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Call center della droga smantellato nel reggino

 

Smantellato call center della droga nel reggino, 31 arresti. Componenti vicini alla cosca Piromalli Molè

12/10 Avevano dato vita ad un vero e proprio ''call center'' della droga con decine e decine di telefonate su cellulari dedicati sui quali ricevevano le ordinazioni per la fornitura di droga. Ma la rete capillare che era stata messa in piedi dai componenti di una banda vicina ad una delle cosche piu' potenti della 'ndrangheta, i Piromalli-Mole' di Gioia Tauro, e' stata smantellata all'alba dalla polizia, che ha eseguito 31 delle 33 ordinanze emesse dal Gip di Palmi su richiesta della Procura. Le indagini, avviate dagli investigatori del commissariato di Gioia Tauro, affiancati poi da quelli della squadra mobile di Reggio Calabria, hanno spiegato il questore di Reggio, Santi Giuffre', il capo della mobile, Renato Cortese, ed il dirigente di Gioia Tauro, Pino Cannizzaro, hanno anche permesso di sventare un omicidio che avrebbe dovuto essere compiuto a Roma. Intercettando gli indagati che stamani sono stati arrestati tra la Calabria, Milano, Crotone, Asti, Mantova, Cremona e Savona, gli investigatori hanno appreso che la banda aveva inviato due sicari nella capitale per regolare i conti con un avversario. I poliziotti sono riusciti in qualche modo a far sapere alla potenziale vittima che era meglio che lasciasse la citta' per qualche tempo e il progetto e' stato sventato. Una delle due persone inviate a Roma e' stata poi arrestata dopo essere stata trovata in possesso di una rivoltella calibro 38 con la matricola cancellata. Gli arrestati, accusati tutti di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, avevano allestito una vasta rete di vendita di cocaina ed hascisc nella piana di Gioia Tauro, nel reggino e nella provincia di Crotone. Gli ordinativi giungevano agli spacciatori sui telefonini attraverso messaggi in codice. La droga veniva indicata con i nomi piu' svariati, ''mele'', ''macchine'', ''cd'', ma per i destinatari il messaggio era chiarissimo. Nel corso dell'operazione, scattata all'alba, i poliziotti hanno anche scoperto un arsenale conservato in una garage nella disponibilita' di Rocco Mardecheo, di 50 anni, considerato uno degli elementi di spicco dell'organizzazione di spacciatori. Tra l'altro sono stati trovati un fucile mitragliatore kalashnikov, due fucili calibro 12, un silenziatore artigianale, parti di un fucile e di una pistola semiautomatica calibro 7.65, e un migliaio di proiettili di vario numerosi calibri. Il garage era anche utilizzato come laboratorio artigianale per la fabbricazione del munizionamento. Infatti e' stata sequestrata un'attrezzatura completa per la ricarica delle cartucce, completa di polvere da sparo, fondelli con innesco e ogive.

Trovato un arsenale di armi, anche un kalashnikov Un arsenale è stato scoperto dagli agenti del Commissariato della polizia di Gioia Tauro e della squadra mobile di Reggio Calabria nel corso delle perquisizioni effettuate nell'ambito dell'operazione che ha portato allo smantellamento di un'organizzazione dedita al traffico d sostanze stupefacenti vicina alla cosca Piromalli-Molé. Tra le armi trovate, secondo quanto si è appreso, c'é anche un fucile mitragliatore kalashnikov, oltre a fucili, pistole e un ingente quantitativo di munizioni di vario calibro. La scoperta é stata fatta nella piana di Gioia Tauro. Oltre al kalashnikov, gli agenti hanno trovato due fucili calibro 12, un silenziatore artigianale, parti di un fucile calibro 12 e di una pistola semiautomatica calibro 7.65, due caricatori per pistola, vari coltelli e un migliaio di proiettili di vario numerosi calibri. Le armi sono state trovate a Gioia Tauro, in un garage nella disponibilità di Rocco Mardecheo, di 50 anni, considerato uno degli elementi di spicco dell'organizzazione di spacciatori. Il garage, hanno riferito gli investigatori, veniva utilizzato anche come laboratorio artigianale per la fabbricazione del munizionamento. Infatti è stata sequestrata un'attrezzatura completa per la ricarica delle cartucce, completo di polvere da sparo, fondelli con innesco e ogive.

Sventato un omicidio durante le indagini. Un omicidio che avrebbe dovuto essere commesso a Roma è stato sventato dagli investigatori della polizia di Reggio Calabria e Gioia Tauro nell'ambito dell'inchiesta che stamani si è conclusa con l'arresto di una trentina di persone accusate di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Grazie ad intercettazioni telefoniche ed ambientali, gli investigatori avevano saputo che alcuni componenti del gruppo di spacciatori avevano deciso di uccidere un uomo a Roma per un regolamento di conti. A tale scopo, due persone erano state inviate dalla Calabria e Roma. Gli investigatori hanno quindi deciso di far sapere in qualche modo alla potenziale vittima che era meglio che lasciasse la capitale per un certo periodo e così il progetto d'omicidio è stato sventato. Una delle due persone inviate a Roma è stata poi arrestata dopo essere stata trovata in possesso di una rivoltella calibro 38 con la matricola cancellata.

 

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