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Ruello restituisce onorificenza a Napolitano

 

Ruello restituisce l’onorificenza a Napolitano “Intimidito dallo Stato”. Mantovano “Non è vero”

06 dic 08 Il testimone di giustizia Nello Ruello, che a Vibo Valentia ha denunciato i suoi estortori, ha annunciato che restituira' l'onorificenza di cavaliere del lavoro conferitagli, a suo tempo, dal presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. "Sono stato intimidito dallo Stato - ha detto Ruello - lo stesso che prima partecipa ai convegni contro il racket, invitando i commercianti a denunciare, e poi intima a chi ha denunciato di stare zitto". Ruello ha maturato la decisione dopo la manifestazione antiracket che si è svolta giorni fa a Lamezia Terme alla presenza del commissario antiracket Marino e del sottosegretario all'Interno Mantovano. "Intendevo denunciare in quella sede - ha detto Ruello - quanto sta avvenendo contro la mia persona. Io ho denunciato i miei estortori e le mie denunce sono state legittimate da puntuali sentenze di condanna. Nonostante ciò lo Stato mi ha abbandonato. La mia azienda è fallita e la mia casa è stata posta in vendita. Il parziale indennizzo che ho ricevuto mi è stato utile solo per aprire un'attività commerciale, ma alla luce dei fatti, vista la perdita della casa, non ho vinto né io né lo Stato, ma la mafia. E' questo ciò che volevo denunciare, ma sono stato intimidito ancora una volta, come avvenne all'inizio della mia esperienza come vittima della mafia ad opera di un funzionario della Prefettura di Vibo Valentia che mi consigliò di rimanere in silenzio se avessi voluto ottenere ciò che lo Stato avrebbe dovuto darmi"

Sottosegretario Mantovano “Non è vero”. Quanto comunicato dal signor Nello Ruello "é integralmente privo di fondamento". E' quanto afferma il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano in merito alle denuncia dell'uomo di esser stato abbandonato dallo Stato. "Ruello - spiega Mantovano - ha ricevuto dall'ufficio del Commissario antiracket e antiusura 135.638 euro a titolo di mutuo per la legge sull'usura, 200mila euro a titolo di ristoro da estorsioni, determinato in via provvisoria per la legge sul racket, 78.316,60 euro a titolo di ristoro del danno da lesioni personali". Ed inoltre, "la somma stimata del passivo fallimentare ben avrebbe potuto essere coperta da tali importi, in quanto ammonta a 69.921 euro". Ma non solo: "nonostante numerosi solleciti - prosegue Mantovano - Ruello non ha mai documentato di aver reimpiegato tutte le somme ricevute, come pure la legge gli impone di fare. Risulta invece, dalla documentazione prodotta dallo stesso Ruello, che ha depositato la somma complessiva di 153.595 euro su due conti correnti, senza utilizzarla". Dunque Ruello, che lamenta di esser stato abbandonato dallo Stato, "ha ricevuto dallo stesso Stato, a vario titolo, l'importo complessivo di oltre 400mila, avendo un passivo fallimentare pari a un sesto rispetto a quanto ricevuto dallo Stato e avendo immobilizzato in banca quasi la metà del percepito". Quanto alle presunte intimidazioni subite, Mantovano ricorda che lui stesso ha partecipato al convegno delle associazioni antiracket calabresi il 1 dicembre in cui sarebbero avvenuto le intimidazioni. "Come tutti i presenti, giornalisti inclusi, sono testimone del fatto che Ruello in tale circostanza ha svolto un intervento di circa 15 minuti, nonostante esso non fosse previsto dal programma, costringendo a ridurre i tempi delle successive relazioni di chi invece dal programma era previsto - conclude - Per quanto appena riassunto, il Governo rivendica a testa alta il contributo che sta offrendo nella lotta al racket e nell'affiancamento di chi al racket resiste, ed è pienamente legittimato a esortare al rifiuto delle richieste estorsive".

 

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