HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Le famiglie calabresi sono al verde

 

Una famiglia calabrese su due non arriva a fine mese. Rapporto Eurispes sul caro-vita

23 lug 08 Inflazione oltre il doppio di quella ufficiale. Cresce l'indebitamento finanziario delle famiglie. Crollano i consumi. E intanto, oltre 388mila famiglie non arrivano a fine mese.Il dato emerge da uno studio dell'Eurispes Calabria, il cui presidente, Raffaele Rio, spiega: "La discount family calabrese e' al collasso, presenta una situazione finanziaria allarmante. E se arrivare alla fine del mese e' per molti un'impresa ardua, riuscire a risparmiare risulta quasi impossibile. Per contrastare le difficolta' economiche aggravate dalla presenza di un forte fenomeno inflattivo le famiglie hanno modificato il proprio stile di vita facendo emergere una particolare capacita' di adattamento per far fronte alle ristrettezze. Sempre piu' spesso - ha continuato il presidente delle sede regionale di Eurispes - ci si destreggia tra saldi ed offerte promozionali, si tagliano le spese superflue, si riducono i beni non essenziali e ci si rivolge sempre piu' frequentemente ai punti vendita piu' economici come i discount. All'aumentato indebitamento delle famiglie non si e' accompagnata una crescita dei consumi, in quanto il ricorso al credito non e' stato utilizzato per accrescere le proprie disponibilita' di consumo o acquistare beni e servizi voluttuari - ha concluso Raffaele Rio - quanto per mantenere il livello di vita degli anni passati, far fronte ai bisogni essenziali rappresentando ormai una forma stabile di integrazione del reddito".

INFLAZIONE AL 9,1 PER CENTO. IL 2008 A RISCHIO RECESSIONE. L'aumento dei prezzi da parte delle famiglie consumatrici calabresi e' pari ad oltre il doppio di quella reale. L'inflazione, rilevata dall'Eurispes Calabria, ha registrato, con un dato del 9,1%, una differenza di 5 punti con il tasso di inflazione ufficiale regionale pari al 4,1%. Il rilevante incremento dei prezzi avvertito dai calabresi produce un impatto fortemente negativo sull'andamento economico generale ed effetti depressivi sui comportamenti di acquisto. E' opinione sempre piu' diffusa tra gli studiosi che "uno scarto tra inflazione percepita e inflazione ufficiale di 3 punti percentuali, potrebbe determinare una contrazione del Pil dello 0,7%". E attualmente lo scarto e' di ben 5 punti. L'anno in corso, quindi, potrebbe chiudersi in Calabria con quasi un punto e mezzo di recessione determinata dal fatto che le famiglie livellano verso il basso tutta la struttura dei consumi.

CARO-PREZZI: IN TESTA ALIMENTARI, BENZINA E SCUOLA. CATANZARESI E VIBONESI I PIU' PREOCCUPATI. Alla luce di questo aumento inflattivo si spiega facilmente il dato pari al 95,1% dei nuclei familiari intervistati che afferma che nel corso dei primi mesi del 2008 i prezzi in generale sono aumentati. Praticamente insignificante la quota dei calabresi che ha percepito una diminuzione dei prezzi (0,2% del campione). Gli aumenti dei prezzi si avvertono in misura maggiore fra le famiglie residenti nella province di Catanzaro e Vibo Valentia. In queste aree, infatti, la percentuale di chi ha notato un aumento dei prezzi nel corso dell'ultimo anno e' superiore, anche se di poco, alla media regionale ed e' cosi' distribuita: 96,6% nel catanzarese e 96,2% nel vibonese. I calabresi colgono l'aumento dei prezzi in tutte le principali categorie di consumo. Tra queste, quelle colpite in modo particolare risultano essere i beni alimentari (99%), la benzina e il carburante per auto (98,5%). Significativi incrementi vengono, inoltre, avvertiti nei confronti del settore scolastico, di quello dei pasti e delle consumazioni fuori casa, della categoria immobiliare (acquisto e affitto); nei confronti di questi tre settori rispettivamente l'84,2%, l'83,7% e l'81,8% degli interpellati ritiene ci sia stato un aumento nel corso degli ultimi dodici mesi. Riguardo alle altre categorie di spesa, gli intervistati lamentano variazioni al rialzo nel comparto delle vacanze e dei viaggi (77%), e ancora il 76,4% denuncia la crescita delle spese sanitarie, delle spese telefoniche (74,9%) e di quella dei trasporti (74,1%). Anche i costi per il vestiario e le calzature (72,5%), per l'arredamento e i servizi per la casa (69,4%) e quelli per la cura della persona (69%), secondo la maggioranza degli intervistati, hanno subito un considerevole aumento dei prezzi nel corso dell'ultimo anno.

CONGIUNTURA ECONOMICA: QUASI 1 FAMIGLIA SU 2 NON ARRIVA A FINE MESE. CROLLANO I RISPARMI. Quasi un famiglia su due in Calabria, a partire gia' dalla terza decade del mese, incontra difficolta' a far quadrare il proprio bilancio: il 44,5% del campione, infatti, pari a oltre 338 mila nuclei familiari se ipotizziamo di rapportare la percentuale ottenuta sul totale delle famiglie calabresi (755.240 unita'), dichiara di non riuscire ad arrivare alla fine del mese. Gli altri indicatori rilevati confermano un preoccupante peggioramento del tenore di vita delle famiglie calabresi: il 62,8% dichiara di dover intaccare i risparmi familiari, messi da parte negli anni precedenti, ed inoltre per circa un quarto dei nuclei familiari (24,3%), la situazione finanziaria domestica attuale e' tale da dover ricorrere a prestiti personali. E' in questo quadro che si iscrivono anche i dati relativi alla caduta della propensione al risparmio delle famiglie: circa 580 mila famiglie (76,8%), inoltre, hanno dichiarato di non riuscire a risparmiare, percentuale che supera la soglia dei 94 punti per coloro che non riescono a programmare alcun investimento. Ricorrono maggiormente ai prestiti personali le famiglie del vibonese (34,0%) e del reggino (30,9%), e in misura minore nel territorio provinciale di Crotone, dove invece si concentra la percentuale maggiore di quanti dichiarano di utilizzare i risparmi familiari (75,5%) piuttosto che ricorrere a prestiti personali e dunque indebitarsi ulteriormente (18,9%). E' nella provincia di Reggio Calabria che si registra la percentuale piu' alta di chi non riesce ad arrivare alla fine del mese (48,6%); a seguire quella di Vibo Valentia (45,3) e Cosenza (43,5%). Infine, oltre l'83% delle famiglie che vive nella provincia di Crotone dichiara di non riuscire piu' a risparmiare, seguiti dai cosentini (77,6%), dai reggini (77,2%); mentre Catanzaro e Vibo Valentia presentano le percentuali piu' elevate fra quanti dichiarano di non riuscire piu' a investire, rispettivamente il 95,7% e il 96,2% delle famiglie residenti.

BILANCI DOMESTICI IN ROSSO: OLTRE 10.500 EURO DI DEBITO PER FAMIGLIA. Il crollo della propensione risparmio si e' accompagnato alla crescita dell'indebitamento e al crescente ricorso al credito al consumo. In un solo anno, dal 2007 al 2006, con un ammontare complessivo di quasi 8 miliardi di euro, l'indebitamento finanziario di oltre 755mila famiglie calabresi consumatrici e' aumentato di quasi 1,1 miliardi di euro pari al 15,7%. Un dato ancora piu' evidente se rapportato alla ricchezza regionale prodotta: nel 2007, infatti, il rapporto tra l'indebitamento finanziario e il pil calabrese e' stato pari al 23,4% con un incremento del 2,2% rispetto all'anno precedente. Nel dettaglio, il credito al consumo ha registrato rispetto al 2006 un incremento di ben 16,9 punti percentuali passando da 3 miliardi di euro del 2006 agli oltre 3,5 miliardi di euro del 2007. Inoltre, i finanziamenti totali concessi alle famiglie calabresi per l'acquisto di abitazioni hanno superato la soglia dei 3,7 miliardi di euro con un incremento del 15,9%. Infine, anche il segno piu' fatto registrare dalle sofferenze del sistema del credito regionale certifica il preoccupante affanno della societa' calabrese: tradotto in soldoni, significa che nel 2007 gli impegni finanziari non onorati dai nuclei familiari calabresi sono aumentati del 14,4% rispetto al 2006.

I CONTI NON TORNANO: DIFFICOLTA' PER BOLLETTE, ALIMENTARI E SPESE MEDICHE. Nell'ultimo anno, oltre la meta' degli intervistati (51,1%) ha incontrato difficolta' economiche maggiormente nel sostenere il pagamento delle utenze domestiche (bollette luce, gas, ecc.) e nell'acquisto di beni alimentari, dichiarato da quasi un terzo del campione (31,7%). Un segnale evidente, questo, del caro vita che si aggrava sempre piu' a causa del fortissimo aumento dei prezzi internazionali dell'energia (ci si riferisce, in particolare, al crescente incremento del prezzo del petrolio che sta avendo ripercussioni rilevanti sul costo dei consumi quotidiani delle famiglie). Molte famiglie calabresi hanno palesemente ammesso rilevanti problemi anche per il pagamento delle spese mediche (21,5%), per le spese di istruzione dei figli (19,4%), per il pagamento del mutuo (19%), e ancora per le spese di affitto (15,3%).

IL BORSINO DEI CONSUMI: E' CONTRAZIONE GENERALE. Quasi il 50% delle famiglie calabresi dichiara di aver ridotto i propri consumi, il 35,6% non li ha ne' aumentati ne' diminuiti mentre solo il 15,9% li ha aumentati. Il "saldo" e' negativo, confermando una evidente contrazione dei consumi. La riduzione ha riguardato sia quelli alimentari che quelli non alimentari, ma in misura maggiore quest'ultimi (33,7%) rispetto ai primi (14,4%). Andando nel dettaglio delle diverse categorie di spesa, le famiglie hanno ridotto in maniera significativa la frequenza di locali pubblici (ristoranti, pizzerie, discoteche, bar, ecc.,) con il 59,6%, le spese per viaggi e vacanze con il 55,2%, le spese destinate alla cultura e agli spettacoli (cinema, teatri, stadio, libri, dischi, ecc) con il 52,6%, l'acquisto di mobili, elettrodomestici e articoli per la casa con il 49,1%, le spese per la bellezza e il benessere (parrucchiere, estetista, ecc.) con il 45,7%, quelle destinate allo sport ed agli hobbies (palestra, corsi, ecc.) con il 44,7%, gli acquisti di abbigliamento e calzature con il 41,7% e, infine, quelli di bevande alcoliche e tabacchi con il 39,1%. Sul fronte opposto, invece, le spese per le quali le famiglie hanno destinato un incremento rilevante sono i farmaci e le spese sanitarie e per la salute (41,7%) e, con il 60,7%, le spese per la casa (affitto, acqua, energia e combustibile).

ASPETTATIVE ECONOMICHE: IL 23,2% SPERA IN UN MIGLIORAMENTO. Quasi una quarto, il 23,2%, si attende un miglioramento economico nei prossimi anni. La gran parte delle famiglie ritiene che la propria situazione rimarra' piu' o meno la stessa (46,2%), mentre sul fronte opposto, la quota di famiglie pessimiste raggiunge un valore pari al 20%; da rilevare anche un'alta percentuale di non rispondenti, il 10,6%, che non si esprime, non volendo o non sapendo fornire alcuna previsione. Ma come andata nel 2007? Ben il 46% degli intervistati evidenzia, rispetto all'anno appena trascorso, un peggioramento della situazione

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti