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Nessuna lettera da giornalista RAI a Condello

 

La DDA smentisce il giornale locale “Non esiste alcuna lettera di scuse di giornalista Rai”. Odg Calabria “Azioni disciplinari per chi ha sbagliato”.

25/02 Tra i documenti trovati nell'appartamento in cui è stato arrestato il boss latitante della 'ndrangheta, Pasquale Condello, ''non esiste alcuna missiva il cui contenuto sia riconducibile a quella menzionata dalla stampa" contenente le scuse di un giornalista Rai al boss. Lo ha detto il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria, Francesco Scuderi, leggendo un testo scritto della Procura alla presenza dei due sostituti che coordinano le indagini, Giuseppe Lombardo e Domenico Galletta. "Con riferimento alla notizia pubblicata ultimamente da alcuni quotidiani - è scritto nel comunicato letto da Scuderi - secondo cui un giornalista della Rai avrebbe fatto pervenire al capomafia Pasquale Condello, all'epoca latitante, una lettera di scuse per le modalità, non gradite dal Condello medesimo, con le quali erano state commentate le risultanze delle indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria sulle infiltrazioni mafiose negli appalti relativi ai lavori riguardanti l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, si rende noto che, tra i documenti rinvenuti nel rifugio del Condello in occasione dell'arresto dello stesso e sequestrati dalla Polizia giudiziaria, non esiste alcuna missiva il cui contenuto sia riconducibile a quella menzionata dalla stampa succitata".

ODG Calabria “Azioni disciplinari per chi ha sbagliato”. ''Esprimo, a nome di tutto il Consiglio regionale dell'Ordine, la piu' sincera e profonda soddisfazione per la notizia resa pubblica, con grande sensibilita' e grande tempestivita', dal procuratore Scuderi e dai sostituti Lombardo e Galletta della Procura distrettuale di Reggio Calabria, con la quale si chiarisce, in maniera inequivocabile ed incontestabile, che nessun giornalista della sede Rai calabrese ha mai inviato al boss Condello, arrestato lunedi' scorso, alcuna lettera di scuse per un servizio trasmesso dal Gr calabrese''. A sostenerlo, in una nota, e' stato Giuseppe Soluri, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Calabria. ''La notizia, apparsa nei giorni scorsi su Calabria ora - ha aggiunto - era dunque una 'bufala', un falso scoop. Cosi' come avevamo giudicato gravissima l'eventualita' che un giornalista calabrese potesse avere in qualche modo, e per qualsivoglia motivo, tenuto un comportamento acquiescente nei confronti di uno dei piu' noti boss della 'ndrangheta, cosi' riteniamo di una gravita' inaudita che per giorni, sulla base di una pura menzogna, sia stata messa in discussione la onorabilita', l'autonomia, la professionalita' ed il coraggio civile di una intera redazione, quella della Rai calabrese, attraverso l'attribuzione, ad uno dei suoi esponenti, di un comportamento moralmente e deontologicamente devastante che invece non c'era stato''. ''Nei prossimi giorni, non appena saranno ancora piu' nitidi i contorni di questo falso scoop e le responsabilita' della diffusione di una notizia completamente infondata - ha concluso Soluri - l'Ordine regionale dei Giornalisti attivera', come previsto dalla legge professionale, nei confronti di chiunque abbia sbagliato, le opportune iniziative disciplinari cosi' come aveva gia' annunciato che avrebbe fatto, senza sconti, nei confronti di chi si fosse, se si fosse, macchiato del comportamento descritto con la pubblicazione della falsa notizia''.

Iacopino (Odg) “Notizia inventata”. "Per giorni, ogni giornalista della Sede Rai della Calabria si è sentito sospettato di collusione con la 'ndrangheta. Per giorni, la notizia dell'esistenza di una lettera di scuse di un giornalista rinvenuta nel covo del boss Pasquale Condello ha sporcato l'immagine di tutti gli iscritti all'ordine, in particolare di quelli che operano presso la Sede Rai della Calabria. Ora si scopre, in tempi brevi, grazie alla sensibilità della procura della Repubblica di Reggio Calabria, che quella notizia è inventata di sana pianta. Una menzogna". A sostenerlo, in una dichiarazione, è stato il segretario nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, presente nella stanza del procuratore facente funzioni di Reggio Calabria, Francesco Scuderi, al momento della lettura del comunicato ufficiale della Procura. All'incontro erano presenti giornalisti di varie testate, tra i quali il caporedattore della Rai Calabria, Pino Nano. "Nessuno - ha aggiunto Iacopino - potrà mai trovare risorse adeguate a risarcire i giornalisti della Sede Rai della Calabria e gli iscritti all'ordine professionale. Ma confido che, indipendentemente e ancor prima di quanto farà la Rai, l'ordine regionale competente saprà assumere nei confronti dei responsabili della diffusione di questa menzogna, una decisione esemplare a tutela della onorabilità di tutti e del diritto dei cittadini di avere verità". "L'ordine nazionale - ha concluso Iacopino - valuterà la possibilità di assumere altre iniziative legali nei confronti di quanti, pubblici ufficiali, violando per altri aspetti il segreto di indagine hanno avviato un meccanismo che con il condimento di una menzogna ha creato grave danno ai colleghi della sede Rai della Calabria e all'ordine dei giornalisti"

 

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