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Operazione della Dia contro la ndrangheta da Milano a Reggio

Operazione della Dia contro la ndrangheta da Milano a Reggio Calabria. 24 arresti. Si occupavano dalla droga ai quadri alle acse d'asta

08 lug 08 - Parola d'ordine, diversificare l'attivita'. Le finalita' del gruppo sgominato questa mattina dalla Direzione Investigativa Antimafia con 24 ordinanze d'arresto le riassume un investigatore: ''Droga, estorsioni, usura, quadri. L'unico obiettivo erano i soldi, non importa con qual metodo si ottenessero''. Perche' il gruppo guidato da una vecchia conoscenza dell'antimafia, Giuseppe Onorato, aveva l'esperienza per importare cocaina purissima (al 98%) direttamente dal Sudamerica, la forza per pretendere da imprenditori del settore metallurgico fino a 2 milioni e mezzo di euro, ma anche i ganci giusti per occuparsi di questioni molto piu' raffinate, come i quadri d'autore. La Dia ne ha sequestrati in totale 64, con firme come Modigliani, Schifano, Dorazio, Giordano, ma anche autori del '600 e '700 spagnolo, fino ai fiamminghi Snyders e Bosschaert il Vecchio, di cui sono stati bloccati una 'Natura morta con cacciagione' e un 'Vaso di fiori', entrambi autentici, acquistati dalla Spagna per 700 mila euro in contanti. Sugli altri dipinti, tra cui il Modi', saranno necessarie le perizie tecniche per stabilirne definitivamente l'autenticita', a dispetto degli expertise positivi che spesso accompagnavano le opere. Il settore dell'arte era tanto battuto dal gruppo per reimpiegare e quindi 'ripulire' i proventi di droga, usura ed estorsioni, che le forze dell'ordine coordinate dal pm Celestina Gravina hanno visitato con acquisizioni e perquisizioni alcune note case d'asta e gallerie d'arte. E diversi esponenti delle stesse risultano indagati per riciclaggio. Il carcere, per il gip Cristina Di Censo, e' la misura adeguata per 17 persone, mentre per sette bastano i domiciliari e per altre due l'obbligo di firma, ma gli indagati sono in totale 48. Sei persone, tra cui Onorato e i suoi sodali Emilio Capone, Vincenzo Pangallo, Oreste Trovato e Antonio Ausilio sono finite in manette per l'accusa di associazione di stampo mafioso. Per il capo centro della Dia di Milano, col. Stefano Polo, ''il gruppo non esitava a usare qualunque mezzo per ottenere il denaro richiesto agli estorti: percosse violente, minacce e danneggiamenti''. E faceva leva anche sulla ''forza intimidatrice'' e sulla ''condizione di assoggettamento e omerta'''. In almeno due casi, l'organizzazione avrebbe incendiato in Lombardia i capannoni industriali di due imprenditori. Quando poi Onorato riceveva la commissione di ''recuperare un credito'', la sua banda non esitava a usare minacce, pestaggi e sequestri lampo come metodi per convincere le sue vittime. A occuparsi del versante finanziario e di quello 'artistico' c'era invece Sergio Landonio, gia' noto per una condanna subita con l'accusa di truffa ai danni di Luigi Fasulo, il pilota d'aerei privati che il 18 aprile del 2002 si schianto' contro il grattacielo Pirelli a Milano, sede della Regione Lombardia.

Sequestrati dipinti di Modigliani. Oltre venti dipinti, ritenuti con buona probabilità autentici, sono stati sequestrati nell' operazione della Direzione investigativa antimafia (Dia) denominata 'Metallica' per la quale è in corso l'esecuzione di 24 arresti, 6 dei quali per associazione per delinquere di stampo mafioso. Tra questi dipinti, anche un Modigliani, un volto di donna, del quale - hanno spiegato gli investigatori - manca ancora una perizia che ne attesti l'autenticità ma esistono già degli expertise. Oltre a quell'olio di Modigliani, sono stati sequestrati quadri di autori del Seicento e del Settecento spagnoli e altri autori italiani. Fra gli altri una 'Natura morta con cacciagione' dell'autore fiammingo Snyders e un 'Vaso di fiori' di Bosschaert il vecchio, acquistati tra agosto e dicembre 2007 dal gruppo guidato dal pregiudicato Sergio Landonio per 700 mila euro in contanti. E' proprio quello dei quadri d'autore uno dei settori in cui l'associazione per delinquere, guidata dal pregiudicato Giuseppe Onorato, reimpiegava i proventi di usure, estorsioni e traffico di stupefacenti. Tra gli episodi contestati al gruppo ci sono anche estorsioni a tre imprenditori lombardi del settore delle materie metalliche, da cui il gruppo ha preteso in totale circa 2 milioni e mezzo di euro.

Indagati anche in case d’asta e gallerie. Ci sono anche alcuni indagati a piede libero in case d'asta e gallerie d'arte di prestigio tra le persone coinvolte nell'indagine che questa mattina ha portato la Dia a eseguire di 24 arresti nei confronti di altrettante persone sei delle quali accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso. L'accusa, per gli esponenti delle case d'asta, è di riciclaggio. A casa degli arrestati e nelle altre perquisizioni sono stati sequestrati in totale 64 dipinti. Tra le opere, sulla cui autenticità bisognerà attendere i riscontri tecnici, ci sono anche quadri attribuiti a Mario Schifano, Luca Giordano e Piero Dorazio. Inoltre sono stati trovati due reperti archeologici, un tavolino prezioso, 38 mila euro in contanti, tre orolgi Rolex e 50 grammi di cocaina. In queste ore il pm Celestina Gravina sta sentendo alcune persone informate sui fatti. A occuparsi della gestione dei soldi per conto del gruppo era, secondo gli inquirenti, Sergio Landonio, gia' noto in passato, per una condanna subita con l'accusa di truffa ai danni di Luigi Fasulo, il pilota d'aerei privati che il 18 aprile del 2002 si schiantò contro il grattacielo Pirelli a Milano. Erano però Giuseppe Onorato e i suoi uomini di fiducia Emilio Capone, Vincenzo Pangallo, Oreste Trovato e Antonio Ausilio, i più pericolosi. Per il capo centro della Dia di Milano, il colonnello Stefano Polo, "il gruppo non esitava a usare qualunque mezzo per ottenere il denaro richiesto agli estorti: percosse violente, minacce e danneggiamenti". In almeno due casi, l'organizzazione avrebbe incendiato i capannoni industriali di due imprenditori lombardi.

Operazione in tutta Italia. L’operazione della Dia contro esponenti della 'ndrangheta, stamani, si è svolta nel Nord e Sud Italia. Le forze dell'ordine hanno eseguito 24 ordini di custodia cautelare e oltre 50 perquisizioni dopo gli esiti di un'indagine diretta dal sostituto procuratore della Dda di Milano, Celestina Gravina, nella quale risultano indagate 48 persone. L'operazione è condotta dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Milano in Lombardia e Veneto e nelle province di Roma, Napoli e Reggio Calabria. In manette sono finiti esponenti della 'ndrangheta accusati, riferisce un comunicato della Dia, di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Arresti a Clusone (Bg). Due calabresi e una pensionata milanese sono finiti in carcere nella notte al termine di un'indagine condotta dai carabinieri della Compagnia di Clusone (Bergamo), con le accuse di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio, usura ed estorsione in concorso. Secondo gli inquirenti, Antonio Ausilio di 50 anni e Giuseppe Trovato di 35 facevano parte dell' organizzazione guidata dal pregiudicato Giuseppe Onorato, smantellata nelle scorse ore dalla Dia di Milano con l'operazione 'Metallica'. I due calabresi avrebbero gestito per lungo tempo il traffico di cocaina in gran parte della Lombardia e, probabilmente, erano i fornitori della cosiddetta raffineria della droga trovata proprio dai carabinieri di Clusone il 6 giugno 2007 a Lovere (Bergamo), da dove partiva lo stupefacente destinato alle province di Bergamo e Brescia. Antonio Ausilio, pregiudicato e già sorvegliato speciale, e Giuseppe Trovato, incensurato, sono stati arrestati a Trezzano sul Naviglio (Milano), dove sono residenti. La donna, che per i carabinieri sarebbe una dei consegnatari della droga e di cui nono sono state rese note le generalità, è stata rintracciata a Milano. Nella sua abitazione sono stati trovati anche 50 grammi di cocaina e un bilancino di precisione. Sono tutti e tre rinchiusi nel carcere milanese di San Vittore.

 

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