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Inchiesta sanità, Loiero dal GUP

 

 

Inchiesta sanità, Loiero ascoltato dal GUP: "Capo imputazione non chiaro”. Rigettata richiesta di non utilizzo intercettazioni

21/02 I fatti contestati nel capo di imputazione "non sono enunciati in forma sufficientemente chiara e specifica" per cui il pm dovrà provvedere "alle opportune integrazioni" prima dell'udienza del 28 febbraio prossimo. E' questa la richiesta fatta dal Gup di Catanzaro, Antonio Giglio, al termine della seconda udienza per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e di altre otto persone, per presunti illeciti nel settore della sanità. La richiesta di rinvio a giudizio era stata avanzata dal pm Luigi De Magistris, attualmente in ferie e sostituito nel procedimento da Salvatore Curcio, oggi a sua volta assente per impegni professionali e sostituito a sua volta in aula, solo per oggi, da Cristina Tettamanti. Al termine dell'udienza di oggi, dopo avere fissato la data in cui inizierà la discussione con gli interventi del pm e dei difensori degli imputati, il Gup, in una ordinanza, ha rilevato che "i fatti contestati non sono enunciati in forma sufficientemente chiara e specifica, difettando in entrambi i capi d'imputazione, le indicazioni delle coordinate spazio-temporali ed il riferimento ad atti o provvedimenti amministrativi idonei ad indicare con certezza le procedure di gara oggetto del presente dibattimento, fatta eccezione per quella concernente la gara presso l'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro". Nella sua ordinanza, quindi, il Gup "invita il pm a provvedere alle opportune integrazioni dei capi d'imputazione indicati in premessa, con atto scritto da depositarsi almeno tre giorni prima della data dell'udienza di rinvio".

Rigettata la richiesta di non utilizzare le intercettazioni. Il gup di Catanzaro, Antonio Giglio, ha rigettato la richiesta di inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche presentata dai difensori di alcune delle persone per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio nell'ambito di un'inchiesta su presunti illeciti nell'assegnazione di appalti nel settore della sanità. Nella stessa inchiesta è stato chiesto il rinvio a giudizio del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero. Il gup ha ritenuto che il contesto e le motivazioni iniziali addotte dal pm che ha avviato l'inchiesta, Luigi De Magistris, erano sufficienti a disporre le intercettazioni. L'udienza sta adesso proseguendo con le dichiarazioni spontanee di uno degli imputati, Alessandro Firpo, responsabile marketing della società Ital Tbs. Il rigetto della richiesta dei difensori era stato chiesto, nel suo intervento di oggi, dal pm Cristina Tettamanti, secondo la quale sussistevano i requisiti per chiedere le intercettazioni in quanto le prime persone indagate (che non compaiono nell'udienza in atto davanti al Gup e per i quali la procura procede separatamente) risultavano gravitare in ambienti criminali. Anche la circostanza che il reato iniziale, la corruzione, poi sia venuto meno, secondo il pm, non rendeva inutilizzabile le intercettazioni effettuate. Dopo l'ordinanza del Gup di rigetto delle richieste difensive, l'udienza di oggi è proseguita con le dichiarazioni spontanee di tre imputati. Il primo a parlare è stato Alessandro Firpo, il responsabile marketing della Ital Tbs, la società che ha avuto affidato l'appalto per la manutenzione delle apparecchiature elettromedicali dell'Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio sul quale indaga la Procura. Firpo, secondo quanto si è appreso, ha spiegato di conoscere Loiero dagli anni '70 e di avere consolidato il suo rapporto con lui su materie culturali. Firpo ha anche riferito di avere fatto il tifo per Loiero alle regionali del 2005 perche' convinto che con la sua elezione ne avrebbe beneficiato la Calabria e di avere parlato qualche volta con lui di sanità, ma sempre in termini assolutamente leciti. Mario Iacono, dirigente della Ital Tbs, ha evidenziato al Gup che la società ha cercato di supportare l'amministrazione pubblica affinché potesse disporre degli strumenti necessari a indire una gara di appalto in un settore quale quello dell'ingegneria clinica, in cui, in Calabria, il ricorso a bandi di gara non era consuetudine. Infine, l'ex direttore generale dell'Azienda ospedaliera, Riccardo Fatarella, ha rivendicato che quella oggetto dell'inchiesta "é stata una gara bella e trasparente, ha consentito un risparmio di 400 mila euro all'Azienda ed ha migliorato il servizio". Fatarella ha anche evidenziato che nessuna delle imprese esclusa ha fatto mai ricorso, a testimonianza della bontà della gara stessa. L'udienza è stata quindi rinviata al 28 febbraio.

L’udienza iniziata con l’intervento del PM. E' ripresa davanti al gup di Catanzaro, Antonio Giglio, l'udienza preliminare per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura nei confronti del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e di altre otto persone indagate nell'ambito dell'inchiesta su presunti illeciti nel settore della sanità. Per stamani è previsto l'intervento del pm Cristina Tettamanti che sostituisce Salvatore Curcio, oggi impegnato fuori Catanzaro per partecipare ad un incontro sul narcotraffico. Curcio ha sostituito il pm Luigi De Magistris, che aveva avanzato la richiesta di rinvio a giudizio. Il pm Tettamanti è chiamata a replicare alla richiesta avanzata nella prima udienza dall'avvocato Giuseppe Fonte, alla quale si sono associati anche gli altri difensori, di inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche ed ambientali disposte da De Magistris.

De Palma (PRC) “Loiero vuole insabbiare la verità”. "Le dichiarazioni del Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, sono un tentativo di insabbiare le verità emerse dalla relazione approvata ieri dalla commissione nazionale antimafia". Lo sostiene, in una nota, il responsabile nazionale Enti locali di Rifondazione comunista, Michele De Palma. Loiero aveva critica la parte della relazione in cui si esprimono critiche alla Regione Calabria sui Fondi dell'Unione europea, parlando di "trasparenza nella gestione delle risorse". Secondo De Palma, "il presidente Loiero ha perso un' ulteriore occasione per affermare il ruolo delle istituzioni come punto di riferimento della lotta contro il clima omertoso. Parziali e ingiuste sono le parole di Loiero, e non a caso coincidono con le dichiarazioni di Confindustria Calabria. Ci saremmo aspettati scelte più coraggiose, in sintonia con quella parte della Calabria che non ha avuto paura in questi anni di denunciare gli intrecci fra politica, 'ndrangheta e economia''.

 

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