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Inchiesta Why Not

 

Inchiesta Why Not: cinque i filoni d’indagine difensivi. Saladino: temo per la mia incolumità

09/02 Sono cinque i filoni d'indagine seguiti dalla difesa di Antonio Saladino, uno dei principali indagati nell'inchiesta Why Not ed ex leader della Compagnia delle Opere della Calabria. Al momento, secondo quanto si è appreso in ambienti difensivi, solamente il materiale di uno dei cinque filoni delle indagine difensive è stato depositato alla Procura generale di Catanzaro che coordina l'inchiesta Why Not. Le indagini della difesa di Saladino hanno avuto inizio l'anno scorso dopo che l'ex leader della Compagnia delle opere ricevette un sms da una teste dell'inchiesta Why Not nel quale si faceva riferimento ad una presunta "regia occulta che lo voleva distruggere come imprenditore". Successivamente Saladino contattò la teste la quale gli avrebbe confermato il contenuto dell'sms fornendo i nomi "delle persone che componevano questa regia occulta". Il contenuto delle conversazioni tra Saladino e la teste, che compongono il primo filone delle indagini difensive, sono state depositate alla Procura Generale di Catanzaro. Sul contenuto di questa parte delle indagini difensive, prima dell'avocazione dell'inchiesta Why Not da parte della Procura Generale, era stata anche informata la Procura della Repubblica di Catanzaro. Con una istanza il difensore di Saladino, l'avvocato Francesco Gambardella, aveva sollecitato l'interrogatorio della teste utilizzando la forma dell'incidente probatorio. Sui contenuti degli altri quattro filoni d'inchiesta la difesa di Saladino attende che, dopo il nuovo provvedimento di sequestro eseguito nei giorni scorsi, l'ex leader della compagnia delle opere venga sentito dal magistrati della Procura generale di Catanzaro.

Saladino “Temo per la mia incolumità”. "Da circa un anno non ho più la scorta ed oggi ritengo di essere in pericolo". E' quanto ha detto Antonio Saladino, uno dei principali indagati nell'ambito dell'inchiesta Why Not ed ex leader della Compagnia delle Opere in Calabria. "Per quattro anni - ha aggiunto - ho avuto la scorta armata, disposta dalla Prefettura di Milano, e dallo scorso anno mi è stata tolta. La scorta era stata disposta perché ritenuto obiettivo del terrorismo interno visto che, nell'ambito degli imprenditori, io massimizzavo il lavoro interinale". "Ora - ha concluso Saladino - mi è stata tolta ogni forma di tutela e temo per la mia vita".

 

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