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Ricostruita in tribunale l'aggressione mortale a Licursi

 

Omicidio Licursi: ricostruita in tribunale l’aggressione mortale

05/02 Si e' conclusa alle 17,05 la lunga prima udienza del processo per la morte di Ermanno Licursi, nel quale sono imputati quattro tesserati della Cancellese, la squadra che il 27 gennaio 2007 stava disputando una partita di terza categoria contro la Sammartinese, della quale era dirigente Licursi. Una rissa sconvolse il dopo partita. A seguito della rissa, la tragica morte di Licursi. In inizio di seduta, rigettate tutte le eccezioni sollevate dal collegio difensivo dei 4 imputati, tra cui l'accoppiamento di rissa aggravata al reato di omicidio preterintenzionale, la richiesta di nullita' dell'esame autoptico sul corpo della vittima e di alcune intercettazioni ambientali, a causa dell'omesso avviso a diversi imputati, una presunta illegittimita' costituzionale. Il collegio di difesa ha poi eccepito la non utilizzabilita' degli atti prodotti dalla FIGC, in quanto scaturiti da un processo sportivo e non penale, richiesta accolta dal giudice Gallo, che pero' ha rinviato la decisione sull'utilizzabilita' del rapporto dell'arbitro della partita; il pm Adriano Del Bene ha contestato l'acquisizione generalizzata agli atti delle intercettazioni; la Corte ha deciso poi di far riformulare la richiesta alla difesa, con una nuova trascrizione di una sola intercettazione; accolta infine dalla Corte la richiesta dell'avvocato Catalano, parte civile per la FIGC, di non utilizzare nel procedimento i resoconti delle sanzioni disciplinari che la stessa FIGC ha negli anni passati emanato contro Licursi. Sentiti poi i primi tre testi. Al banco dei testimoni e' stato chiamato il medico sociale della Sammartinese al tempo dei fatti, Fedele Guzzo. Guzzo ha dichiarato che Licursi ha assistito alla partita dalla panchina, cosa che sara' smentita da un altro teste. Licursi a fine partita si sarebbe recato verso gli spogliatoi, mentre lui rimaneva a raccogliere i medicinali nei pressi della panchina. Avrebbe percepito la rissa e avrebbe anche visto 4 persone, 3 in divisa da calciatore della Cancellese e uno in abiti civili, vestito di chiaro, che stavano intorno a Licursi, che era a terra. I quattro "avevano un atteggiamento aggressivo", ha detto Guzzo. Poi Licursi si sarebbe alzato per recarsi negli spogliatoi, dove si sarebbe rifugiato anche il Guzzo. Era ferito alla testa, sopra il naso. Parte qui il racconto di quei terribili attimi: "Licursi ha fatto due sospiri profondissimi e poi e' caduto a terra rantolando", ha detto Guzzo. "Era vivo. Ho messo un cerotto di nitroglicerina sotto il maglione di Licursi. Ho iniziato la respirazione artificiale, con un boccaglio". L'operazione sarebbe stata ripetuta 4 o 5 volte, associata a massaggi cardiaci. Licursi sarebbe morto nel giro di un minuto. Erano le 16,40 di sabato 27 gennaio 2007. "Non c'erano ambulanze e non c'erano forze dell'ordine", ha detto Guzzo. Sottolineato da parte degli avvocati della difesa come Licursi fosse, da cartella medica, iperteso e per questo sotto cura, cosa confermata dal medico sociale. Dalla parte civile della FIGC, contestata al Guzzo una parte delle dichiarazioni odierne, che cozzerebbero con quanto dichiarato nell'immediato ai Carabinieri. In sostanza il Guzzo oggi avrebbe "ammorbidito" le sue dichiarazioni, non ricordando le persone presenti al fatto. Guzzo ha altresi' confermato di non aver mai utilizzato siringhe nel tentativo di aiutare Licursi. Ha anche confermato che lo stesso Licursi gli aveva in passato parlato di episodi di epistassi, ovvero perdita di sangue dal naso, che gli sarebbero capitati. Infine Guzzo ha riconosciuto Francesco Straface, imputato, presidente della Cancellese, come l'uomo che avrebbe inseguito il calciatore della Sammartinese Gianluca Albanito. Secondo teste ascoltato e' stato il calciatore della Sammartinese Mario Novello. Questi era in panchina quel giorno. Ha dichiarato che in 10 o 15 scesero in campo dagli spalti alla fine dell'incontro, ci fu una rissa: Gianluca Albanito sarebbe accorso per difendere l'allenatore della Sammartinese, Gaetano Iantorno, che era stato accerchiato da diverse persone. Poi anche Albanito fu inseguito e scappo' fuori dello stadio. C'era certamente in zona il portiere della Cancellese, ha detto Novello. Tutto e' durato 3 o 4 minuti. Molte persone davano calci a Licursi, che era a terra. Terzo teste ascoltato, l'attaccante della Cancellese Stefano Sciacca. Cambia la scena: secondo Sciacca, Licursi non era seduto in panchina, quel giorno. Sciacca ricorda di un compagno di squadra, Gennaro Manna, che discuteva con un calciatore della Sammartinese. Poi ricorda che qualcuno grido' di chiamare il 118, cosa che fece lui con il suo telefonino. Dagli spogliatoi usciva l'allenatore della Sammartinese, Iantorno, che avrebbe detto "Non volevo che finisse cosi': volevo solo farli chiarire". E ancora ": Lo avete ammazzato, assassini! Vi devono arrestare tutti". Un magazziniere invece disse, secondo Sciacca, "Lo sapevo che finiva cosi', non ci doveva venire". Sciacca ha affermato che nella zuffa erano impegnati calciatori di entrambe le squadre e che ha sentito anche l'allenatore della sua squadra, Francesco Scardamaglia, dire: " Se l'e' presa con un ragazzo di 16 anni! Non e' giusto". Alla fine della seduta, il presidente della Corte, Antonia Gallo, ha rinviato al 20 maggio il processo, per ascoltare gli altri testi.

 

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