pakistan", attualmente latitante, per vendicare un tentativo omicidio subito il 31 luglio 2006 nel quale perse l'uso delle gambe. Francesco e Santo Vottari, rispettivamente di 37 e 36 anni (Santo è latitante), sarebbero stati gli organizzatori, mentre Sebastiano Vottari, di 25 anni, insieme ad un minorenne, è accusato di avere fatto parte del gruppo di fuoco. L'omicidio di Maria Strangio, secondo gli investigatori, sarebbe all'origine della strage di Duisburg, nella quale furono uccise sei persone ritenute vicine ai Pelle-Vottari, decisa per vendetta dalla cosca avversaria dei Nirta-Strangio.

Tra gli imputati il presunto killer di Duisburg. Giovanni Strangio, il giovane di 29 anni, latitante da quasi un anno e ricercato perche' sospettato di essere uno degli autori della strage di Duisburg, figura nell'elenco delle persone per le quali la Dda di Reggio Calabria ha chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sulla faida di San Luca. Strangio è imputato di associazione mafiosa. La parte riguardante l'inchiesta sulla strage di Duisburg, infatti, è stata stralciata. Il giovane, nato a Siderno, ma residente a Kaarst, nella Renania-Westfalia, dove era titolare di due pizzerie, è il cugino di Maria Strangio, la donna uccisa a Natale del 2006 a San Luca. Già in concomitanza con il funerale della cugina, il giovane era stato arrestato dalla polizia perché trovato in possesso di una pistola ed era rimasto in carcere sino al giugno dello scorso anno. Alla sua identità, la polizia tedesca è giunta sulla base dell'identikit fornito da un testimone che raccontò di avere visto un giovane allontanarsi dal ristorante "Da Bruno", luogo della strage, alla guida di un'automobile nera e a forte velocità.

Nove i latitanti imputati. Sono nove i latitanti i cui nomi compaiono nella richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Dda di Reggio Calabria al gup nell'ambito dell'inchiesta sulla faida di San Luca. Tra loro figurano alcuni elementi di vertice delle cosche Pelle-Vottari e Nirta-Strangio, come Antonio Pelle, di 46 anni, conosciuto come "u vanchelli" o "la mamma", considerato il boss dell'omonima famiglia, o quello di Francesco pelle, di 31 anni, detto "Ciccio Pakistan", ricercato per la strage di Natale. Nell'elenco degli imputati-latitanti, ci sono anche i cugini Giovanni e Sebastiano Strangio, rispettivamente di 29 e 33 anni. Entrambi sono considerati dagli investigatori come gli elementi di spicco della cosca Strangio degli "Iancu", tra le più radicate e pericolose di San Luca. Giovanni è anche ricercato perché considerato l'autore della strage di Duisburg nella quale, a Ferragosto dello scorso anno, furono uccise sei persone considerate dagli inquirenti vicini ai Pelle-Vottari.

Imputati i fratelli delle vittime di Duisburg. La Dda di Reggio Calabria, nell'ambito dell'inchiesta sulla faida di San Luca, ha chiesto il rinvio a giudizio anche dei fratelli di due delle vittime della strage di Duisburg dove, a Ferragosto dello scorso anno, furono uccise sei persone. Si tratta di Achille Marmo, di 34 anni, fratello di Marco, e di Giovanni Strangio, di 42 anni, fratello di Sebastiano. Giovanni Strangio è solo omonimo del giovane ricercato come uno degli autori della strage compiuta in Germania. La sua famiglia, nonostante si chiami Strangio, non fa parte del clan legato ai Nirta, ma, secondo gli investigatori è vicina ai Pelle-Vottari. I due sono accusati di associazione mafiosa, per avere fatto parte della cosca Pelle-Vottari, e di traffico di armi. Della cosca, secondo l'accusa, faceva parte anche Marco Marmo ucciso nella strage in Germania. Giovanni Strangio è il fratello di Sebastiano, col quale gestiva il ristorante "Da Bruno" davanti al quale è stata compiuta la strage di Ferragosto. I tre, in concorso con altre persone pure fermate, secondo l'accusa, avrebbero cercato di portare in Italia armi da guerra, armi clandestine e munizioni, da vendere e cedere alla cosca Pelle-Vottari.

La strage nacque da un lancio di uova. La faida di San Luca tra le famiglie Nirta-Strangio da una parte e Pelle-Vottari dall' altra, aveva avuto inizio il giorno di carnevale del 1991. All'origine dello scontro tra i due gruppi ci fu un banale lancio di uova avvenuto a San Luca tra un gruppo di giovani del luogo. L'episodio provocò un violento litigio tra esponenti dei due gruppi che portò ad un agguato, compiuto il 14 febbraio del 1991, nel quale furono uccise due persone ed altre due rimasero ferite. Con il passare degli anni però, secondo l'analisi di polizia e carabinieri, lo scontro sarebbe proseguito per la supremazia nel traffico di droga ed nell'infiltrazione negli appalti pubblici. Dopo un lungo periodo di pausa la faida è ripresa il giorno di Natale del 2006 quando fu uccisa Maria Strangio e ferite tre persone tra cui un bambino. L'omicidio della donna ha segnato un innalzamento dello scontro che ha registrato, subito dopo, altri cinque omicidi e sei tentati omicidi, fino a raggiungere il suo culmine con la strage compiuta a Duisburg a Ferragosto dello scorso anno con l'uccisione, davanti al ristorante "Da Bruno", di sei persone ritenute legate ai Pelle-Vottari.

 

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