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Neonato venduto a Cittanova

 

Venduto un neonato a Cittanova: sei arresti tra i quali la madre e un medico. Alla madre donato un cellulare e promessa un auto

28/02 Sei persone, tra cui un medico in servizio nell'Asl di Messina, sono state arrestate a Cittanova e Taurianova con l'accusa di avere venduto un neonato ad una coppia senza figli. Gli arresti sono stati fatti da Polizia e carabinieri in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica. Tra le sei persone arrestate c'é anche la madre della bambina. Secondo quanto è emerso dalle indagini, il neonato sarebbe stato "venduto" dalla madre ad una coppia di Cittanova con una trattativa svoltasi prima che il bambino venisse partorito in un ospedale della Piana di Gioia Tauro. Per "vendere" il neonato sarebbe stata fatta un'alterazione dello stato civile, reato che viene contestato ai sei arrestati.

Una finta relazione a copertura della vendita. La coppia di Cittanova cui è stata "venduta" la bambina avrebbe fatto risultare che la neonata era frutto di una relazione extraconiugale tra l'uomo e la madre della bambina. Determinante nella vicenda sarebbe stato il ruolo svolto da un'amica della madre della neonata. E' stata a lei, infatti, che la donna ha confidato che la bambina era frutto di una gravidanza indesiderata. L'amica della ragazza avrebbe poi proposto alla coppia di Cittanova, che non aveva figli, la vendita della bambina. Il medico arrestato è un parente dell'intermediaria della vendita. La madre della bambina, secondo l'accusa, è stata portata a Messina e fatta partorire nel Policlinico universitario, dove lavora il professionista coinvolto nella vicenda. La nascita della bambina risale ad alcuni mesi fa. Polizia e carabinieri hanno scoperto la vicenda raccogliendo le dichiarazioni di alcune persone di Cittanova che erano venute a conoscenza della vendita della bambina. La Procura di Palmi ha poi disposto alcune intercettazioni telefoniche che hanno portato alla conferma delle ipotesi investigative.

Alla madre donato un cellulare e promessa un auto. Un cellulare in regalo e la promessa di un'automobile, oltre ad alcune migliaia di euro. E' la contropartita che la madre avrebbe ottenuto per la vendita della figlia, che adesso ha quattro mesi, alla coppia di coniugi acquirenti della bambina. Il particolare è stato riferito ai giornalisti dal pm della Procura di Palmi, Rocco Cosentino, titolare dell'inchiesta che ha portato ai sei arresti per la vendita della bambina. In carcere sono finiti, oltre alla madre, la coppia di coniugi che aveva acquistato la bambina, B.G. di 39 anni, muratore incensurato, e A.C. (36), e la mediatrice della vendita, C.T. (36), che la madre conosceva perché lavorava per lei come baby-sitter. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per C.A. (37), medico dell'Asl di Messina e fratello di C.T, e per la madre di quest'ultima, C.R. (58). Gli arresti sono il frutto di due indagini parallele svolte dai carabinieri e dal Commissariato di Cittanova. L'inchiesta ha preso spunto anche dalle dichiarazioni del fidanzato della madre, che aveva denunciato ai carabinieri che la ragazza si era allontanata da Cittanova esprimendo la preoccupazione che la giovane potesse abortire. In realtà la madre si era trasferita a Messina, all'insaputa del fidanzato, per partorire la bambina oggetto della vendita ai coniugi.

 

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