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Accoglienza turistica, si salvano in pochi.

 

Accoglienza turistica, si salvano in pochi. Sufficienza per Tropea

29 lug 08 E' desolante la situazione dell' accoglienza turistica in queste settimane 'clou' della stagione estiva 2008: freddezza, scortesia, negligenza. Lo rileva un' indagine realizzata in luglio da Trademark Italia, la maggiore società italiana di marketing turistico, sulle 12 destinazioni balneari più rappresentative. Gli uffici pubblici del turismo risultano un ostacolo alla prenotazione, non sono garanti della qualità, a volte non rispondono alle mail, il personale al telefono "é scostante e spesso inconcludente". Va male anche quando la pubblica amministrazione ha delegato tutto al 'privato' delle associazioni di categoria: in questo caso non ci sono neppure garanzie per gli albergatori che non appartengono all'associazione a cui è stato affidato l'ufficio Iat. Le cose, secondo Trademark, non vanno meglio quando il turista si rivolge direttamente agli alberghi, ottenendo risposte come 'Non accettiamo il solo pernottamento, deve fare almeno la mezza pensione'; 'I servizi di spiaggia non sono inclusi' (sono quasi sempre un supplemento e c'é qualcuno che li offre a più di 100 euro al giorno)'; 'I bambini di eta' inferiore agli 8 anni non sono ammessi in albergò; 'I bambini pagano anche in stanza con i genitori'; 'Con cinque euro in piu' può avere la pensione completà. Senza contare chi non risponde alle mail, chi alla reception non chiede il cognome per un'eventuale lista d'attesa, chi perde il cliente chiudendo il telefono improvvisamente, chi risponde 'siamo completi' e riaggancia. L'indagine è stata condotta con il sistema del 'Mistery Guest': una persona si è presentata come cliente al telefono, inviando poi una mail di richiesta di informazioni per misurare il tipo di risposta. Sono stati scelti i primi alberghi elencati nella guida Michelin e per ciascuno sono state fatte più telefonate, chiedendo la disponibilità per una camera standard per un periodo di luglio. Analogamente si è analizzato il sito internet di riferimento e inviato una mail con una domanda identica di informazione e prenotazione di una camera. Medesima domanda per gli uffici pubblici: informazioni e suggerimenti per prenotare un albergo dove trascorrere qualche giorno di vacanza nelle ultime due settimane di luglio. Per ogni aspetto è stata data una valutazione (0 non esiste, 1 e 2 insoddisfacente, 3 soddisfacente, 4 molto soddisfacente, 5 ottimo) dell' atteggiamento di uffici e alberghi. Il risultato finale per ogni località è la media complessiva tra le risposte ottenute dall' ufficio pubblico e quelle ricevute dagli alberghi. La graduatoria Trademark delle destinazioni vede al primo posto Riccione, con un punteggio complessivo di 3,5, seguita da Cervia-Milano Marittima, Taormina e Lignano Sabbiadoro, con 3,1, ma otto destinazioni su 12 non hanno standard di risposta adeguati alla media della concorrenza internazionale e sono poco interessate alle domande poste dai turisti. Porto Rotondo "non ha un sito e nemmeno telefonando agli uffici del Comune di appartenenza si riesce a trovare un riferimento telefonico per ottenere informazioni turistiche". Nell'organizzazione pubblica sono rari gli uffici Iat promossi: si salvano Riccione, Lignano Sabbiadoro e Capri. Per l' accoglienza privata al primo posto c'é Cervia-Milano Marittima, seguita da Riccione, Taormina e Ostuni. Agli ultimi posti Forte dei Marmi e Positano. Questa la classifica (valutazione complessiva tra accoglienza pubblica e privata): Riccione 3,5; Cervia-Milano Marittima, Taormina e Lignano Sabbiadoro 3,1; Capri 2,9; Tropea 2,7; Lido di Jesolo 2,6; Positano e Ostuni 2,5; Santa Margherita Ligure 2,4; Forte dei Marmi 2,1; Porto Rotondo 1,6. "E' un quadro molto critico, quasi incredibile - commenta Aureliano Bonini, presidente di Trademark Italia - Stiamo parlando delle delle più famose destinazioni italiane e dei migliori alberghi, ma l'impressione ottenuta è quella di un' industria alla deriva. Gli uffici pubblici, con alcune lodevoli eccezioni, si occupano dei turisti come fossero noiosi importuni a uno sportello Asl. Non c'é interesse per chi chiede prezzi e informazioni; c'é una diffusa alterigia che rasenta l'arroganza in tutto il sistema di accoglienza".

 

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