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Processo Fortugno

 

Processo Fortugno: Ritorto e Marcianò erano ai funerali del boss Cordì

14/02 Salvatore Ritorto, il presunto esecutore materiale dell'omicidio di Francesco Fortugno, e Giuseppe Marcianò, che l'avrebbe accompagnato sul luogo dell'omicidio, avrebbero partecipato ai funerali del boss della 'ndrangheta Savatore Cordi', ucciso a Siderno il 31 maggio del 2005. E' quanto ha riferito, nel corso dell'udienza di oggi del processo per l'omicidio di Francesco Fortugno, il sovrintendente di Polizia Stefano Suraci, della Squadra mobile di Reggio Calabria. Suraci ha riferito di avere fotografato Ritorto e Marcianò nel corso del sopralluogo di servizio fatto ai funerali di Cordì. Suraci ha detto anche di avere verificato la compatibilità della presenza a Locri di Giuseppe Marcianò nell'ora dell'omicidio di Fortugno anchde se in precedenza era stato visto a Cinquefrondi. Il sovrintendente, infatti, ha detto di avere percorso in auto il tragitto tra Cinquefrondi e Locri una domenica (Fortugno fu ucciso domenica 16 ottobre 2005) e di avere impiegato 21 minuti, un lasso di tempo che secondo l'accusa rende conciliabile la sua presenza a Locri, a Palazzo Nieddu, il giorno dell'omicidio. Analoga verifica è stata fatta da un altro poliziotto, Antonino Consolato Franco, in servizio nel Commissariato di Bovalino. Franco, per coprire lo stesso percorso tra Cinquefrondi e Locri, ha impiegato venti minuti. Dopo la deposizione di Franco il processo è stato aggiornato a martedì prossimo, 19 febbraio.
Così la seduta di oggi è stata dedicata ancora alle deposizioni degli investigatori della Polizia di Stato . Il primo a deporre è stato l'assistente Bruno Inguardia, della Squadra mobile di Reggio Calabria, che è stato sentito su alcune circostanze riguardanti la dinamica dell'omicidio. Nel processo sono accusati dell'assassinio di Fortugno Domenico Audino, Salvatore Ritorto, indicato come l'esecutore materiale, ed Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, accusati di essere stati i mandanti del delitto. Altri quattro imputati, Vincenzo Cordì, Antonio e Carmelo Dessì e Alessio Scali, sono accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso.

Ritorto vantava una forte disponibilità di denaro. Salvatore Ritorto, il giovane accusato dell'omicidio di Francesco Fortugno, alcune settimane dopo l'omicidio vantava una forte disponibilità economica. A riferirlo, nel corso della sua deposizione nel processo in corso a Locri, in Corte d'assise, è stato il polizotto della Squadra mobile di Reggio Calabria Bruno Inguardia. Inguardia, rispondendo alle domande del pm, Mario Andrigo, ha detto che Ritorto, parlando con la fidanzata nel corso di una telefonata intercettata dalla Polizia, le disse che avrebbe pagato lui la cena. "Tanto - aggiunse il presunto killer di Fortugno - ho ancora 70 mila euro". Un altro poliziotto della Squadra mobile, Gregorio Martino, ha riferito che nel corso di una perquisizione fatta nell'abitazione di Ritorto, nel marzo del 2006, fu trovato un nascondiglio, ricavato in un sottotetto, che sarebbe servito, secondo gli investigatori, per nascondere armi. L'avvocato Rosario Scarfò, difensore di Ritorto, dopo la deposizione di Martino, ha chiesto alla Corte di disporre un sopralluogo nella casa di Ritorto per verificare se il locale indicato dal poliziotto sia effettivamente idoneo per nascondervi armi.

 

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