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Beni per un mln di euro sequestrati dalla Gdf a Roggiano

Beni per un milione di euro sequestrati dalla Finanza a Roggiano Gravina

31 lug 08 I finanzieri del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza i Cosenza hanno condotto un’operazione finalizzata all’esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo di beni immobili per un valore di circa 1.000.000,00 di euro ai sensi della normativa antimafia. Si tratta di una misura patrimoniale ai sensi dell’art. 30 della legge 646/82. In base a questa norma la situazione patrimoniale dei soggetti indiziati di appartenere ad associazioni mafiose, ovvero, che per condotta e tenore di vita, si ritiene vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da attivita’ delittuose, sono stati tenuti sotto stretta osservazione per un lungo periodo di tempo.
Così, le persone sottoposte ad una misura di prevenzione (decreto difinitivo) ovvero condannate con sentenza definitiva per i reati di associazione mafiosa, sono tenute a comunicare, per dieci anni, al nucleo di polizia tributaria del luogo di dimora abituale tutte le variazioni negli elementi del patrimonio di importo non inferiore inferiore a 10.329,14 euro. E se cio’ non avviene sono previste gravi sanzioni, seguite dalla confisca dei beni non segnalati o del corrispettivo derivante dalla loro alienazione. Così nella giornata odierna si è pervenuti al provvedimento di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cosenza, dott.ssa Carmela Ruberto, su richiesta del Procuratore capo, cons. dott. Dario Granieri e del sostituto procuratore, dott.ssa Roberta Conforti, che riguarda un terreno e parte di un fabbricato insistente sullo stesso, adibito ad uso commerciale, sito nel comune di Roggiano Gravina (cs), localita’ Cardoso, beni riconducibili a tale Roveto Vincenzo, 42 anni, di Cetraro (cs). Proprio le complesse ed articolate indagini patrimoniali disposte dai suddetti magistrati hanno permesso di appurare che quest’ultimo, gia’ sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s., ometteva di comunicare al competente nucleo di polizia tributaria le variazioni nella composizione del suo patrimonio e, per di piu’, compiva atti diretti in modo non equivoco ad aggirare i vincoli imposti della normativa antimafia facendo risultare proprietario un terzo prestanome.

 

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