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Sequestrato dai NAS l'ospedale di Melito Porto Salvo

 

Dopo la denuncia di Serra sequestrato l’Ospedale di Melito Porto Salvo

20/02 I carabinieri del Nas di Reggio Calabria hanno sequestrato l'ospedale di Melito Porto Salvo. Il sequestro è stato motivato dalle gravi carenze igienico-strutturali riscontrate nell'ospedale tali, secondo quanto riferiscono i carabinieri, da creare condizioni di pericolo per l'incolumità dei lavoratori e degli utenti. Il provvedimento di sequestro riguarda gli immobili che ospitano le unità di anatomia patologica, il pronto soccorso e l'intera area dove sono dislocati gli uffici amministrativi, la direzione sanitaria, gli ambulatori e l'unità di dialisi. I locali sequestrati saranno affidati in custodia al direttore sanitario con un tempo di 30 giorni dalla notifica per il trasferimento dei ricoverati e ulteriori 30 giorni, con accesso limitato solo per la messa in sicurezza degli ambienti, per l'adeguamento delle strutture alla normativa in vigore.

Serra lo definì “da terzo mondo”. "Roba da terzo mondo con tutto il rispetto per il terzo mondo". Era stato questo il commento del prefetto Achille Serra, presidente della Commissione per la verifica della qualità dell'assistenza sanitaria in Calabria, dopo la visita compiuta lo scorso 30 gennaio nell'Ospedale civile di Melito Porto Salvo, sequestrato oggi dai Nas. L'ospedale "Tiberio Evoli" a seguito dell'attività ispettiva avviata sin dal gennaio dell'anno scorso dai carabinieri del Nas, doveva essere addirittura chiuso a causa delle precarie condizioni igieniche e sanitarie e per via anche delle numerose violazioni delle norme di sicurezza. In un rapporto presentato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria i Nas parlano, infatti, di oltre quaranta violazioni per le quali sono state denunciate sette dirigenti dell'ex azienda sanitaria locale. Tra le tante anomalie i carabinieri hanno notato, nel reparto dove avvengono le dialisi, che un contenitore con all'interno i ferri sanitari si trova a pochissima distanza dal sacchetto utilizzato per l'immondizia. E poi, sempre nello stesso reparto, c'é la muffa sia dietro le apparecchiature che dietro i letti dei pazienti. A Melito Porto Salvo si era recato anche l'assessore regionale alla sanità della Calabria, Vincenzo Spaziante. "Ho trovato una situazione indecorosa - aveva detto - sia sul piano dello stato dell'ospedale e sul piano dell'inerzia perché nessuno ha fatto nulla da anni. Questa situazione non è nata ieri, è una situazione che per crearla ci sono voluti molti e molti anni".
Non ho parlato a vuoto. "Evidentemente non ho parlato a vuoto. Mi fa piacere che la magistratura abbia preso atto della situazione venutasi a creare". Lo ha detto il prefetto Achille Serra, presidente della Commissione per la verifica della qualità dell'assistenza sanitaria in Calabria, commentando la notizia del sequestro dell'Ospedale di Melito Porto Salvo. "I reparti di pronto soccorso e dialisi dell'ospedale di Melito - ha aggiunto Serra - sono proprio quelle realtà sulle quali avevo messo l'accento". Il prefetto Serra ha aggiunto che prossimamente, assieme all'organismo, sarà ancora in Calabria per proseguire, come previsto, le ispezioni nelle strutture ospedaliere pubbliche e private. "Non posso anticipare nulla - ha detto - né sulle date delle visite né sule strutture che andremo a visitare"

I NAS ancora all’interno. Stanno ancora operando all'interno dell'Ospedale civile "Tiberio Evoli" di Melito Porto Salvo i carabinieri del Nas che hanno sequestrato alcuni degli immobili ella struttura sanitaria. E' dal gennaio 2007 che i militari stanno monitorando la situazione igienico sanitaria e strutturale dell'ospedale sia sotto il profilo dell'incolumità dei pazienti che dei lavoratori. I tempi di esecuzione di provvedimenti di sequestro , spiegano gli investigatori, non sono brevissimi tenuto conto della necessità di dover trasferire i ricoverati. A fronte di situazioni in cui è possibile modificare le condizioni strutturali come nel caso del reparto di Psichiatria che non è stato interessato dal sequestro, ci sono casi come quello del pronto soccorso o della dialisi dove, in particolare, sono state constatate condizioni di particolare gravità come la presenza di pezzi di muro ammuffiti e cedevoli e la presenza di un saccone dell'immondizia a pochissima distanza dai ferri e dai medicinali.

La direzione sanitaria precisa: non interrotti i ricoveri. ''Il presidio ospedaliero di Melito Porto Salvo non e' stato sequestrato e pertanto non sono stati interrotti i ricoveri e l'attivita' assistenziale''. E' quanto si afferma in un comunicato della direzione sanitaria dell'Ospedale ''Tiberio Evoli''. ''Il sequestro cautelativo per trenta giorni da parte del Nas su disposizione del gip del tribunale di Reggio Calabria - e' scritto nel comunicato - riguarda alcuni locali che ospitano i servizi di anatomia patologica, pronto soccorso, l'area degli uffici amministrativi e della direzione sanitaria, alcuni ambulatori e il servizio di Dialisi, riguardante strutture sulle quali e' gia' in fase di completamento l'intervento di ristrutturazione e di trasferimento in locali idonei in ottemperanza agli iniziali provvedimenti adottati dalla direzione strategica dell'azienda provinciale di Reggio Calabria''

Ass. Spaziante “Emergenza che tentiamo di fronteggiare”. "Quella dell'ospedale di Melito Porto Salvo è un'emergenza che non nasce oggi ma che oggi stiamo cercando di fronteggiare". E' quanto afferma l'assessore alla Sanità della Regione Calabria, Vincenzo Spaziante che sul problema dell'ospedale di Melito ha avuto un lungo colloquio con il presidente della Regione Agazio Loiero. "La situazione delineata dai Nas con il provvedimento di cui apprendiamo ora è ben nota - sostiene Spaziante in un comunicato - è un ospedale da chiudere e non siamo contrari. Ma abbiamo la responsabilità di non far crollare i livelli di assistenza sanitaria in quell'area". Domani, riporta il comunicato, ne discuterà la giunta regionale ma non si esclude un intervento dello stesso Spaziante nella sua veste di commissario governativo per l'emergenza Sanità in Calabria. "Mi ero personalmente reso conto della situazione e la mia valutazione è stata identica a quella del prefetto Achille Serra - ha aggiunto - e nell'arco di pochi giorni il commissario dell'Azienda sanitaria ha attivato gli interventi possibili. Ma siamo in presenza di una situazione, che purtroppo non riguarda solo Melito, frutto di decenni di incuria e di mancati interventi. Faremo di tutto, a ogni modo, per rimediare fin dove è rimediabile, sapendo che l'opera di ricostruzione è impegnativa, non sarà per nulla semplice".

Nucera “Sanare il degrado”: "Siamo stati profeti inascoltati, adesso è giunto il momento che l'Assessorato regionale alla Sanità ascolti le grida di allarme che provengono dai nosocomi della provincia di Reggio e, in particolare, si adoperi immediatamente per sanare il degrado dell'ospedale di Melito". A sostenerlo, in una nota, è il consigliere regionale Giovanni Nucera, vicepresidente della commissione regionale antimafia. "Pur avendo sollevato diverse volte lo stato di inadeguatezza dei locali dell'ospedale Tiberio Evoli - prosegue Nucera - siamo soddisfatti che la denuncia del prefetto Achille Serra abbia trovato orecchie attente. Un sincero apprezzamento va rivolto all'operato dei carabinieri del Nas e ai magistrati della Procura della Repubblica di Reggio Calabria". "Adesso però - conclude Nucera - l'assessorato regionale alla sanità deve in tempi brevissimi disporre tutti i lavori opportuni per restituire l'Ospedale Tiberio Evoli alla città di Melito Porto Salvo e al bacino di svariate decine di migliaia di pazienti che lì si recano per trovare le cure. Considerata la difficoltà della rete di trasporto ferroviaria e le condizioni della Statale 106, l'Ospedale di Melito rappresenta un presidio sanitario irrinunciabile".

 

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