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Immigrati, in arrivo 80.000 stagionali

 

Immigrazione, in arrivo 80.000 stagionali. Oltre 6000 solo in Calabria

27/01 Dopo i lavoratori extracomunitari non stagionali (170.000 posti previsti dal decreto flussi), partono domani le procedure per l'ingresso in Italia di 80.000 lavoratori extracomunitari stagionali. A partire dalle 8 - secondo le procedure gia' testate nei precedenti 'click day' del Viminale - i datori di lavoro potranno registrarsi sul sito del ministero dell'Interno (www.mininterno.it); le domande, sempre per via telematica, potranno essere invece inviate dall'1 febbraio. La quota da ripartire tra le regioni e le province autonome a cura del ministero della Solidarieta' sociale riguarda: i lavoratori subordinati stagionali non comunitari di Serbia, Montenegro, Bosnia-Herzegovina, ex Repubblica Yugoslava di Macedonia, Croazia, India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka e Ucraina; i lavoratori subordinati stagionali non comunitari di Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia ed Egitto, Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria; i cittadini stranieri non comunitari titolari di permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale negli anni 2005, 2006 o 2007. La quota maggiore di lavoratori stagionali spettera' alla Campania (9.500), seguita da Lazio (7.500), Emilia Romagna (7.000), Puglia e Veneto (6.500), Calabria (6.400). In molte regioni, informa la Coldiretti, che lo scorso anno e' stata l'associazione che ha presentato il maggior numero di domande, la maggioranza di questi lavoratori trovera' occupazione in agricoltura che, insieme al turismo e all'edilizia, e' il settore che offre loro le piu' rilevanti opportunita' occupazionali. Con il 13% di stranieri sul totale dei lavoratori agricoli e' nelle campagne che la presenza di immigrati evidenzia infatti un'incidenza tra le piu' elevate dei diversi settori economici, secondo il XVI Rapporto Caritas/Migrantes sull'immigrazione. I lavoratori stranieri presenti nelle campagne italiane appartengono a 155 diverse nazionalita' anche se a trasferirsi in Italia per lavorare in agricoltura - sostiene la Coldiretti - sono principalmente nell'ordine i polacchi (16%), i rumeni (15%), gli albanesi (11%) e gli indiani (7%). Questi ultimi trovano occupazione soprattutto negli allevamenti del nord per l'abilita' e la cura che garantiscono alle mucche. Sono molti i distretti agricoli dove i lavoratori immigrati sono diventati indispensabili come nel caso della raccolta delle fragole nel Veronese, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell'uva in Piemonte, del tabacco in Umbria e Toscana o del pomodoro in Puglia. Si tratta di un evidente dimostrazione che, conclude l'associazione, ''gli immigrati occupati regolarmente in agricoltura contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del made in Italy alimentare nel mondo''

Ecco la ripartizione regionale delle quote di lavoratori extracomunitari stagionali stabilita dal ministero della Solidarieta' sociale tenuto conto del fabbisogno segnalato da alcune Regioni, delle consultazioni con le associazioni di categoria delle imprese operanti nei settori agricolo e turistico-alberghiero, delle richieste di lavoratori pervenute agli Sportelli unici per l'immigrazione nel 2007. Le quote rimanenti (5.150 unita') restano disponibili preso la Direzione generale dell'immigrazione per essere attribuite successivamente in base ad ulteriori eventuali fabbisogni regionali.


REGIONI                                QUOTE
--------------------------------------------
Valle d'Aosta                            100
Piemonte                               3.600
Lombardia                              3.500
Provincia Trento                       3.000
Provincia Bolzano                      1.200
Veneto                                 6.500
Friuli venezia Giulia                    750
Liguria                                  750
Emilia Romagna                         7.000
Toscana                                3.500
Marche                                 1.700
Umbria                                   450
Lazio                                  7.500
Abruzzo                                4.850
Molise                                   550
Campania                               9.500
Puglia                                 6.500
Basilicata                             1.250
Calabria                               6.400
Sicilia                                5.500
Sardegna                                 750
--------------------------------------------
Totale                                74.850
 

 

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