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Processo Fortugno

 

Processo Fortugno: Dessì “Non siamo andati a Roma per fuggire”. Nessuna indagine dei servizi

25/01 "Non ci siamo allontanati da Locri per sfuggire alle indagini sul delitto Fortugno. Tant'é che nell'albergo di Roma dove abbiamo soggiornato abbiamo presentato i nostri documenti autentici". A dirlo è stato Carmelo Dessì nel corso dell'udienza del processo per l'omicidio Fortugno. Dessì, che non è accusato del delitto, è intervenuto nel corso della deposizione del sovrintendente dello Sco di Roma, Stefano Barnaba, che nei giorni dal 5 al 7 novembre del 2005 fu incaricato di seguire un gruppetto di Locresi, tra i quali lo stesso Dessì e Domenico Audino, accusato dell'omicidio Fortugno, in un soggiorno a Roma che, secondo l'accusa, era motivato dalla necessità di sfuggire alle indagini. Barnaba ha riferito che il gruppetto giunse a Roma il 6 novembre a bordo di due auto e che subito dopo l'arrivo i locresi andarono a ballare in un locale. L'investigatore ha anche riferito di avere ricevuto l'incarico di piazzare una apparecchiatura tecnica su almeno una delle due auto. Dessì, a questo punto, ha chiesto di intervenire per spiegare che il locale era un ristorante orientale e non una discoteca e che nessuno aveva tentato di fuggire. In precedenza, un altro sovrintendente dello Sco ha descritto le fasi della cattura di Audino. Il processo è stato poi aggiornato a mercoledì 30 gennaio.

Nessuna indagine dei servizi. I servizi segreti, ed in particolare il Sisde, non avrebbero partecipato alle indagini sull'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. A riferirlo e' stato uno dei difensori dei quattro imputati accusati dell'omicidio citando quanto riferito da un sovrintendente dello Sco della polizia. Il sovrintende ha detto che per quanto di sua conoscenza il Sisde non avrebbe svolto indagini sull'omicidio.

Hanno deposto gli investigatori dello SCO. E' cominciata con la deposizione di due investigatori del Servizio centrale operativo (Sco) della polizia di Stato, la nuova udienza del processo che si svolta oggi davanti ai giudici della Corte d'assise di Locri ai presunti mandanti ed esecutori dell'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre 2005. I due investigatori hanno illustrato le fasi operative dell'arresto di Domenico Audino, l'uomo accusato di avere guidato l'auto a bordo della quale il sicario raggiunse palazzo Nieddu di Locri teatro dell'omicidio. Audino fu arrestato il 21 marzo 2006 a Grotteria Mare. Gli imputati del processo sono otto, quattro dei quali accusati dell'omicidio Fortugno: oltre ad Audino ci sono Salvatore Ritorto, indicato come l'esecutore materiale; Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, che sarebbero stati i mandanti del delitto. Con l'accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso sono imputati Vincenzo Cordì, Antonio e Carmelo Dessì e Alessio Scali.

 

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