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Inchiesta Why Not
Why Not, il Csm prende atto dell’avocazione dell’inchiesta. Loiero replica a Panorama “Sono una persona per bene” 15/02 Il Csm ''non puo' sindacare il merito'' dei provvedimenti con cui vengono avocate le inchieste, ma solo intervenire su eventuali disfunzioni organizzative che ne possono derivare per gli uffici giudiziari. Con questa motivazione il plenum del Csm, accogliendo la proposta della Settima Commissione, ha chiuso con una ''presa d'atto'' la vicenda della sottrazione dell'inchiesta Why not al pm Luigi De Magistris, da parte della procura generale di Catanzaro. Una pronuncia obbligata,quella dei consiglieri, visto anche che l'unico organo abilitato a intervenire, la procura generale della Cassazione, si e' gia' pronunciato dichiarando inammissibile il ricorso di De Magistris. Nemmeno un mese fa la sezione disciplinare del Csm aveva condannato il magistrato nel procedimento che gli aveva avviato l'ex ministro Mastella, stabilendo che deve lasciare Catanzaro e le sue funzioni di pubblico ministero. Loiero “Sono una pesona per bene”. "Registro senza stupore una ulteriore fuga di notizie sull'inchiesta Why Not". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero a proposito di quanto scrive il settimanale Panorama in un servizio sull'indagine della magistratura di Catanzaro. "Per quanto riguarda tutto il resto - ha aggiunto Loiero - e anche per tutto quello che sarebbe emerso dopo le recenti invasive perquisizioni ho la coscienza a posto. Ribadisco ai calabresi che sono una persona perbene e sono convinto che un giudice terzo lo riconoscerà". Corbelli “Loiero è un galantuomo”. Il leader del movimento ''Diritti Civili'', Franco Corbelli, interviene dopo le indiscrezioni di un settimanale sui contenuti di alcuni documenti sequestrati nel corso delle perquisizioni delle abitazioni e degli uffici del presidente della Regione, Agazio Loiero, nell'ambito dell'inchiesta ''Why Not'', parlando di ''ennesima fuga di notizia e di tentativo di criminalizzazione della Calabria e delle sue istituzioni''. Corbelli esprime solidarieta' a Loiero, definendolo ''un galantuomo, una persona onesta al servizio della sua terra'' ed invitandolo ''a non dimettersi ed a continuare sulla strada dell'impegno antimafia, del rinnovamento, della legalita', della moralita' e della giustizia sociale''. Secondo Corbelli, ''queste iniziative giudiziarie e questi presunti scoop mediatici, insieme ai continui attacchi, anche da parte di alcuni inqualificabili personaggi, all'operato del Governatore lo espongano fortemente al rischio `ndrangheta. Ribadisco con forza questo mio convincimento e questa mia forte preoccupazione, ricordando, ai piu' distratti, che Loiero da anni vive sotto scorta per le pesanti minacce della mafia. Mi preoccupa e inquieta fortemente il clima pesante che si e' creato in Calabria. Siamo alla criminalizzazione di tutta una classe politica e dirigente e di una intera regione. Il principio di presunzione di innocenza viene letteralmente calpestato. Basta un avviso di garanzia per essere sbattuti come un mostro in prima pagina su tutti i media italiani. E' un ritorno al piu' bieco giustizialismo che richiama alla mente gli anni bui di Tangentopoli''.
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