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Ucciso a Gioia il boss Molè

Omicidio Molè, per la DDA regolamento di conti nella cosca. Funerali in forma privata

02/02 Rocco Mole' e' stato ucciso a causa di uno scontro interno alla cosca Mole'-Piromalli di cui la vittima era reggente in sostituzione del fratello Girolamo, attualmente detenuto. E' l'ipotesi che la Dda di Reggio Calabria ritiene maggiormente credibile per spiegare un ''omicidio eccellente'' che segna una svolta nelle strategie della 'ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro, dove la cosca Mole'-Piromalli ha sempre avuto una posizione dominante. Una tesi spiegata dal coordinatore della Dda, Salvatore Boemi, dopo una riunione con il procuratore reggente, Francesco Scuderi, il pm che conduce l'inchiesta, Roberto Di Palma, e gli investigatori della Polizia di Stato. ''L'ipotesi che stiamo seguendo - dice Boemi - e' quello di un tentativo di cambio di leadership. L'ala armata della cosca che porta un attacco al vertice dei Mole' per assumere la guida del gruppo criminale. Attaccare i Mole', comunque - aggiunge significativamente Boemi - non significa attaccare i Piromalli''. Uno scontro all'interno della cosca Mole'-Piromalli, nella quale l'unione non era mai venuta meno, rappresenta, comunque, un fatto inedito nella storia della 'ndrangheta. Una novita' per la quale Boemi ha una spiegazione. ''Come cambia la societa', che non rispetta piu' alcun valore - dice il coordinatore della Dda reggina - cosi' sta cambiando anche la 'ndrangheta''. L'omicidio segna, comunque, la fine dei Mole' e Boemi lo dice chiaramente. ''Hanno voluto fare un regalo - dice - a Girolamo Mole' nel giorno del suo quarantasettesimo compleanno dicendogli a chiare lettere: non conti piu' niente''. Intanto si pensa alle possibili reazioni che l'omicidio di Rocco Mole' potrebbe provocare ed alle vendette incrociate che ne potrebbero scaturire. Una situazione che suscita preoccupazione, tanto che il prefetto di Reggio Calabria, Francesco Antonio Musolino, proprio in considerazione della situazione di potenziale pericolo provocata dall'omicidio, ha convocato una riunione di coordinamento con i vertici della Dda e della Polizia. Nel corso della riunione sono state predisposte una serie di misure, con l'attuazione di iniziative mirate di controllo del territorio. Secondo Musolino, ''bisogna fare sistema tra i vari pezzi dello Stato a fronte di un fatto molto grave che richiede un'attenzione ed una risposta immediata da parte delle istituzioni per prevenire eventuali reazioni. Ed a tale scopo saranno utilizzati i rinforzi inviati dal Dipartimento della pubblica sicurezza''. Rinforzi che, secondo il prefetto, ''confermano l'attenzione particolare che il Governo riserva da tempo alla situazione della criminalita' in Calabria, e della piana di Gioia Tauro in particolare''. Sempre in una logica di prevenzione, nel corso della riunione di coordinamento, e' stato deciso di fare svolgere i funerali di Mole', la cui data non e' stata ancora fissata, in forma privata. Le esequie, dunque, si svolgeranno all'alba e senza corteo funebre.

Prefetto Musolino: “Prevenire le reazioni”. ''Bisogna fare sistema tra i vari pezzi dello Stato a fronte di un fatto molto grave che richiede un'attenzione ed una risposta immediata da parte delle istituzioni per prevenire eventuali reazioni''. Lo ha detto il prefetto di Reggio Calabria, Francesco Antonio Musolino, in relazione all'assassinio a Gioia Tauro del boss Rocco Mole'. Musolino ha presieduto una riunione di coordinamento in prefettura, con la partecipazione dei magistrati della Dda di Reggio e della Procura di Palmi e delle forze di polizia. ''Abbiamo fatto questa riunione - ha aggiunto Musolino - per mettere a punto le azioni che complessivamente riteniamo opportune per il controllo del territorio della piana di Gioia Tauro e della citta' dopo quanto e' accaduto. Sono state messe a punto una serie di azioni complessive ed e' stato disposto un rafforzamento delle misure di controllo del territorio, che sono gia' attive, con l'impiego di rinforzi inviati dal Dipartimento della pubblica sicurezza e dall'Arma dei carabinieri e dei Baschi verdi della Guardia di finanza''. Secondo Musolino, ''l'immediato invio dei rinforzi conferma l'attenzione particolare che il Governo riserva da tempo alla situazione della criminalita' in Calabria, e della piana di Gioia tauro in particolare''

Funerali in forma privata. I funerali di Rocco Mole', il boss della 'ndrangheta ucciso ieri mattina a Gioia Tauro, si svolgeranno in forma privata, all'alba e senza corteo. E' quanto e' stato deciso nel corso della riunione di coordinamento, cui hanno partecipato i magistrati della Dda ed i vertici delle forze dell'ordine, convocata dal prefetto di Reggio Calabria, Francesco Antonio Musolino. La data dei funerali, che avranno luogo a Gioia Tauro, non e' stata ancora fissata.

L’omicidio un ‘regalo’ per il compleanno de fratello. L'assassinio di Rocco Molé é "un messaggio lanciato al fratello Girolamo, detenuto e capo della cosca, un 'regalo' che hanno voluto fargli nel giorno del suo quarantasettesimo compleanno". Lo ha detto all'ANSA il coordinatore della Dda di Reggio Calabria, Salvatore Boemi. "E' significativo, ed assume un valore simbolico - ha aggiunto Boemi - che Girolamo Molé abbia ricevuto questa notizia, che ricorderà tutta la vita, proprio ieri. Come a dire: non conti più niente".

Per la DDA è uno scontro interno alla cosca. "L'ipotesi che stiamo seguendo è quello di un tentativo di cambio di leadership. L'ala armata della cosca che porta un attacco al vertice dei Molé per assumere la guida del gruppo criminale". Così il coordinatore della Dda di Reggio Calabria, Salvatore Boemi , commenta l'omicidio a Gioia Tauro del boss della 'ndrangheta Rocco Mole'. "Attaccare i Molé - aggiunge Boemi - non significa necessariamente attaccare i Piromalli. Dall'omicidio, comunque, emerge una situazione che è da interpretare con particolare attenzione. In ogni caso, tra le piste che si seguono, una resa dei conti interna alla cosca è quella che, al momento, appare più verosimile. Una situazione che si potrebbe ripetere tra poco anche a Reggio Calabria e che rappresenta lo stesso motivo per il quale c'é stato lo scontro a San Luca". "Come cambia la società, che non rispetta più alcun valore - dice ancora Boemi - così sta cambiando anche la 'ndrangheta, Certi pincipi, che un tempo erano inviolabili, cadono e vengono meno alcuni vincoli familistici, sopraffatti dagli interessi economici. Ne conseguono miscele esplosive che sovvertono le siuazioni interne alle cosche. Questo di Rocco Mole' non è un banale omicidio di mafia perché segnerà una svolta nelle strategie mafiose nei prossimi anni in provincia di Reggio Calabria"

Vertice della DDA con gli investigatori. Vertice stamattina tra i magistrati della Dda di Reggio Calabria ed i funzionari della Polizia di Stato per fare il punto sulle indagini del boss della 'ndrangheta Rocco Mole', di 42 anni, capo della cosca Molé-Piromalli, ucciso ieri mattina a Gioia Tauro. Alla riunione hanno partecipato il procuratore di Reggio Calabria, Francesco Scuderi; il coordinatore della Dda, Salvatore Boemi, ed il pm Roberto Di Palma, insieme ai funzionari della Squadra mobile e del Commissariato di Gioia Tauro. Una riunione che è servita a valutare gli elementi acquisiti all'indagine su un omicidio che assume un valore strategico nella dinamica della situazione della criminalità organizzata nella Piana di Gioia Tauro, in cui i Piromalli-Molé hanno sempre avuto un ruolo dominante. Il fatto che sia stato colpito il capo della cosca Molé, sia pure con un ruolo di reggenza in sostituzione del fratello Girolamo, che è detenuto, dimostra, secondo magistrati ed investigatori, che chi ha assassinato il boss ha voluto lanciare un segnale preciso per dimostrare che non esistono più "intoccabili". E questo anche con lo scopo di sovvertire i rapporti di potere tra ed all'interno delle cosche della Piana di Gioia Tauro.

 

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