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Arrestato il boss Condello

 

Arresto boss Condello: Pequisizioni a Reggio, sequestrati documenti imprese. Ganzer “Catturato grazie ai pizzini”

22/02 Numerose perquisizioni sono state eseguite a Reggio Calabria in abitazioni di persone ritenute vicine alla cosca Condello. L'operazione è condotta dai carabinieri del Ros e da quelli di Reggio e fa seguito all'arresto del super latitante Pasquale Condello, "il supremo" della 'ndrangheta. Secondo gli investigatori, Condello, durante la sua latitanza, oltre che impartire direttive di politica criminale, era solito anche risolvere ''semplici" casi di persone che si rivolgevano a lui per appianare questioni di carattere personale. Un'attività che gli ha consentito di avere un credito nei confronti di potenziali favoreggiatori che gli hanno garantito di rimare latitante per 22 anni.Si è conclusa con il sequestro di numerosa documentazione relativa a società ed imprese riconducibili al boss della 'ndrangheta Pasquale Condello, arrestato lunedi' scorso dopo 20 anni di latitanza, l'operazione condotta stamani dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria. I militari hanno perquisito le abitazioni di alcuni presunti affiliati alla cosca trovando il materiale che adesso sarà attentamente studiato per cercare ulteriori spunti investigativi. Intanto prosegue l'analisi sul contenuto dei pizzini trovati nell'appartamento del rione Pellaro, a sud di Reggio Calabria, dove Condello si nascondeva. Gli investigatori sono convinti che i manoscritti abbiano un senso diverso da quello che appare dalla interpretazione letterale delle parole.

Gen. Ganzer “Catturato grazie ai pizzini”. ''Le indagini dopo la cattura di Pasquale Condello stanno proseguendo con grande rigore e attenzione". Così ha affermato il generale Giampaolo Ganzer, comandante del Reparto operativo speciale dei carabinieri a margine della Giornata per il giuramento degli allievi carabinieri alla scuola "Fava e Garofalo" del quartiere Modena. "Il fatto che Pasquale Condello sia stato arrestato nella cinta urbana di Reggio Calabria - ha proseguito Ganzer - è un segnale che conferma il rapporto continuo del capo mafia con l'intera organizzazione criminale a sua disposizione. Attraverso i pizzini abbiamo ricostruito, tappa dopo tappa, l'intero percorso per assicurare il noto latitante alla giustizia. La lotta alla 'ndrangheta comunque continua con l'obiettivo teso a disarticolare le cosche di origine dei grandi latitanti bloccando i fiancheggiatori e operando in maniera tale da porre sotto sequestro le ingenti disponibilità di beni e di risorse economiche che spesso sono gestiti da insospettabili prestanome"

Falso il pizzino sui lavori A3. "G.R. della Calabria ore 12 e 10. Giorno 10/06/07 estorsione lavori autostrada .. citi cosca condello. Falso!!!". E' questo il contenuto di uno dei pizzini manoscritti trovati nel rifugio di Pasquale Condello, il boss della 'ndrangheta arrestato lunedi' scorso a Reggio Calabria dai carabinieri del Ros. In una piccola cassaforte a muro, i carabinieri hanno trovato decine di pizzini scritti a mano dal boss. Nel corso del sopralluogo nell'appartamento dove Condello si nascondeva, in località Pellaro, alla periferia sud di Reggio Calabria, la Dda reggina ha fatto sequestrare anche della tracce biologiche utili alle indagini e ulteriore documentazione ritenuta interessante da un punto di vista operativo.

Procura minori: sulla figlia serve riserbo. ''L'interesse dei minori, che è l'unico ed esclusivo interesse che deve muovere la giustizia minorile, richiedeva un doveroso riserbo". E' quanto sostiene il procuratore della Repubblica dei minorenni di Reggio Calabria, Carlo Macrì, in relazione alla possibile revoca della patria potestà per Pasquale Condello, il boss della 'ndrangheta arrestato lunedi' scorso, nei confronti della figlia. Macrì, in una dichiarazione, parla di "numerose, ripetute esternazioni, attraverso organi di stampa e televisivi, da parte di diversi magistrati della Dda di Reggio Calabria concernenti la richiesta di decadenza della potestà genitoriale nei confronti di alcuni minori a causa dell'appartenenza dei genitori ad organizzazioni criminali di tipo mafioso". Il procuratore ricorda, in particolare, che è "il proprio ufficio l'unico legittimato a proporre ricorsi, proposte e pareri presso il Tribunale per i minorenni". Quindi il richiamo da parte di Macrì al "doveroso riserbo" che doveva riguardare la vicenda, "sempre mantenuto rigorosamente - sottolinea il procuratore - sia nel settore civile che in quello penale"

Minniti ringrazia i carabinieri. ''Voglio ringraziarvi a nome del Governo e dell'intero Paese per il lavoro straordinario che ha portato alla cattura di quello che io considero il numero uno della 'ndrangheta calabrese, cioe' Pasquale Condello". E' quanto ha tra l'altro detto il viceministro dell'Interno, Marco Minniti, incontrando stamani i reparti del Ros dei carabinieri e i territoriali che hanno partecipato alla cattura del boss della 'ndrangheta. ''Voi sapete quanto rovello fosse la cattura di Pasquale Condello: adesso possiamo dire c'é un boss di più in carcere e un po' più di libertà per i cittadini calabresi. Due decenni di latitanza - ha proseguito Minniti - sono enormi, ma allo stesso tempo quasi intollerabili per la democrazia, ma che attestano quanto autorevole e astuto fosse il boss Condello. Si é trattato di un lavoro straordinario, frutto di efficaci sinergie. Io credo che Pasquale Condello, più che assomigliare a Provenzano, assomigliasse invece a Totò Riina, più operativo, più predisposto all'azione. La sua cattura, comunque, è una vicenda importantissima che si inserisce in un quadro di risultati straordinari, una sequenza di fatti complessa e lunga che ha portato all'arresto di latitanti di spicco, oltre che in Calabria anche in Sicilia e in Campania". ''Le mafie - ha continuato Minniti - sono una grande questione del Paese, con una evidente dimensione internazionale. Gli italiani e i calabresi sono grati a voi carabinieri". "Vi rivolgo un appello - ha detto ancora il viceministro all'Interno - per il prosieguo del vostro lavoro: agite e non guardate in faccia nessuno con rigore e trasparenza, sapendo che con voi ci sono l'Italia e la Calabria migliori, poiché una presenza massiccia e asfissiante della 'ndrangheta e' un limite alla democrazia. Voi, voglio testimoniare, la vostra parte l'avete fatta bene". Il comandante della divisione interregionale "Culqualber", Giuseppe Barraco, ha detto che "la presenza a Reggio stamattina del viceministro Minniti ci onora e ci spinge verso un maggiore impegno per garantire ai calabresi e agli italiani un'esistenza sempre più serena e tranquilla"

 

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