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Il Papa censurato all'Università "La Sapienza"

 

Il Papa dopo le polemiche rinuncia alla visita all’Università La Sapienza. Preoccupazione e amarezza in Calabria. Una censura inaccettabile

15/01 Il gruppo del Ppe al Parlamento europeo, su sollecitazione degli eurodeputati Armando Veneto e Antonio Tajani, ha espresso ''preoccupazione ed amarezza per le vicende che hanno costretto Benedetto XVI a rinunziare alla Lectio magistralis che avrebbe dovuto tenere presso la Sapienza di Roma''. E' quanto riferisce, in un comunicato, il parlamentare europeo Armando Veneto. ''Preoccupazione ed amarezza - si legge nella nota di Veneto - rese ancora piu' acute dalla circostanza che proprio oggi i parlamentari europei hanno a lungo applaudito il Gran Mufti di Siria, che in visita al Parlamento ha espresso parole di rispetto e di fraternita' nei confronti di tutte le religioni, ponendo al centro del suo discorso la civilta' dell'uomo che impone pace, solidarieta' e apprezzamento delle idee diverse da quelle proprie, chiamando a condividere l'applauso il vescovo cattolico-caldeo che lo accompagnava''. ''Non si tratta - sostiene Veneto - di un problema solo italiano, ma di qualcosa di piu' importante poiche' nasconde il malessere di una societa' che pretende di organizzarsi sulla base dei piu' facinorosi e dei meno sensibili al rispetto della cultura dell'uomo''. ''All'evento - riferisce ancora Veneto - era presente anche il Presidente del Parlamento, Poettering, che ha manifestato insieme a tutti gli altri componenti del gruppo la propria adesione allo sconcerto per l'episodio richiamato all'attenzione dei parlamentari del Ppe''

Oliverio “No al rigurgito anticlericale”. "La visita del Pontefice a La Sapienza di Roma è un fatto storico ed è triste che se ne debba discutere l'opportunità o la legittimità". A sostenerlo, in una nota, è il deputato del Pd, Nicodemo Oliverio. Per Oliverio "é incomprensibile l'iniziativa dei 67 docenti di chiedere di annullare la visita di Papa Benedetto XVI. Rappresenta un rigurgito inspiegabile di anticlericalismo - prosegue il deputato del Pd - che emerge in un tempo di sfide alte che richiede, al contrario, dialogo, comprensione, riconoscimento reciproco di ogni opzione nel segno della pluralità e del rispetto profondo di ogni scelta; ed è ancor più inaccettabile che tale comportamento si appalesi in un luogo, ed in questo concordo con il Ministro Fioroni, che dovrebbe essere 'tempio' di civiltà e casa del dialogo e del rispetto per la libertà". "Pur essendo iniziativa di una sparuta minoranza - conclude Oliverio - esprimo sconcerto per una posizione che rischia di determinare divisioni e lacerazioni che non servono alla nostra società ed alla comunità scientifica". "Tanto più che le parole del Papa - prosegue Oliverio - non potrebbero mai rappresentare un attacco alla laicità della politica ed al pluralismo delle culture che possono soltanto trarre arricchimento e conforto dall'insegnamento di un Pontefice che ha sempre strenuamente difeso la dignità della persona umana in ogni sua manifestazione e la necessità che scienza e fede costruiscano il bene comune". "Da sempre il rapporto tra studenti romani e pontefice - sostiene ancora il parlamentare del Pd - è strettissimo, come dimostra la grandissima partecipazione che si ha nella messa per gli universitari che ogni anno si celebra nella basilica di San Pietro. Benedetto XVI testimonia i valori della pace, della solidarietà e di un amore capace di parlare ad ogni cuore, anche a quello non credente". "Di fronte a questo magistero la posizione di una ristretta cerchia del mondo della ricerca - conclude Oliverio - appare cieca e ottusa e finisce con il paradosso di negare, nei fatti, quella apertura mentale e quella laicità che si declina. Come insegnava Umberto Saba, 'non e' necessario indossare l'abito talare per essere "chiericì. Se si innalza la scienza a divinità, e se in nome di tale divinità si alzano steccati tra culture e si lanciano anatemi, la laicità è compromessa irrimediabilmente".

Massara (MCL) “Violata la libertà di pensiero”. ''L'intolleranza e la censura operata nei confronti del Papa rappresentano un atto di gravissima violazione del sacro principio della liberta' di pensiero e di espressione, principio profondamente laico su cui da millenni si incentra il rapporto tra i diversi popoli e le diverse culture''. Lo sostiene, in una nota, il presidente regionale del Movimento cristiano lavoratori, Vincenzo Massara. ''Questo uso volutamente distorto del principio di laicita' - aggiunge Massara - tende a negare dal profondo le origini, le tradizioni e l'identita' del popolo italiano. Questo rifiuto voluto e cercato segna una profonda ferita nelle coscienze di tutti gli uomini liberi e contemporaneamente richiama ognuno di noi al piu' alto senso di responsabilita' nei confronti delle generazioni future''.

Misiti “Difendo il diritto di parola”. "Ero accanto a Lama e ci torno domani per schierarmi accanto al Rettore, per difendere il diritto alla parola nel Tempio della Scienza". A sostenerlo è il deputato di Italia dei Valori, Aurelio Misiti, e professore ordinario di Ingegneria sanitaria-ambientale alla Facoltà di Ingegneria dell'Università La Sapienza di Roma in merito alle polemiche sulla visita del Papa all'Ateneo. Misiti ha invitato alla riflessione i suoi colleghi docenti firmatari di una lettera al Rettore. "Sono gli stessi cattivi maestri - ha afferma il deputato - che hanno fatto aggredire Lama, storico leader della Cgil. Oggi ci provano con il Papa. Nessuna argomentazione mi avvicina ai colleghi firmatari della tesi contro il Papa. Mi batterò fino in fondo per il Suo diritto alla parola". Da uomo di cultura, Misiti ha invitato a non dimenticare gli eventi storici che hanno segnato la vita dell'Università, voluta da Bonifacio VIII, che pose la prima pietra con la bolla papale dal titolo "In supremae praeminentia dignitatis", e ha sottolineato la diversa atmosfera riservata, in un'altra visita all'Università, al predecessore di Papa Ratznger: "a questi colleghi ricordo la lezione di Giovanni Paolo II che nella sua visita è stato abbracciato da tutti i docenti e da tutti gli studenti". "Sono convinto - ha concluso Misiti - che gli stessi colleghi firmatari non vorranno essere paragonati ai fondamentalisti islamici che ebbero lo stesso atteggiamento contro la frase del Papa a Ratisbona"

Morrone “Una contestazione segno di intolleranza”. "Le contestazioni di cui si sta facendo oggetto il Papa a proposito della sua presenza all'Università La Sapienza in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico sono davvero assurde e testimoniano la presenza di diffusi sentimenti di intolleranza religiosa e non solo". A sostenerlo è il deputato dell'Udeur, Ennio Morrone, segretario di presidenza della Camera. "Benedetto XVI, oltretutto - ha aggiunto - è un'eminente personalità culturale, un fine teologo. La sua presenza alla manifestazione, dunque, non è affatto strana. Molti atenei invitano politici e ministri: ebbene, uno studioso come Papa Ratzinger non è forse più qualificato? Non si può tralasciare, poi, l'importanza del ruolo di guida spirituale del Papa, capo della Chiesa cui aderisce la stragrande maggioranza degli italiani. E, quindi, degli iscritti alla Sapienza. Ma il messaggio del Pontefice, in una simile occasione, come spesso è stato dimostrato, assai probabilmente non riguarderebbe solo i credenti". "Tantissime volte, infatti - ha concluso Morrone - abbiamo sentito dal Papa discorsi, ad esempio sulla pace o sulla solidarietà, validi anche per i non credenti. Che, infatti, non hanno mancato di apprezzarlo. Dunque, mi sembra che i contestatori de La Sapienza sbaglino, correndo anche il rischio di lasciarsi andare a comportamenti intolleranti e, quindi, inammissibili".

 

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