Dir.resp. Pippo Gatto

 

Istituto Papa Giovanni, la CGIL critica la Regione. Paolini “Servono soluzioni definitive”

25/02 "E' sorprendente apprendere dalla stampa dell'avvio di un nuovo percorso progettuale relativo al futuro dell'Istituto Papa Giovanni promosso dalla Procura di Paola e con il coinvolgimento di imprenditori privati". E' quanto affermano, in una nota, il segretario generale regionale della Cgil, Vera Lamonica e il segretario generale regionale della Fp-Cgil, Luigi Veraldi. In una comunicazione indirizzata al presidente Loiero, all'assessore Spaziante e all'amministratrice giudiziale, Signorelli, Lamonica e Veraldi, manifestano sorpresa "in considerazione del fatto che sono in corso trattative con l'Assessorato regionale alla Sanità per l'avvio del 'Centro di riabilitazione' per il quale è stato coniato un apposito progetto, supportato da un protocollo di attuazione sottoscritto dal presidente della Giunta regionale, relativamente alla nascita del nuovo soggetto gestionale dell'Ipg, con un assetto societario a prevalente capitale pubblico. Quindi risulta evidente lo stupore relativamente ad una vertenza che, tra l'altro, ha avuto pesanti risvolti giudiziari e per la quale, ancora ad oggi, non esiste sufficiente chiarezza rispetto all'effettiva volontà della politica regionale alla soluzione definitiva della vertenza". "Risulta evidente - proseguono Lamonica e Veraldi - che nel mentre nell'ufficialità è in corso il confronto sindacale sulla vertenza, si avvicenda un'altra trattativa, in deroga a quella sindacale e poco rispettosa delle aspettative e dei diritti di ospiti ed operatori dell'Ipg. Pertanto la scrivente denuncia, fin da ora, un comportamento anomalo che ha del preoccupante rispetto ad un esito vertenziale che si vorrebbe legare ad un eventuale accordo con la sanità privata, in danno al sistema pubblico già provato e reso debole anche per le responsabilità dell'attuale Giunta regionale". "L'esecutivo calabrese, proprio per la particolare fase attraversata - concludono Lamonica e Veraldi - ha l'obbligo di fare immediata chiarezza e, nel caso specifico, attivarsi in maniera tempestiva per recuperare il grave ritardo rispetto alla procedura per la richiesta della Cig in deroga. Tale ultimo strumento è necessario non solo per i diritti degli operatori ma anche per riscontrare positivamente l'attuazione progettuale che sembra essere svanita. I dubbi esposti dovranno essere decisamente fugati nella riunione sindacale, già convocata per il 29 febbraio dall'Assessorato regionale alla Salute, durante la quale sarà necessaria l'esposizione del reale stato d'avanzamento per l'avvio definitivo della riconversione dell'Ipg, secondo l'unico progetto ad oggi conosciuto".

Paolini (Aiop) “Servono soluzioni definitive”. "La notizia che l'amministrazione giudiziaria del Papa Giovanni XXIII di Serra d'Aiello avrebbe deciso di cercare fra gli imprenditori dell'ospedalità privata gli interlocutori per una soluzione definitiva della crisi in cui versa la struttura ormai da anni, é una conferma del ruolo determinante che, nelle situazioni più delicate, è chiamata a svolgere l'imprenditoria calabrese impegnata nel settore sanitario". A sostenerlo, in una nota, è il presidente dell'Aiop, Enzo Paolini. "Senza entrare nel merito delle vicende giudiziarie che accompagnano la crisi finanziaria e gestionale dell'importante struttura - prosegue Paolini - riteniamo che è tempo di puntare a soluzioni definitive. Il governo regionale che in più occasioni ha dichiarato di essere disponibile a impegnarsi per soluzioni di lungo periodo, a tutt'oggi non è stato in grado di mettere sul tavolo un contributo di idee ovvero soluzioni concrete e praticabili in tempi stretti per come la gravità della situazione richiede". "Gli stessi amministratori giudiziari - sottolinea il presidente dell'Aiop - non fanno mistero dei limiti oggettivi che la loro azione di risanamento incontra. Vanno pertanto considerate con favore le offerte che sono state prospettate in questi giorni agli amministratori giudiziari. L'auspicio è che non si perda altro tempo in lungaggini procedurali, valorizzando la sana imprenditorialità calabrese ed avendo soprattutto a cuore la sorte di quel luogo di dolore che ha già pagato prezzi alti che scuotono le nostre coscienze"