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Processo del CSM a De Magistris

 

Riprende il processo del CSM a De Magistris, filtrano gli atti di Salerno, indagati politici ed altre toghe

13/01 Riprende domani al Csm il processo disciplinare al pm di Catanzaro Luigi De Magistris ma il quadro gia' delicato della vicenda rischia di aggrovigliarsi ancor di piu' perche' nomi eccellenti di magistrati e di esponenti politici sarebbero coinvolti nell' inchiesta avviata dalla Procura di Salerno dopo gli esposti del magistrato e le denunce incrociate dei suoi colleghi a proposito delle inchieste Why not (nella quale sono indagati il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro della Giustizia Clemente Mastella) e Poseidone che gli sono state revocate. Stando a quanto hanno pubblicato oggi alcuni quotidiani, i responsabili della procura di Salerno nell' audizione - secretata - del 9 gennaio davanti alla sezione disciplinare del Csm avrebbero detto di aver iscritto nel registro degli indagati l' ex capo della procura di Catanzaro Mariano Lombardi, l' aggiunto Salvatore Murone, il presidente del tribunale del riesame Adalgisa Rinardo, l' ex procuratore generale di Catanzaro Dolcino Favi (che ha avocato a se' l' inchiesta Why Not). Non solo. Tra le persone finite sotto inchiesta ci sarebbero il vicecapo degli ispettori del ministero della Giustizia Gianfranco Mantelli, e il senatore di Forza Italia, Giancarlo Pittelli, ma anche l' ex governatore della Calabria, Giuseppe Chiaravalloti. Pesanti le ipotesi di accusa: si va dall' abuso d'ufficio alla corruzione in atti giudiziari; in altre parole, a vario titolo gli indagati avrebbero manovrato per delegittimare e screditare De Magistris. Le clamorose indiscrezioni finite sui giornali hanno provocato le reazioni di alcune delle persone chiamate in causa. ''Le accuse di De Magistris mi lasciano perfettamente tranquillo e indifferente - ha detto Giuseppe Chiaravalloti -. Gia' altre volte le sue iniziative si sono rivelate clamorosi flop, per non parlare dei successi che ha ottenuto in sede giudiziaria''. Il procuratore aggiunto di Catanzaro, Salvatore Murone, dice: ''Sono assolutamente sereno e ho piena fiducia nei colleghi della Procura di Salerno. Non vedo nulla nella mia condotta che possa essere ascritto a quel titolo''. Piu' determinato l' ufficio degli 007 del ministero della Giustizia. ''Quando saranno conosciuti i contenuti dell'indagine della procura di Salerno, la dirigenza dell'ispettorato e personalmente il dott. Mantelli presenteranno denuncia per calunnia nei confronti di quanti hanno strumentalmente propalato false accuse'' dice una nota riferita alle notizie di stampa, ''che con sospetta concomitanza rispetto all'avvio del procedimento disciplinare nei confronti del dott. De Magistris, riguardano l'apertura presso la procura di Salerno di un'indagine per abuso d'ufficio anche a carico del vice capo dell'Ispettorato generale, dott Gianfranco Mantelli, per gli accertamenti relativi, tra l'altro, alle modalità di conduzione dell'inchiesta denominata Toghe Lucane''. E' facile prevedere che la pubblicazione degli sviluppi di questi filoni c' inchiesta avra' ripercussioni sui lavori del Csm, che domani dovrebbe ascoltare come testimoni proprio l' ex procuratore Lombardi, gli aggiunti Murone e Mario Spagnolo, il capitano dei Carabinieri Pasquale Zaccheo e, se ci sara' tempo, lo stesso De Magistris. Con tutta probabilita' Alessandro Criscuolo, il magistrato che difende il pm, riproporra' di sospendere il procedimento per aspettare la fine degli accertamenti - almeno le indagini preliminari - svolti dalla procura di Salerno. La stessa richiesta venerdi' scorso era stata bocciata.

C'è l'incognita della sospensione. Due giorni fa la sezione disciplinare del Csm aveva bocciato la richiesta di sospendere il procedimento a carico del pm di Catanzaro Luigi De Magistris, in attesa che si concludessero, almeno in fase di indagini preliminari, i fascicoli aperti dalla procura di Salerno e scaturiti da denunce incrociate tra il magistrato e i suoi colleghi di Catanzaro. Ora quella richiesta potrebbe essere reiterata dalla difesa del magistrato, alla luce di quanto trapelato sulle inchieste dei pm di Salerno, che avrebbero messo sotto indagine tra gli altri magistrati che sono o che sono stati al vertice degli uffici giudiziari di Catanzaro, il vice capo dell'ispettorato del ministero della Giustizia Gianfranco Mantelli , il senatore di Forza Italia Gianfranco Pittelli. Il difensore di De Magistris, Alessandro Cirscuolo, in vista dell'udienza di domani, non si sbilancia: ''Sto studiando la situazione; in astratto la richiesta si puo' reiterare, ma non posso anticipare nulla''. A Palazzo dei marescialli piu' d'uno ritiene possibile la ripresentazione dell'istanza, motivata due giorni fa da Criscuolo con la circostanza che i fatti su cui si fonda il procedimento disciplinare a De Magistris - chiamato a rispondere di violazione dei suoi doveri e delle regole di procedura nella conduzione delle inchieste Toghe Lucane, Why not e Poseidone - coincidono con quelli su cui stanno indagando i pm di Salerno. Tanto piu', visto che gli stessi magistrati salernitani, il 9 gennaio scorso hanno fatto sapere al Csm di essere per alcuni filoni vicini alla conclusione delle indagini. Il fatto che la sezione abbia gia' respinto l'istanza di sospensione, presentata tra le questioni preliminari, cioe' prima di entrare nel merito, non pregiudica niente: se durante il processo dovesse emergere la coincidenza tra le vicende disciplinari e penali, il tribunale delle toghe potra' sempre disporre il ''congelamento'' o dell'intero procedimento o di singoli capi di accusa, spiegano a Palazzo dei marescialli. Domani il processo ricomincera' con le testimonianze dell'ex procuratore di Catanzaro Mariano Lombardi, degli aggiunti Salvatore Murone e Mario Spagnolo e del capitano dei carabinieri Pasquale Zaccheo, disposte a sorpresa - senza cioe' che lo avessero chiesto ne' l'accusa ne' la difesa- dalla sezione disciplinare. Solo al termine ci sara' l'interrogatorio di De Magistris

PM Murone: sono sereno. ''Sono assolutamente sereno e ho piena fiducia nei colleghi della Procura di Salerno''. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Catanzaro, Salvatore Murone, a proposito della notizia, pubblicata da alcuni giornali, di un'indagine della Procura di Salerno su magistrati e uomini politici la cui attivita' avrebbe avuto per obiettivo la delegittimazione del pm Luigi De Magistris, attualmente sotto processo da parte del Csm. ''Non ho altro da aggiungere - ha proseguito Murone - non vedo nulla nella mia condotta che possa essere ascritto a quel titolo. Da magistrato non posso che avere fiducia nel lavoro di altri magistrati''

L’ispettorato Ministero Giustizia annuncia denunce. ''Quando saranno conosciuti i contenuti dell'indagine della procura di Salerno, la dirigenza dell'ispettorato e personalmente il dott. Mantelli presenteranno denuncia per calunnia nei confronti di quanti hanno strumentalmente propalato false accuse''. L'annuncio e' dell'ispettorato del ministero della Giustizia e si riferisce alle notizie di stampa, ''che con sospetta concomitanza rispetto all'avvio del procedimento disciplinare nei confronti del dott. De Magistris, riguardano l'apertura presso la procura di Salerno di un'indagine per abuso d'ufficio anche a carico del vice capo dell'Ispettorato generale, dott Gianfranco Mantelli, per gli accertamenti relativi, tra l'altro, alle modalita' di conduzione dell'inchiesta denominata Toghe Lucane''. ''La verifica svolta dal dott. Mantelli ha avuto un contenuto esclusivamente documentale e testimoniale'', sottolinea ancora la nota, e ''le proposte conclusive sono state totalmente condivise dal capo dell'ispettorato generale e largamente accolte da altre articolazioni ministeriali''

Chiarvalloti “Indifferente alle accuse di De Magistris”. ''Le accuse di De Magistris mi lasciano perfettamente tranquillo e indifferente''. Lo ha detto l'ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, commentando la notizia, riportata stamane da alcuni giornali, secondo cui la Procura di Salerno sta indagando su magistrati e uomini politici la cui attivita' avrebbe avuto per obiettivo la delegittimazione del pm Luigi De Magistris, attualmente sotto processo da parte del Csm. L'ex governatore calabrese sarebbe indagato per minaccia aggravata in relazione ai contenuti di alcune sue telefonate. ''Gia' altre volte - ha aggiunto Chiaravalloti - le iniziative di De Masgistris si sono rivelate clamorosi flop per non parlare dei successi che ha ottenuto in sede giudiziaria. La Procura di Salerno, sempre secondo quanto viene oggi riportato da alcuni quotidiani, indagherebbe con le ipotesi di reato di corruzione in atti giudiziari e calunnia nei confronti di magistrati della Procura di Catanzaro (tra questi il procuratore Lombardi, l'aggiunto Murone, il presidente del Tribunale del Riesame, Rinardo); l'attuale coordinatore regionale di Forza Italia e senatore dello stesso partito Giancarlo Pittelli. La Procura di Salerno da mesi sta svolgendo indagini per competenza ex art.11 dopo una serie di denunce incrociate dei magistrati del capoluogo calabrese. I vertici della Procura campana sono stati anche ascoltati recentemente dal Csm. Domani davanti alla sezione disciplinare di Palazzo dei Marescialli riprendera' il processo a carico di De Magistris che sara' ascoltato lunedi' prossimo al termine dell'audizione dei vertici della Procura di Catanzaro.

Le associazioni: in gioco la credibilità delle istituzioni. ''Contro De Magistris un'associazione di stampo istituzionale''. E' quanto si afferma in un comunicato di un cartello di associazioni calabresi tra le quali Rete per la Calabria, Comitato pro De Magistris, Associazione Calabrialibre e Ammazzateci tutti che stanno costituendo il Coordinamento regionale per l'etica e la legalita'. ''Si profila sempre con piu' chiarezza - e' scritto nel comunicato - il quadro nel quale si inserisce la vicenda de Magistris e il Coordinamento regionale per l'etica e la legalita' interrompe il silenzio stampa, resosi necessario al fine di non rendere una vicenda seria in una disputa da stadio, con opposte tifoserie. La questione e' seria, troppo seria, ne va la credibilita' delle nostre stesse istituzioni democratiche a tutti i livelli.Oggi ci appaiono piu' chiare tutta una serie di cose a partire dal silenzio del Capo dello Stato sulle questioni da noi sollevate e poste alla sua attenzione. Noi cittadini diciamolo non abbiamo interlocutori, forse perche' distratti da altre questioni non meno importanti, ma oggi un segnale da parte della politica e dello Stato deve venire, ogni pezzo di questo Parlamento deve dire con chi sta: Mastella, coraggiosamente lo ha fatto, Antonio di Pietro pure e tutti gli altri?''. ''I partiti una posizione devono prenderla - prosegue la nota - la gente vuole riconoscere i buoni dai cattivi. Certo e' che nella vicenda, specifica dal momento in cui e' entrata la politica, i poteri di apparato si sono organizzati, si sono associati per pianificare la delegittimazione di De Magistris e dei suoi collaboratori, ma chi si e' mosso contro il magistrato? Mastella per primo ha capito l'importanza delle tre inchieste aperte e portate avanti dal pm napoletano, Poseidone, Toghe Lucane e Why Not, inchieste che aprivano scenari mai prima intravisti, intrecci tra magistrati, politica ed imprenditoria che tutti insieme si adoperavano al fine di mettere le mani sui fondi pubblici, per poi trarne reciproco vantaggio, non solo in termini economici''. ''Ma la questione non si fermava tra la Calabria e la Lucania - prosegue il comunicato - ma andava ben oltre, fino a Roma, nei palazzi che contano, ecco perche' De Magistris andava fermato, ecco perche' sono partite le ispezioni del guardasigilli. Certo non era facile incaricare persone per bene, per cui si e' pescato nel torbido, cooptando soggetti compromessi o magari anche un po' ingenui o che dovevano solo difendere posizioni acquisite o anche solo il posto di lavoro dei propri rampolli, questa era la qualita' degli arruolati per costruire quel castello di menzogne che doveva servire a distruggere non solo professionalmente l'incauto magistrato''. ''I figuri che si sono di volta in volta agitati ed adoperati per tale opera - prosegue ancora la nota - in qualche modo avevano scheletri negli armadi o altri interessi, forse proprio per questo non potevano rifiutare il lavoro sporco, la protezione politica ai massimi livelli poi non mancava, la vicenda che vede coinvolto Mancino vice presidente del Csm ne e' l'ennesima prova, e questo ringalluzziva, ancor di piu' i mastini scagliati contro il sempre piu' isolato magistrato partenopeo sostenuto solo dalle associazioni regionali piu' coraggiose e da un grande movimento di opinione,che ha visto migliaia di cittadini scendere in strada. Tutto questo ordire, nonostante la cortina fumogena alzata da certa stampa e televisione, non e' sfuggito alla pubblica opinione, le tessere pian piano andavano a comporre un mosaico inquietante, che era proprio quello immaginato da De Magistris e da parte di molti che hanno avuto a che fare con queste istituzioni, anche per motivi lavorativi o professionali, noi questo scenario lo abbiamo descritto piu' volte a partire da un paio di anni addietro''. ''In tutto questo contesto, ovviamente - conclude la nota - restano aperte le questioni giudiziarie, che andranno avanti per anni, fino a spegnersi lentamente magari in un nulla di fatto, restano i fatti legati ad una realta' regionale che per questi motivi non ha mai potuto vedere lo sviluppo ed il benessere diffuso come nel resto dell'Unione Europea, dove un nutrito gruppo di ingordi oligarchi, politici, burocrati, politici, magistrati infedeli ed imprenditori, un vero letamaio, hanno fagocitato tutto compresa la speranza di un futuro migliore''.

 

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