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Lotta alla ndrangheta: scoperti due nuovi bunker

 

Lotta alla ndrangheta: scoperti due bunker nel reggino, sequestrati 3 milioni di beni alle cosche nel crotonese

08/02 Un bunker è stato trovato in una abitazione nel corso dell' operazione compiuta dai carabinieri a San Luca. La scoperta è stata fatta nell'abitazione di un familiare di Francesco e Giuseppe Nirta, ricercati dall'agosto scorso perché destinatari di un provvedimento restrittivo nell'ambito di una inchiesta sulla faida di San Luca chiamata 'Feida' e compiuta alcune settimane dopo la strage di Duisburg. Il proprietario dell'abitazione ed i due ricercati, secondo quanto si è appreso, avrebbero rapporti di parentela con Giovanni Strangio, ricercato da alcuni mesi perché ritenuto uno degli autori della strage di Duisburg, in Germania, compiuta a ferragosto scorso. Il bunker è stato realizzato in una delle stanze dell'abitazione e l'accesso era nascosto da una parte scorrevole. Nella piccola struttura, di tre metri per quattro, i carabinieri hanno trovato del materiale che ora stanno analizzando. All'operazione hanno partecipato i carabinieri del Ros, del Gruppo Locri e dei Cacciatori. . L'attività dei carabinieri è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, nell'ambito della faida di San Luca che vede contrapporsi le famiglie dei Nirta-Strangio contro Pelle-Vottari.

Bunker a Rosarno. Un secondo bunker, invece, e' stato scoperto dalla polizia a Rosarno, nel corso di una vasta operazione di controllo del territorio in tutta la Piana di Gioia Tauro disposta dopo l'omicidio del boss Rocco Molé, ucciso venerdì scorso a Gioia Tauro. Nel corso dell'operazione, condotta dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dai Commissariati di Gioia Tauro e Polistena, nell'abitazione di un affiliato al clan Pesce di Rosarno, gli agenti hanno scoperto un rifugio realizzato sotto il pavimento ed al quale si accede grazie ad una mattonella scorrevole. l rifugio, di piccole dimensioni, secondo gli investigatori non era destinato ad ospitare lunghe latitanze, ma doveva servire a sfuggire ai controlli per breve tempo in caso di perquisizioni.

Controlli per la ricerca di latitanti. I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Reggio Calabria stanno effettuando da stamani numerosi controlli a San Luca, nel reggino, per la ricerca di latitanti e di luoghi dove si nascondono. L'attività dei carabinieri è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, nell'ambito della faida di San Luca che vede contrapporsi le famiglie dei Nirta-Strangio contro Pelle-Vottari. Nel corso delle ricerche i carabinieri hanno già trovato un primo bunker in una zona del centro abitato di San Luca.

Tre milioni di beni sequestrati alle cosche di Isola. Beni mobili e immobili per un valore complessivo di tre milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri di Crotone a un presunto esponente della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto. Il sequestro, che e' stato disposto dai magistrati del Tribunale di Crotone, riguarda sette immobili a Crotone e Milano; sei automobili di grossa cilindrata di cui due blindate e tre motoveicoli. I beni appartengono a Francesco Gentile, di 49 anni, di Isola Capo Rizzuto. Al provvedimento di sequestro si è giunti al termine di una serie di indagini patrimoniali compiute dai carabinieri del comando provinciale di Crotone.Francesco Gentile e' il nipote di Nicola Arena, ritenuto il capo storico dell'omonima cosca di Isola Capo Rizzuto ed attualmente detenuto. Nel febbraio del 2006 Gentile fu coinvolto nell'operazione antimafia 'Revenge' per i reati di associazione mafiosa, estorsione, usura, detenzione di esplosivi e droga. L'uomo, inoltre, ha precedenti penali per i reati di favoreggiamento, furto e lesioni. I beni sequestrati, per un valore stimato di tre milioni di euro, sono sei autovetture di grossa cilindrata, tra le quali una Lancia K e una Fiat Croma blindate; un appartamento con garage e pertinenze nel comune di Robecchetto con Induno (Milano); un appartamento con garage e pertinenze e la comproprietà di 15 garage nel comune di Vanzaghello, e 5 immobili nel comune di Isola Capo Rizzuto.

Le cosche esportano i proventi al nord. Il sequestro di beni, per un valore di tre milioni di euro, compiuto stamani a Crotone ed in Lombardia nei confronti di Francesco Gentile, di 49 anni, dimostra, secondo il sostituto procuratore della Repubblica di Crotone, Pierpaolo Bruni, che c'é una "tendenza delle cosche a esportare i proventi delle attività criminali al nord Italia". I particolari delle indagini dei carabinieri che stamani hanno portato ai sequestri sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, oltre a Pierpaolo Bruni, anche il procuratore della Repubblica di Crotone, Franco Tricoli, il comandante provincia dei carabinieri, Ten.Col. Mario Conio, ed il comandante del reparto operativo, maggiore Luigi Di Santo. "Le misure patrimoniali - ha detto Tricoli - rappresentano ormai un sistema collaudato di contrasto alla 'ndrangheta, strumento ancora piu' incisivo del carcere". Il tenente colonnello Mario Conio ha inoltre evidenziato che "l'individuazione dei beni accumulati fuori dal territorio provinciale è importante anche per il loro riutilizzo futuro, una volta completato l'iter che porta alla confisca".

 

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