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13enne morta in ospedale a Bologna, chiesta archiviazione
Chiesta l’archiviazione per la morte della 13enne di San Martino operata a Bologna. I genitori si oppongono 04 lug 08 Il Pm di Bologna Silvia Marzocchi ha chiesto l'archiviazione per i due medici, un chirurgo e un anestesista, che erano stati indagati per omicidio colposo per la morte della tredicenne Sofia C., deceduta per una embolia gassosa il 29 dicembre scorso dopo essere entrata in coma al termine di un intervento di correzione della scoliosi avvenuto nell'istituto ortopedico Rizzoli del capoluogo emiliano. Si tratta di una decisione conseguente al risultato della consulenza autoptica collegiale disposta da Marzocchi. L'indagine, in pratica, non ha rilevato un nesso di causalità tra la condotta dei medici - che sono difesi dagli avvocati Giuseppe Giampaolo, Alessandro Monteleone e Pietro Giampaolo - e la morte. Infatti l'autopsia aveva rivelato che l'embolia era stata una complicazione, piuttosto rara, dell'operazione chirurgica (e non della patologia), la cui necessità era stata però confermata dai consulenti dato che la ragazza soffriva di una forma di scoliosi che si stava aggravando. Il 17 dicembre scorso la ragazzina - originaria di San Martino di Finita (Cosenza) - fu sottoposta a un intervento di 'artrodesi posteriore strumentata', senza alcun problema fino alle fasi conclusive. Mentre però i medici ricucivano la cute, la paziente accusò un arresto cardiocircolatorio per il quale furono eseguite manovre di rianimazione. Dopo un primo ricovero nella Rianimazione del Rizzoli, per via di una patologia neurologica conseguente all'arresto cardiaco, il giorno dopo fu trasferita al Bellaria, dove poi morì. L'istituto Rizzoli era presente nell'inchiesta in qualità di responsabile civile. Se si chiuderà con l'archiviazione il fascicolo della Procura andrà comunque avanti la causa civile. I genitori si oppongono. L'avvocato Luigi Lucente, che assiste i genitori della ragazzina deceduta dopo un intervento chirurgico al Rizzoli di Bologna, ha preannunciato opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dal Pm per i due medici che erano indagati. ''Continueremo questa battaglia fino in fondo - ha detto Lucente - Non condividiamo la richiesta di archiviazione, perche' abbiamo letto la consulenza tecnica che a parte le ultime frasi e' molto chiara: c'e' stata una complicanza che e' tipica di questo intervento, prevista anche dai manuali dell'universita', e il Rizzoli e i suoi medici hanno dimostrato di non saperne nulla. Non e' stato previsto un catetere venoso, non e' stata misurata la pressione arteriosa e sono stati somministrati farmaci in dosi non idonee''.
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