Dir.resp. Pippo Gatto

 

Inchiesta Why Not: Loiero in Procura, ma nessun interrogatorio finchè i difensori non vedono gli atti. Ricorso di Saladino in Cassazione

11/02 Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, si è recato in Procura a Catanzaro dove ha incontrato i tre magistrati che hanno emesso il provvedimento di perquisizione ed un avviso di garanzia nei suoi confronti nell'ambito dell'inchiesta Why Not. Lo si è appreso da uno dei difensori di Loiero, l'avvocato Nicola Cantafora. "Su consiglio dei suoi legali - ha detto Cantafora - il Presidente Loiero ha deciso di non rendere nessun interrogatorio in attesa di conoscere tutti gli atti". Il secondo avvocato di Loiero è il prof.Marcello Gallo, che oggi è giunto a Catanzaro ed in mattinata è stato in Procura per conoscere gli atti del procedimento. L'incontro in Procura tra i magistrati che si occupano dell'inchiesta Why Not e il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, e' stato confermato in serata dal portavoce di quest'ultimo, Pantaleone Sergi. ''Come e' noto - ha detto Sergi - il presidente Loiero, subito dopo l'avviso di garanzia dei giorni scorsi, ha chiesto di essere ascoltato per potere dimostrare la sua estraneita' a ogni accusa ipotizzata nei suoi confronti. Per tale motivo nel primo pomeriggio di oggi, accompagnato dai propri legali Marcello Gallo e Nicola Cantafora, ha incontrato i magistrati titolari dell'indagine''. ''L'interrogatorio, pero', non si e' tenuto ancora - ha spiegato Sergi - in quanto gli avvocati difensori non hanno avuto a disposizione il fascicolo d'indagine per conoscere quali contestazioni vengono fatte al presidente e poter produrre, quindi, eventuali prove documentali e testimoniali contrarie per definire subito la posizione di Loiero''

Saladino ricorre in Cassazione. I difensori di Antonio Saladino hanno presentato un ricorso in Cassazione contro il decreto di perquisizione ed il sequestro di materiale compiuto nei giorni nell'ambito dell'inchiesta Why Not ritenendo che non sussiste il reato di corruzione elettorale in quanto all'epoca dei fatti, e cioé durante la campagna elettorale per le regionali del 2005, il Presidente della Regione, Agazio Loiero, non era pubblico ufficiale. Le perquisizioni ed i sequestri di materiale, disposte dai magistrati della Procura Generale di Catanzaro, sono state compiute, oltre che per Saladino, anche nei confronti del Presidente Loiero, che ha ricevuto anche una informazione di garanzia per i reati di corruzione elettorale e corruzione semplice, di uno dei suoi più stretti collaboratori, Eugenio Ripepe, nelle sedi di Obiettivo Lavoro e della Compagnia delle Opere della Calabria e di 14 società. Il ricorso è stato presentato alla Corte di Cassazione, e quindi evitando il tribunale della libertà, perché, secondo il legale di Saladino, l'avvocato Francesco Gambardella, sussistono delle violazioni di legge processuali e sostanziali. La difesa di Saladino sostiene che per la corruzione elettorale non ci sarebbero gli elementi che dimostrino il reato e che comunque al momento dei fatti il Presidente Loiero non era pubblico ufficiale.