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Ucciso sindacalista in un agguato

 

Ucciso sindacalista nella sede del Confsal a Reggio, forse è una rapina

09 lug 08 Ucciso durante un tentativo di rapina. E' l'ipotesi che viene fatta per l'omicidio a Reggio Calabria di Pietro Logoteta, di 69 anni, dirigente del sindacato Confsal agricoltura. Logoteta e' stato assassinato mentre si trovava nel suo ufficio, a pochi metri dalla sede del Consiglio regionale della Calabria. E' stato assassinato con un corpo contundente, col quale e' stato colpito piu' volte alla testa. La vittima aveva lavorato per 40 anni a Reggio Calabria nel Servizio contributi unificati del Ministero dell'Agricoltura. Viene descritta come una persona perbene, senza nemici, e dedita con grande passione alla sua attivita' di assistenza previdenziale ed economica in favore dei braccianti agricoli. Un omicidio, dunque, legato ad un movente occasionale. Le indagini vengono condotte dalla Squadra mobile di Reggio Calabria. Sul posto si e' recato il pm di turno della Procura della Repubblica, Carmela Squicciarini. Ad indirizzare le indagini sull'ipotesi di una rapina e' stato il fatto che la cassaforte dell'ufficio in cui lavorava Logoteta e' stata trovata aperta. L'assassino, secondo una prima ricostruzione, avrebbe bussato alla porta dell'ufficio e Logoteta, per nulla insospettito, avrebbe aperto pensando che chi aveva suonato fosse un suo collaboratore che era uscito poco prima. La persona che e' entrata, dopo avere minacciato Logoteta, lo ha costretto ad aprire la cassaforte. Tra i due c'e' stata anche una colluttazione nel corso della quale il sindacalista avrebbe ferito il suo aggressore. A dimostrarlo le macchie di sangue trovate dagli investigatori attorno all'edificio in cui e' avvenuto l'omicidio. Le tracce di sangue s'interrompono in un parcheggio vicino dove l'omicida aveva lasciato l'auto con la quale era giunto sul posto e che ha utilizzato per fuggire. L'assassino, secondo quanto e' emerso dai rilievi investigativi, si e' accanito su Logoteta fracassandogli il cranio col corpo contundente che, fuggendo, ha portato con se'. A chiamare il 113 e' stato il collaboratore di Logoteta che, rientrando in ufficio, ha suonato alla porta senza ricevere risposta. I poliziotti hanno forzato la porta d'ingresso dell'ufficio trovando il corpo di Logoteta in una pozza di sangue. Nell'ufficio sono stati rilevati i segni evidenti della colluttazione che c'e' stata tra il sindacalista ed il suo assassino.

 

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