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Processo Fortugno

 

Processo Fortugno, la Regione chiede un risarcimento simbolo molto elevato

15 dic 08 Un risarcimento danni che deve essere "molto elevato", è stato chiesto dall'avvocato Fabio Cutrupi, legale di parte civile per la Regione Calabria nel processo a presunti mandanti ed esecutori dell'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, che si sta svolgendo a Locri. Una somma, non quantificata, che, ha spiegato l'avvocato, deve essere "da simbolo per il danno arrecato e da monito per il futuro", in quanto la Regione come ente "non si potrà più avvalere delle qualità morali e politiche di Fortugno" e rappresenta "tutti i calabresi che hanno subito un danno gravissimo dal delitto". Stamani hanno parlato anche gli avvocati Francesco Moio, legale di parte civile di Giuseppe Fortugno, fratello di Francesco, e Evelina Cappuccio per il Comune di Locri. Nel pomeriggio cominceranno le arringhe. Il primo a parlare sarà il difensore di Alessio Scali, per il quale l'accusa ha chiesto tre anni e sette mesi per associazione mafiosa. Dell'omicidio sono accusati Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, ritenuti i mandanti del delitto; Salvatore Ritorto, accusato di essere l'autore materiale, e Domenico Audino, al quale viene contestato anche un tentato omicidio compiuto a Locri, per i quali l'accusa ha chiesto l'ergastolo. Nel processo sono imputati anche, con l'accusa di associazione mafiosa, Vincenzo Corì (l'accusa ha chiesto la condanna a 16 anni), Carmelo Dessì (12 anni), Antonio Dessì (otto anni) e Alessio Scali (tre anni e sette mesi).

Partite le arringhe difensive. Con l'intervento dell'avv. Luigi Mollica, difensore di Alessio Scali, sono cominciate oggi le arringhe davanti ai giudici della Corte d'assise di Locri chiamati a giudicare presunti mandanti ed esecutori dell'omicidio di Francesco Fortugno ed altre quattro persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa e favoreggiamento. Mollica ha chiesto l'assoluzione per il suo assistito, imputato di favoreggiamento in relazione ad un episodio di danneggiamento e di un tentato omicidio commesso a Locri, "perché il fatto non sussiste". In subordine l'avvocato ha chiesto la concessione delle attenuanti generiche e l'applicazione dell'indulto e quindi la condanna al minimo della pena. Dopo l'arringa di Mollica il processo è stato aggiornato a mercoledì prossimo.

 

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