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Minacce ad associazione antimafia di Polistena

 

Minacce con cartucce alla fondatrice dell’associazione antimafia di Polistena “Piana Libera”

23/01 Un involucro con all'interno alcune cartucce è stato lanciato contro la finestra dell'abitazione di una delle fondatrici dell'associazione Piana Libera, Teresa Cannatà, a Polistena, alla quale aderiscono numerosi familiari delle vittime della mafia. Nell'involucro c'era anche un biglietto sul quale sono state scritte delle minacce. L'episodio è stato segnalato alle forze dell'ordine che hanno avviato le indagini. L'Associazione dei lavoratori produttori dell'agroalimentare (Alpa) della Cgil di Gioia Tauro ha espresso solidarietà per quanto accaduto sostenendo che "venti di questo genere colpiscono tutti i cittadini , che si riconoscono nei principi di onestà - democrazia e civiltà, e porta a considerare ancor di più, la grave difficoltà e mancanza di sicurezza che investe la Piana di Gioia Tauro"

Laganà “Grave e preoccupante”. "E' un segnale di intimidazione grave e preoccupante il gesto vigliacco diretto alla signora Teresa Cannata, fondatrice dell'associazione Piana Libera di Polistena, il movimento sorto spontaneamente tra Polistena, Cittanova e S. Giorgio Morgeto, meno di un anno fa". E' quanto sostiene, in una nota, il deputato Maria Grazia Laganà componente della Commissione antimafia. "Il movimento - aggiunge - è sorto grazie all'impegno di altre persone che hanno vissuto il dramma di un congiunto ucciso dalle cosche e che hanno deciso di mettere a disposizione degli altri familiari di vittime di mafia di tutta la Piana di Gioia Tauro, i loro mezzi e la loro esperienza. Sono sempre di più convinta che la risposta più efficace alle intimidazioni della criminalità organizzata sia nella mobilitazione della gente comune, di uomini e donne, giovani come quelli che aderiscono all'associazione Libera Piana. Il nostro Paese, e la Calabria in particolare, hanno bisogno di laboratori di legalità nei quali si educhino i giovani ai valori della responsabilità e dell'impegno civile, contro le violenze, i ricatti, l'indifferenza e l'omertà". "Esprimo tutta la via vicinanza e solidarietà - conclude Maria Grazia Laganà - alla signora Cannata, figlia di quel Domenico Cannata ammazzato dalla 'ndrangheta 36 anni fa, vittima di mafia, all'intera associazione Piana Libera, e offro tutto il mio impegno a sostenere con forza tutte quelle iniziative, culturali e sociali, che possano contribuire a costruire una cultura diffusa della libertà, contro tutte le intimidazioni, contro tutti i racket e contro tutte le mafie"

 

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