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Patteggia la pena cosentino che uccise la fidanzata

 

Patteggia la pena a 18 anni il giovane cosentino che uccise la fidanzata a Sora

19/02 Quasi tre anni fa uccise la fidanzata incinta, oggi i suoi avvocati hanno patteggiato la pena a 18 anni davanti alla I corte d'assise d'appello della Capitale. Michele Salerno, 29 anni, originario di Cosenza, tecnico informatico, è stato condannato per omicidio volontario aggravato. I giudici hanno confermato la provvisionale a favore delle parti offese, per 300mila euro, che era stata stabilita dal gup di Frosinone, al termine del rito abbreviato. I fatti, il 23 ottobre del 2005, si sono svolti in un campo aperto, a pochi chilometri da Sora. Adriana Tamburrini, 19 anni, studentessa al liceo classico di Sora venne uccisa con almeno 4 coltellate al petto. A far ritrovare il cadavere è proprio il suo fidanzato, Michele Salerno, allora residente in provincia di Caserta. Lui, intorno alle 9 del mattino telefonò alla polizia stradale e spiegò a chi gli rispose: "C'è un cadavere da recuperare prima che i cani lo dilanino". L'agente, dall'altro lato del filo, capisce la situazione, lo fece parlare e gli diede appuntamento in un autogrill. Tra le lacrime, Salerno confessò subito l'omicidio. Una lite violenta in macchina, intorno alle 11 della notte precedente. "Motivi sentimentali, gelosia", dice. Qualche giorno fa, la ragazza -conosciuta via internet appena 5 mesi prima-, aveva scoperto di essere incinta. Temeva forse che quel figlio non fosse suo. O forse lei aveva deciso di non portare avanti la gravidanza. Michele quel giorno prese il coltello a serramanico e la colpisce. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo aver ucciso Salerno gira a vuoto per un po', fino a quando decide di scaricare il corpo della sua amata in una radura. Poi torna a casa di Adriana, vive lì quando è a Sora. Salerno racconto' alla madre della ragazza che si era fatto male e che Adriana lo stava aspettando in macchina.. Lui si lava, si cambia gli abiti sporchi di sangue, e riparte in macchina, deciso a fuggire all'estero. Poi, però, telefonò alla polizia.

 

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