HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Processo Fortugno

 

Processo Fortugno; Marcianò non era a Locri il giorno del delitto

18/01 Con la seconda parte del controesame del funzionario della polizia di Stato Luigi Silipo, è ripreso a Locri il processo contro i presunti mandanti ed esecutori dell'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale calabrese, Francesco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre 2005. Silipo, all'epoca dei fatti vice dirigente e responsabile della sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Reggio Calabria e attuale dirigente del Commissariato di Siderno, oggi ha risposto alle domande degli avvocati Rosario Scarfò, Eugenio Minniti e Menotti Ferrari, difensori, rispettivamente, del presunto sicario, Salvatore Ritorto, di Domenico Audino, e dei presunti mandanti, Alessandro Marcianò ed il figlio Giuseppe. Dopo avere risposto, in precedenti udienze, alle domande dei pm Mario Andrigo e Marco Colamonaci, mercoledì scorso Silipo aveva cominciato a rispondere alle domande del collegio difensivo.

Marcianò non era a Locri il giorno del delitto. Il giorno dell'omicidio di Francesco Fortugno, Alessandro Marcianò, accusato di essere il mandante del delitto, non era a Locri. A ribadirlo è stato il suo difensore, Menotti Ferrari, nel corso del contro interrogatorio del funzionario della polizia, Luigi Silipo. Silipo, nelle precedenti udienze, aveva sostenuto che anche Alessandro Marcianò, il giorno ed all'ora del delitto si trovava a Locri. Oggi Ferrari gli ha chiesto di dimostrare questa presenza e Silipo ha riferito di due telefonate su due utenze diverse in uso a Marcianò, una delle 11.30 circa e una delle 19.30. Il difensore ha quindi ricordato che l'omicidio avvenne tra le 17.20 e le 17.30, sottolineando che si tratta di un orario distante da quelli indicati dal funzionario di polizia. Silipo, a questo punto, ha sostenuto che la sua è una considerazione tecnica. Il presidente della Corte d'assise, Olga Tarsia, è intervenuta per dire che sono necessari riscontri certi e che "non ci possiamo attenere alle considerazioni tecniche". Alessandro Marcianò ha sempre sostenuto di non trovarsi a Locri quando Fortugno fu ucciso.

Marcianò affiliato ai Cordì. Su Alessandro Marcianò gli investigatori avevano avviato indagini al di là di quella sull'omicidio di Francesco Fortugno perché secondo la polizia "era affiliato alla cosca Cordì". A dirlo è stato il funzionario della polizia Luigi Silipo nel corso dell'udienza di oggi del processo per il delitto del vice presidente del Consiglio regionale. Una tesi non accettata dal difensore di Marcianò, l'avv. Menotti Ferrari, che ha sottolineato che 'su 55 controlli fatti dalle forze dell'ordine tra il 4 ottobre 1998 ed il 22 settembre 2005, Alessandro Marcianò non è stato mai trovato in contatto o in compagnia con Domenico Novella", l'affiliato alla cosca Cordì che collabora con gli inquirenti e che ha indicato in Marcianò il mandante del delitto Fortugno.

Telefonate degli imputati concentrate in 5 giorni. Nei giorni antecedenti l'omicidio di Francesco Fortugno, le telefonate tra Domenico Novella, ritenuto affiliato al clan Cordì e collaboratore degli investigatori nell'inchiesta sul delitto, e Domenico Audino, accusato di essere uno degli autori materiali, sono state concentrate in una settimana, dal 5 al 10 ottobre 2005. Lo ha riferito il funzionario di polizia Fausto Silipo rispondendo a domande dell'avv. Eugenio Minniti, difensore di Audino. Sempre rispondendo alle domande del legale, Silipo ha anche riferito che non risultano contatti telefonici antecedenti il delitto tra Audino e Salvatore Ritorto, accusato di essere il sicario. Audino, in particolare, è ritenuto l'uomo che ha guidato l'auto a bordo della quale Ritorto ha raggiunto Palzzo Nieddu di Locri, teatro dell'omicidio Fortugno. Il funzionario ha anche detto che gli investigatori hanno cominciato ad interessarsi ad Audino dopo avere portato a termine, nel novembre 2005, l'operazione "Lampo" nel corso della quale fu arrestato anche Bruno Piccolo. Quest'ultimo è stato il primo collaboratore dell'inchiesta Fortugno e si è suicidato alla vigilia del secondo anniversario dell'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale calabrese.

Audino ipotizzò la collaborazione. Domenico Audino, l'uomo accusato di avere guidato l'auto a bordo della quale il sicario di Francesco Fortugno raggiunse il luogo dell'omicidio, aveva pensato di iniziare una collaborazione con gli investigatori. A rivelarlo è stato il funzionario della polizia, Luigi Silipo, rispondendo alle domande del difensore di Audino, l'avvocato Eugenio Minniti. L'affermazione di Silipo ha provocato l'immediata reazione del legale e dello stesso Audino che, collegato in videoconferenza, ha negato la circostanza. Silipo ha fatto la sua affermazione rispondendo alla domanda di Minniti che gli ha chiesto se era vero che il 30 luglio scorso lui e l'ex capo della squadra mobile reggina, Salvatore Arena, erano andati in carcere a trovare Audino. "Sì - ha risposto Silipo - ed è stato un colloquio investigativo perché quando abbiamo arrestato Audino mi ha detto che voleva un po' di tempo per pensare ad una sua eventuale collaborazione con la giustizia. Mi disse anche che voleva che noi proteggessimo la fidanzata romena alla quale avremmo dovuto dare un permesso di soggiorno ed avremmo dovuto trovarle anche un lavoro". Dopo l'intervento di Audino l'udienza è stata rinviata a lunedì prossimo per il controesame di Silipo da parte dell'avvocato Rosario Scarfò, difensore di Salvatore Ritorto.

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti