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Operazione Onorata Sanità

 

Operazione Onorata Sanità: revocati i domiciliari ad 8 tra manager e medici, sospesi per due mesi

12/02 Il gip Roberto Lucisano ha disposto la revoca della misura degli arresti domiciliari a carico di manager e medici dell'Asl di Reggio Calabria e della Regione, nell'ambito dell'operazione ''Onorata sanita''' del 28 gennaio scorso che ha portato in carcere il consigliere regionale Domenico Crea, applicando nei loro confronti la sospensione per due mesi dalle funzioni dirigenziali. La misura e' stata revocata per Peppino Biamonte, direttore generale dell'assessorato alla Sanita' della Regione Calabria; Pietro Morabito, manager dell'ex Asl 11 di Reggio e dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro; Santo Caridi, dirigente medico dell'Asl di Reggio; Domenico Pangallo, medico; Roberto Mittiga, medico; Salvatore Asaro, primario del pronto soccorso dell'ospedale di Melito Porto Salvo e Francesco Cassano, medico di Melito Porto Salvo. Il Gip, nell'ordinanza, afferma che ''il quadro indiziario acquisito nei confronti degli indagati rimane - all'esito degli interrogatori di garanzia e pur nella necessita' di sottoporre a verifica le allegazioni difensive - certamente idoneo a costituire supporto a provvedimenti di cautela''. Quindi sostiene che ''e' pacifico che tutti i soggetti coinvolti nella vicenda palesino sistematicamente nel corso delle conversazioni un'assoluta ed incondizionata disponibilita' alle richieste avanzate dal Crea''. Nel prosieguo della sua ordinanza, il Gip afferma di ritenere che ''lo stato del procedimento induca a ritenere tutt'ora sussistenti esclusivamente esigenze cautelari legate al pericolo di reiterazione di fatti della medesima natura da parte degli indagati che ricoprano incarichi dirigenziali nei settori di rispettiva competenza. In relazione a cio' - conclude Lucisano - deve reputarsi idonea a soddisfare i requisiti di adeguatezza e proporzionalita' previste dal codice di rito la misura interdittiva della sospensione dell'esercizio di pubblico ufficio di natura dirigenziale'' per la durata di due mesi. Restano ancora in carcere, oltre Domenico Crea, Antonio Crea, Antonino Iacopino, Leonardo Gangemi, Paolo Attina', Giuseppe Pansera, Antonino Saverio Foti, Alessandro Marciano' e Giuseppe Marciano'.

Biamonte “Ho fatto rispettare la legge”. ''Sono stato arrestato per aver fatto rispettare la legge, imponendo ad una clinica i livelli essenziali di assistenza (Lea) previsti dalla legge''. Lo afferma, e' scritto in una nota, in una dichiarazione in esclusiva a La Provincia Cosentina, in edicola domani, Giuseppe Biamonte, il direttore generale vicario dell'assessorato alla sanita' arrestato nell'ambito dell'inchiesta su appalti e sanita' ed oggi scarcerato. A Mario Campanella Biamonte ha detto che ''pur essendo innocente, ormai la mia vita e' segnata irrimediabilmente ed una carriera onorata ed onesta e' stata spezzata, solo per avere preteso che venissero rispettati canoni essenziali del protocollo sanitario''

 

 

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