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Emergenza rifiuti

 

Tommasi: La Calabria disponibile ad accogliere l’emergenza rifiuti. Proteste

09/01 La Calabria, come tutte le altre Regioni italiane, l'Anci e l'Upi, fara' parte del tavolo tecnico nazionale per affrontare nelle prossime ore le soluzioni da dare all'emergenza rifiuti in Campania. ''Con questa decisione, presa all'unanimita' durante l'incontro a Palazzo Chigi - ha affermato l'assessore all'Ambiente, Diego Tommasi- abbiamo accolto l'appello del presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, ad assumerci tutte le responsabilita' istituzionali affinche' l'immagine dell'intero Paese non venga ulteriormente compromessa a livello internazionale dalla devastante situazione creatasi in Campania. E' interessante che questa sia stata una decisione politica 'bipartisan', nel rispetto del senso dello Stato che ci deve tenere uniti proprio nei momenti piu' critici per la nazione'''. L'assessore Tommasi, in rappresentanza del presidente della Regione, Agazio Loiero, ed in qualita' di coordinatore della ''Commissione ambiente e protezione civile'' delle Regioni, ha partecipato alla riunione che si e' tenuta nella 'Sala Verde' di Palazzo Chigi, e' detto in un comunicato, ''per portare il proprio contributo solidale alla Regione Campania e definire l'accordo politico tra lo Stato e gli Enti territoriali in merito alla condivisione della decisione assunta ieri dal Governo di intervenire con ulteriori misure straordinarie per risolvere definitivamente la crisi dei rifiuti a Napoli e nell'intera Campania. ''Da noi - ha dichiarato Tommasi nel corso dell'incontro - dopo dieci anni siamo riusciti a chiudere il periodo dell'emergenza del ciclo dei rifiuti, pur consapevoli che abbiamo aree di forte criticita'. Registriamo con favore la scelta del Governo di porre un limite temporale stretto al nuovo commissario straordinario De Gennaro affinche' entro quattro mesi l'intero sistema istituzionale della Campania torni ad assumere le competenze del settore e le responsabilita' di programmare e gestire l'intero sistema dei rifiuti''. ''Inoltre - ha continuato l'assessore all'Ambiente della Calabria - e' serio anche l'impegno di puntare alla raccolta differenziata, anche se per questo settore ci vorranno tempi piu' lunghi''. Tommasi ha anche rimarcato ai rappresentanti del Governo lo sforzo che la Regione ha compiuto nell'ultimo anno per far partire realmente la raccolta differenziata dei rifiuti nell'80% dei Comuni calabresi. ''E' chiaro - ha affermato - che per proseguire quest'attivita', assieme ai fondi regionali, servono anche azioni concrete da parte dello Stato''. ''Accettando la proposta dei presidenti del Consiglio Prodi e della Conferenza delle Regioni Errani - ha detto ancora Tommasi - anche la Calabria fara' la propria parte, con un contributo proporzionale alle proprie capacita' di smaltimento. Il nostro apporto solidale all'emergenza nazionale sara' valutato dai tecnici, consapevoli delle limitate possibilita' che abbiamo. Comunque, da questa vicenda occorre uscire con una nuova prospettiva di lavoro comune Stato-Regioni affinche' si rafforzi la positiva collaborazione a realizzare nel concreto i 'Piani regionali dei rifiuti', cooperando alla soluzione dei problemi la' dove possono sorgere. In Calabria, abbiamo avviato gia' questo processo con l'istituzione della 'Commissione scientifica' voluta da Regione e Ministero dell'Ambiente che dovra' verificare con rapidita' la situazione ambientale nell'area di Gioia Tauro''.

Mancini (Ps) “Sbagliato proporre la Calabria come discarica”. ''Sbaglia di grosso chi propone la Calabria come discarica''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Giacomo Mancini, deputato del Partito Socialista. ''In Calabria - continua il deputato socialista - esiste un'emergenza rifiuti che per adesso non e' diventata esplosiva come in Campania solo per il numero piu' ridotto degli abitanti della nostra terra. Ma come in Campania, anche in Calabria esistono diffuse responsabilita' per la mancata definizione di un piano di smaltimento serio ed efficiente''. ''Nell'ultimo decennio - prosegue il capogruppo socialista in Commissione Antimafia - anche in Calabria i rifiuti sono stati considerati non come un problema per la collettivita', ma come un affare lucroso che ha visto impegnato un ristretto personale politico che si e' alternato in maniera allarmante da ruoli di gestione di societa' private a quelli di amministrazione di enti pubblici e di rappresentanza di istituzioni. I danni prodotti da questo sistema sono sotto gli occhi di tutti i calabresi ed e' per questo che oggi la priorita' per la Calabria non puo' essere quella di farsi carico di una emergenza altrui, ma deve diventare quella di impedire che i fatti drammatici della Campania si ripetano in questa terra''.

Gallo (Udc) “Sgomento per la disponibilità”. ''Aver offerto il territorio calabrese come ricettacolo dove riparare i rifiuti provenienti dal disastro della Campania e' decisione che lascia francamente sgomenti''. Lo sostiene, in una nota, il consigliere regionale dell'Udc Dionisio Gallo. ''L'Italia intera in queste settimane - aggiunge Gallo - ha assistito al terrificante spettacolo di una regione paralizzata dall'insipienza politica, dall'incapacita' amministrativa, dalla totale assenza di qualsiasi forma di civile e civico pudore da parte di coloro i quali negli ultimi dieci anni sono stati protagonisti in negativo della politica campana. La Calabria non e' oggi in condizione di sobbarcarsi l'onere di gestioni sciagurate rispetto alle quali peraltro i diretti responsabili, Iervolino, Bassolino e Pecoraro Scanio, non mostrano alcun segno di ravvedimento operoso ed anzi, con sicumera inqualificabile, continuano impunemente ad occupare la scena politica di quella regione''. ''Personalmente - afferma ancora il consigliere dell'Udc - non voglio esercitarmi in dietrologie. Le motivazioni pubblicamente addotte, e cioe' il partecipare ad una chiamata di responsabilita' e solidarieta' nazionale, non bastano tuttavia a giustificare la scelta fatta. In Calabria la situazione non e' certamente rosea; esiste un piano rifiuti che deve essere speditamente attuato come ripetutamente sottolineato dal prefetto Montanaro. E' evidente come la nostra condizione attuale sia determinata da responsabilita' che non esimono il centrodestra; problemi, ritardi, inefficienze e responsabilita', ma nulla di paragonabile allo scempio di civilta' consumatosi in Campania. Ci sono molti problemi aperti, dal raddoppio della discarica di Crotone allo stop imposto per l'ampliamento del termovalorizzatore di Gioia Tauro, per esempio. Insomma la nostra condizione attuale dovrebbe imporci di concentrare le energie per un superamento reale, concreto e definitivo dell'emergenza rifiuti non certo di correre in soccorso di altri''. ''Queste considerazioni, ovviamente - conclude Dionisio Gallo - valgono anche nel caso in cui nei prossimi giorni i dettagli tecnici dovessero assegnare alla Calabria una quota di rifiuti non particolarmente grande. In ogni caso, considerata la situazione ed essendo la scelta di ricevere i rifiuti della Campania una scelta che investe l'intera regione, ad esprimersi deve essere il Consiglio regionale dopo una necessaria ed ineludibile discussione''.

Scarpelli (Prc) “Principi di solidarietà irrinunciabili”: ''In merito alla drammatica emergenza rifiuti in Campania si rammenta che i principi di solidarieta' sono irrinunciabili e che pertanto e' fatto obbligo a tutti i livelli istituzionali di contribuire alla risoluzione di tale emergenza''. E' quanto sostiene, in una dichiarazione, il segretario regionale della Calabria di Rifondazione comunista, Pino Scarpelli. ''Ovviamente - aggiunge Sarpelli - ogni contributo dovra' essere calibrato in maniera sostenibile dai territori interessati, nel rispetto dei punti di criticita'. Siamo certi che uguale sensibilita' vi sia nella redistribuzione delle risorse finanziarie anche per affrontare i numerosi problemi irrisolti nel territorio regionale della Calabria, con particolare riferimento al problema lavoro''

Morelli (AN) “La Calabria doveva tirarsi fuori”. ''Vorremmo ma non possiamo per evidenti ed incontestabili ragioni. E' l'unica risposta ragionevole che dalla Calabria doveva giungere a fronte della richiesta, legittima per carita', del Presidente Prodi di partecipare con spirito di solidarieta' nazionale alla soluzione del dramma che in queste settimane sta devastando l'immagine della Campania, riducendo a zero la qualita' della vita di milioni di cittadini''. E' quanto sostiene, in una dichiarazione, il consigliere regionale di An Franco Morelli. ''Una situazione - aggiunge Norelli - frutto non di un imprevedibile destino, ma diretta conseguenza della boriosa, incompetente ed incapace azione amministrativa di chi, in Campania, preoccupato di consolidare il consenso politico della propria parte, non ha in alcun modo operato per alleviare disagi e ridurre le continue e cicliche emergenze. Un comportamento inqualificabile che rende evidente l'assoluta inadeguatezza di quegli amministratori campani che oggi, con l'ombrello politico offerto dal Governo sotto l'insegna della solidarieta' nazionale, credono di farla nuovamente franca con il sacrificio di altre regioni''. Secondo Morwelli, ''e' del tutto evidente che il sistema calabrese di smaltimento dei rifiuti, anch'esso per lungo tempo in emergenza, e' caratterizzato da criticita' che devono ancora essere risolte, problemi che vanno definitivamente superati con l'adozione di scelte preventivamente discusse e concordate con i territori. Tutto cio' non ci consente di prestarci per il superamento dell'emergenza Campania. Penso in questo momento, ad esempio, ad alcune discariche nelle quali vengono conferiti i rifiuti provenienti da numerosissimi comuni calabresi; discariche in via di esaurimento funzionale e rispetto alle quali gia' da tempo si pone il problema dell'ampliamento o della individuazione di altri siti. Senza parlare poi del problema della costruzione dei termovalorizzatori''. ''Insomma - conclude Morelli - c'e' un lungo elenco di motivi per le quali la Calabria ha l'obbligo di tirarsi fuori. Sarebbe una scelta incontestabile da parte di chiunque, non ostile, assolutamente ragionevole e largamente condivisa da parte nostra''

CGIL Crotone “Anche in Calabria ci sono criticità”. ''Se la Campania piange la Calabria non ride. Dovrebbe ricordarsi questo il governatore Agazio Loiero prima di dare disponibilita' al Governo nazionale nel voler contribuire a farsi carico del problema dei rifiuti della Campania!''. Lo riferisce, in un comunicato, il segretario generale della Cgil provinciale di Crotone, Antonio Spataro che parla di come sia ''paradossale che con i gravissimi problemi irrisolti che abbiamo in Calabria - dice il segretatrio - in tema di smaltimento e di trattamento dei rifiuti, ci si debba far carico anche di altro quando, invece, nel corso dei prossimi mesi, si dovra' tanto lavorare per rendere autosufficienti le nostre province e recuperare i limiti di dieci anni di commissariamento e l'irresponsabilita' totale di una classe politica che, ad ogni livello, non ha mai voluto assumere alcuna decisione in questa direzione''. ''Se poi pensiamo che ci sono territori, quale quello di Crotone - prosegue Spataro - che da anni si fa carico dei rifiuti provenienti da altre province calabresi che non sono ancora autosufficienti, comprendiamo quanto sia grave pensare di poter far fronte anche ad esigenze extraregionali'' . ''A tal proposito, da qui a breve - riferisce ancora il segretario della Cgil - la stessa Crotone non sara' autosufficiente nemmeno per i soli propri rifiuti se non si attueranno gli impegni assunti dal Prefetto di Catanzaro Salvatore Montanaro, nel corso dell'ultimo incontro tenuto con le organizzazioni sindacali provinciali''. ''Il 22 Dicembre, insieme ai cittadini di Crotone e della sua provincia - prosegue Spataro - abbiamo manifestato, scendendo in piazza, per puntare il dito contro la grave e pericolosa situazione ambientale in cui versa questo territorio mettendo in evidenza la nostra forte contrarieta' nell'essere considerati come distretto unico dei rifiuti calabresi, in un'area dove non e' ancora stata avviata la bonifica dei siti industriali dismessi, dopo 70 anni di pesante inquinamento''. '' per questo che diventa necessario un confronto rigoroso sul piano regionale dei rifiuti per modificarlo e migliorarlo dove occorre - conclude il segretario della Cgil della provincia di Crotone - eliminando anche qualche criticita' insostenibile. Pero', quando il piano sara' largamente condiviso, esso dovra' essere attuato evitando i soliti balletti dettati da calcoli politici, che servono solo a farci precipitare

Gentile “Il trasferimento una vergogna”. ''Agazio Loiero pensa di essere il monarca della Calabria e per questo ha dato la disponibilita' a trasferire i rifiuti della Campania nei siti dello Jonio cosentino. Tutto cio' e' una vergogna assoluta''. Lo riferisce, in un comunicato, il senatore di Forza Italia, Antonio Gentile, che chiede a Loiero di ''chiarire all'opinione pubblica calabrese per quale arcano motivo abbia concesso i siti della provincia di Cosenza alla Regione Campania. Mentre Bassolino e la Jervolino - riferisce il senatore di Fi - rimangono in carica impunemente, noi ospiteremo l'immondizia napoletana''. ''C'e' il sospetto legittimo - conclude il senatore Gentile - che Loiero abbia utilizzato questa vicenda come trattativa politica all'interno del suo partito, anche se il dato oggettivo inconfutabile e' che per Governatore, l'area di Sibari, cioe' la citta' greca vivente piu' importante del mondo in quanto a scavi, debba contenere i rifiuti che il malgoverno e la malagestione di Bassolino non sono riusciti ad eliminare''.

Sdi (Cosenza) “La mostra provincia la più esposta”. ''La provincia di Cosenza e', senza dubbio, quella maggiormente esposta ai rischi e alle vicende che interessano la Campania. Se non ci attrezziamo e ci attiviamo urgentemente, saremo costretti a vivere gli stessi momenti drammatici che oggi vive quella regione''. A sostenerlo, in una nota, e' il segretario provinciale dello Sdi di Cosenza, Gianni Papasso. ''Infatti, in questa provincia - prosegue Papasso - non e' stato realizzato nessuno degli impianti (termovalorizzatore di Calabria nord, impianti di selezione, ecc.) previsti nei 'Piani' licenziati dall'Ufficio del Commissario straordinario. Si potrebbe anche dire che in questa provincia la raccolta differenziata e' all'anno zero, vista la bassa percentuale finora raggiunta. Attualmente, i rifiuti di molti comuni vengono dirottati verso una discarica privata di Crotone, con le immaginabili conseguenze negative, in termini economici, per le amministrazioni e, soprattutto, per i cittadini''. ''Qui la politica - sottolinea ancora Papasso - ha mostrato disinteresse e superficialita' e chi di competenza non ha fatto il proprio dovere. Oltretutto, con la chiusura della fase emergenziale e dopo il nuovo 'Piano' predisposto dal Prefetto Montanaro, le responsabilita' sono piu' dirette e, quindi, non eludibili''. Per il segretario provinciale dello Sdi di Cosenza ''bisogna recuperare il tempo perduto e imboccare, velocemente, un percorso che tuteli le nostre popolazioni dai rischi e dalle negativita' che, in questi giorni, stanno interessando le popolazioni campane. Per la parte che riguarda i socialisti, il nostro impegno e' massimo ad ogni livello (regionale, provinciale, comunale) e siamo pronti ad assumerci tutte le responsabilita' affinche' si avvii, con urgenza, un percorso risolutivo''. ''La Calabria e' stata commissariata per un decennio - afferma ancora Papasso - e i 'Piani' che l'Ufficio del Commissario per l'Emergenza Ambientale ha redatto non sono stati interamente realizzati, con le conseguenze negative facilmente immaginabili, sia in termini economici che ambientali. La raccolta differenziata che, giustamente, nei 'Piani' e' l'elemento su cui maggiormente si puntava non raggiunge le percentuali sperate. Anche le societa' miste, a suo tempo varate, hanno mostrano limiti e insufficienze e, talvolta, per come e' accaduto sul tirreno cosentino, anche fattori speculativi e nebulosi''

Barile e Ponzio “La provincia di Cosenza non sarà una pattumiera campana”. I consiglieri provinciali di Cosenza del centrodestra Mimmo Barile e Gianfranco Ponzio hanno reso noto che presenteranno un'interrogazione urgente sulla questione del possibile trasferimento in Calabria di rifuti della Campania. ''Al presidente della Provincia, Oliverio, ed al presidente del Consiglio, Francesco Principe - hanno detto Barile e Ponzio in una nota - chiederemo la convocazione immediata del Consiglio provinciale per prendere posizione contro l'atteggiamento assunto da Loiero e dall'assessore regionale Tommasi di disponibilita' a fare del territorio calabrese una 'pattumiera' campana e per dire con estrema chiarezza che non si consentira' di portare in provincia di Cosenza neppure un chilogrammo di rifiuti''

Bassolino “Il contributo delle altre regioni solo aggiuntivo”. ''La gran parte dei rifiuti deve essere smaltita in Campania, attraverso l'apertura - in queste ore - delle discariche necessarie e di quelle previste dal decreto del Governo convertito in legge nel luglio scorso. Il contributo degli altri territori deve essere rigorosamente aggiuntivo'': e' uno dei punti sottolineati dal governatore campano Antonio Bassolino nel suo intervento alla riunione Governo-Regioni con Prodi. Bassolino ha ringraziato il premier ''per questa riunione e per le motivazioni e lo spirito con cui l'ha convocata e portata avanti'', le Regioni e le amministrazioni che sono intervenute. ''Mi rendo ben conto delle difficolta' che i colleghi delle altre regioni, province e comuni incontreranno nel dare il loro contributo per il superamento di questa grave crisi, perche' non e' la prima volta che si trovano a farlo. Di questo abbiamo piena consapevolezza''. Il governatore ha comunque voluto ''rimarcare alcune novita' rispetto al passato''. Tra le altre il fatto che il Governo ''ha deciso, con il nostro pieno consenso, di tornare, tra quattro mesi, alla gestione ordinaria, con la piena assunzione di responsabilita' da parte di Regione, Province e Comuni campani, ognuno per le proprie competenze''. ''Condivido e apprezzo - ha aggiunto - la disponibilita', per quanto riguarda le prossime settimane, espressa dall'Anci e da diverse Regioni, a collaborare a livello tecnico, attivando le migliori competenze. In particolare sul fronte della raccolta differenziata nelle grandi citta'. In Campania, infatti, sono centocinquanta i Comuni che hanno superato il 35% differenziata, mentre i grandi centri sono in difficolta'. Importante e' anche contare sulle migliori competenze per attrezzare le discariche secondo i criteri igienici e ambientali piu' rigorosi''. Infine, ''di fronte alle difficolta' incontrate da diversi amministratori sui loro territori sul delicato fronte dei rifiuti e alla determinazione di ogni livello di governo a superarle, ora e' possibile che dalla sventura della grave emergenza campana possano derivare nuovi benefici per tutti, grazie alla piena consapevolezza di tutti che non esistono vie alternative a quella della raccolta differenziata, di discariche attrezzate e di impianti di termovalorizzazione che chiudano il ciclo'' ha concluso Bassolino.

MSI-DN “No a trasformare la Piana di Rosarno in pattumiera”: Il vicepresidente nazionale dell'Msi-Dn, Aurelio Trapani, in una nota, esprime la propria contrarieta' all'utilizzo della Piana di Rosarno per lo smaltimento del rifiuti della Campania. ''Apprendiamo oggi della disponibilita' del Governatore della Calabria, Agazio Loiero - afferma Trapani - di ospitare e smaltire i rifiuti solidi urbani della Campania in Calabria. Considerato che l'unico sito in cui e' presente un inceneritore e' la Piana di Rosarno-Gioia Tauro. Visto che i residenti dei paesi del circondario della Piana hanno gia' manifestato il loro disappunto sia per l'ubicazione del termovalorizzatore e per l'eventuale raddoppio dello stesso in un'area a grande vocazione sia agricola che turistica, il tutto senza che vi fosse stato uno studio di valutazione di impatto ambientale serio''. Trapani rileva, inoltre, che ''e' addirittura in fase di inaugurazione la centrale Turbogas dell'Ansaldo nel vicino paese di Rizziconi. A cio' si aggiunge la volonta' del Governo nazionale alla creazione di un rigassificatore nell'area portuale, confinante con le opere su descritte. Appare manifesta, a questo punto, la volonta' da parte dei governanti della Regione Calabria e del Governo nazionale di far si' che la Piana di Rosarno diventi la 'pattumiera del sud', senza tenere in considerazione la popolazione dei 33 Comuni del circondario''. ''Comprendiamo - sostiene ancora Trapani - il grave disagio e l'emergenza scoppiata nel Napoletano. Considerato pero' che i cittadini di quella regione difendono strenuamente il diritto alla salute, evitando la collocazione dei loro rifiuti nei siti preposti, come partito politico riteniamo ingiusto, provocatorio e dannoso che si attenti alla salute del popolo calabrese. Diffidiamo, dunque, la Regione Calabria ad accogliere i rifiuti della Campania nei siti calabresi.. ''A tale proposito - conclude l'esponente dell'Msi-Dn - annunciamo di protestare in modo energico, bloccando il transito dei veicoli e addirittura di bloccare il transito dallo Stretto di Messina''.

Legambiente “Similitudini tra Calabria e Campania”: ''In Calabria non si fanno passi avanti e non s'interviene con decisione sui problemi dei rifiuti e non solo. Una Regione che potenzialmente, lo diciamo da tempo, non e' molto lontana da tutto cio' che sta succedendo in Campania. Le similitudini sono parecchie''. E' quanto sostiene, in una nota, il direttore di Legambiente Calabria, Francesco Falcone. ''Persino l'atteggiamento della politica e degli amministratori locali - aggiunge Falcone - ci sembrano identiche visto anche l'incoscienza con la quale si affronta il tema del superamento dell'emergenza ed il passaggio ad una gestione ordinaria dei rifiuti. Su questo punto dobbiamo essere chiari: rinviare le decisioni necessarie non paga e la parabola 'bassoliniana' dovrebbe far riflettere la nostra classe politica regionale. Chi confida nella mediazione infinita e non decide sara' travolto dagli eventi e sara' responsabile del fallimento. Una responsabilita', sia chiaro, che riguarda tutti: dai Commissari alla Regione e dalle Province ai Sindaci: sono in tanti a dover rendere conto di cio' che non hanno fatto''. Secondo Falcone, ''le preoccupazioni maggiori sono dovute alla carenza infrastrutturale che tutti questi anni di commissariamento avrebbero dovuto sanare e che piu' di tutte riguarda la Provincia di Cosenza, nel cui territorio - dal Pollino alla Sila e dallo Ionio al Tirreno - vivono quasi 730 mila abitanti, il 37% circa di tutti i produttori d'immondizia calabresi. La gran parte di questi rifiuti vengono conferiti anche a molti chilometri di distanza, nella Provincia di Crotone e da dicembre anche nella discarica di San Giovanni in Fiore in cui sversano i loro rifiuti indifferenziati 33 comuni del Consorzio Vallecrati, contribuendo cosi' al rapido esaurimento delle discariche attive e al peggioramento ambientale. Questa politica contribuisce principalmente a non investire nella raccolta differenziata. Durante gli interminabili anni di commissariamento, in Calabria come in Campania, molte risorse economiche sono state investite per l'implementazione del servizio di raccolta differenziata, per quanto e' dato vedere, mai partito realmente''. ''Occorre ribadire con forza - prosegue Falcone - che l'Ufficio del Commissario deve essere chiuso e l'attuale regime di prorogatio del Commissario, che dura dal 31 ottobre e non ancora rinnovato, deve finire con il passaggio all'ordinario con responsabilita' condivise tra la Regione e le Province. Basta con l'alibi del Commissario che affronta i costi del servizio e deresponsabilizza i Comuni i quali, pur riscuotendo dai cittadini la tassa sui rifiuti, sono indebitati con le societa' miste che a loro volta rischiano il fallimento per insolvenza e si rivolgono al Commissario per superare la crisi. Un circolo vizioso dove prosperano illegalita' e collusioni criminali, e chi ne fa le spese sono l'ambiente ed i cittadini''. ''Non vorremmo essere gli uccellacci del malagurio - conclude Falcone - ma i fatti della Campania bene ci stanno anticipando quello che potra' succedere in Calabria''

Fare Verde “La Calabria sarà un nuova Campania”. ''La situazione della Calabria, per quanto riguarda i rifiuti, tende sempre di piu' a somigliare a quella della Campania''. Lo sostiene, in una nota, il presidente provinciale di Cosenza di Fare Verde, Francesco Pacienza. ''Il nuovo Piano regionale dei rifiuti - aggiunge Pacienza - basa la maggior parte della sua azione sulla creazione di nuove discariche, in palese contrasto con quanto previsto dalle norme europee che vietano l'apertura di nuove discariche, pena la perdita di finanziamenti comunitari in materia destinati ai vari territori e sul raddoppio dell'inceneritore di Gioia Tauro, non incentiva in alcun modo la raccolta differenziata, che ha costi altissimi per i cittadini a differenza di quanto avviene in altre parti d'Italia ed in Europa. Il costo altissimo - si parla di una cifra di circa 850 milioni di euro - sostenuto dall'Ufficio del Commissario all'Emergenza in Calabria ha prodotto utili e benefici per i soliti noti ma solo disagi ed aumento dei costi per i cittadini e deturpato, con un proliferare di discariche lecite ed illecite, l'intero territorio della regione. Analoga situazione verificatesi in questi anni in Campania con i risultati oggi sotto gli occhi di tutti''. Secondo Pacienza, ''le scelte politiche di gestione dei rifiuti, basate principalmente sullo smaltimento in discarica e sull'incenerimento, sono costanti azioni di degrado del territorio calabrese, allontanandolo da uno sviluppo turistico ed economico serio in grado di rilanciare positivaente la Calabria all'attenzione dell'Europa e del mondo''

 

 

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