HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Processo Fortugno

 

Processo Fortugno, la difesa chiede l’assoluzione dei presunti mandanti “Nessuna prova concreta”

23 dic 08 E' cominciata con l'arringa dell'avvocato Menotti Ferrari, difensore dei presunti mandanti, Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, l'udienza del processo per l'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. Ferrari ha esordito sostenendo che ci si trova di fronte ad un processo indiziario "perché - ha aggiunto - non ci sono prove concrete a carico di Alessandro e Giuseppe Marcianò". Parlando, in particolare, di Alessandro Marcianò, Ferrari ha detto che "non può essere assolutamente considerato un elemento affiliato alla cosca Cordì di Locri, come sostenuto dalla pubblica accusa. Infatti - ha aggiunto - prima di essere arrestato per l'omicidio di Fortugno, il mio cliente non era mai stato arrestato o indagato per nessuna operazione contro la criminalità fatta a Locri contro la cosca Cordì. Non è stata mai ravvisata, inoltre - ha detto ancora Ferrari - nessuna vicinanza o amicizia tra Alessandro Marcianò ed il pentito che lo accusa, Domenico Novella. E neppure tra lo stesso Novella ed il presunto esecutore materiale dell'omicidio di Fortugno, Salvatore Ritorto"

Devono essere assolti. L'assoluzione di Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, dall'accusa di omicidio e da quella di associazione mafiosa è stata chiesta dal loro difensore, l'avvocato Menotti Ferrari al termine della sua arringa durata circa sette ore. Il legale ha sostenuto che non c'é stato nessun alibi precostituito in favore di Giuseppe Marcianò, che ha sempre sostenuto di non essere stato a Locri nel giorno dell'omicidio Fortugno. "I testimoni che lo hanno visto a Cinquefrondi e Mammola - ha detto il legale - sono credibili". Il difensore ha quindi definito il collaboratore di giustizia Domenico Novella "bugiardo e menzognero". "Non vi pare strano - ha detto rivolgendosi ai giudici della Corte d'assise - che poche ore dopo l'inizio della sua collaborazione alcuni giornalisti si siano presentati a Locri facendo capire ai Marcianò che sarebbero stati arrestati a breve? E non vi sembra pure strano che un padre, per come sostiene l'accusa, deleghi il figlio per commettere un'omicidio?". Dopo la conclusione dell'arringa di Menotti Ferrari, l'udienza è stata aggiornata a domani quando parleranno gli avvocati Eugenio Minniti (difensore di Domenico Audino) e Antonio Managò (legale dei Marcianò).

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti