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Domani la Hubner in Calabria
Domani la commissaria UE, Danuta Hubner, in Calabria, Loiero “E’ un riconoscimento, abbiamo le carte in regola” 02 dic 08 "La Calabria torna ad essere una regione
normale. Non è privo di significati il fatto che la Commissione
europea venga qui". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria,
Agazio Loiero, presentando la visita dell'on. Danuta Hubner, commissario
europeo per le politiche regionali che da domani a venerdì
sarà nella regione. Hubner, che arriverà domani sera,
parteciperà giovedì a Reggio Calabria ad una conferenza
in Consiglio regionale con i presidenti di Calabria, Campania, Basilicata,
Molise, Sicilia, Sardegna, Puglia sul tema "Un ponte fra due
stagioni: l'efficacia delle politiche di sviluppo per il sud".
All' incontro parteciperanno anche i ministri, per lo Sviluppo economico,
Claudio Scajola e per i Rapporti con il parlamento, Raffaele Fitto.
Seguiranno visite ai progetti europei, ai luoghi della cultura, un
incontro con la Giunta regionale calabrese. Venerdì visita
alle infrastrutture del Porto di Gioia Tauro per la presentazione
del progetto dell'Hub logistico. Sempre in mattinata, a Lamezia Terme,
saranno illustrati alla delegazione i progetti di ricerca, innovazione
e trasferimento tecnologico. Hubner “Calabria terra di potenzialità
inespresse”. La Calabria è una regione che esprime
grandi potenzialità, ma pesa negativamente la sua immagine
all'estero, soprattutto a causa della criminalità. Così
la commissaria Ue alla Politica regionale Danuta Hubner illustra la
sua opinione della regione che visiterà il 4 e 5 dicembre prossimi.
Tra le diverse potenzialità, la commissaria, conversando con
alcuni giornalisti, ha citato il porto di Gioia Tauro, per il quale
sono stati utilizzati i fondi europei, ma anche altre infrastrutture,
visto che la regione è una dorsale nord-sud verso l'Africa.
Tra le possibilità di sviluppo, con i fondi comunitari, Bruxelles
punta inoltre sulla realizzazione delle reti transeuropee, come il
corridoio uno, compreso l'aeroporto di Lamezia terme. Per quanto riguarda
il Ponte sullo Stretto, Hubner spiega che si tratta di una scelta
nazionale, che spetta all'Italia. ma in linea teorica, qualora la
Commissione dovesse essere coinvolta, non ci sarebbero problemi ad
utilizzare anche i fondi comunitari. Hubner, tra le potenzialità
da sviluppare nella regione, pensa anche ai tanti giovani laureati
che fuggono dalla regione: "E' un peccato non sfruttarli, bisognerebbe
pensare ad un collegamento tra università e mondo produttivo".
Se si avvicina il mondo della scuola all'economia, osserva la commissaria,
si può invertire anche la classifica che vede la regione Calabria
agli ultimi posti per ricerca e innovazione. Ma la commissaria non
tace sul problema dell'immagine che la regione ha, perché -
dice rispondendo alle domande dei giornalisti - il crimine crea problemi
per la sicurezza dell'economia. Nella sua visita, tra gli impegni
più importanti, Hubner parteciperà a Reggio Calabria,
nella sede del Consiglio regionale, ad un seminario sull'efficacia
delle politiche di sviluppo per il sud - "Un ponte fra due stagioni"
- con l'obiettivo di fare il punto sui risultati ottenuti nella programmazione
dei fondi strutturali 2000-2006 e illustrare le iniziative da adottare
per il successo dei programmi 2007-2013. In Calabria anche Scaloja. Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, sarà in Calabria, domani e dopodomani, per partecipare ad un "consulto" tra Governo-Europa-Regioni sulle politiche di sviluppo del Sud e sulle zone franche urbane. Giovedì 4 dicembre, a Reggio Calabria, nell'Auditorium Nicola Calipari del Consiglio regionale, il ministro parteciperà, con il Commissario europeo per le politiche regionali, Danuta Hubner, e con i presidenti delle Regioni del Sud, al convegno "Un ponte fra due stagioni - L'efficacia delle politiche dello sviluppo del Sud", organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico. L'incontro sarà aperto dal presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero e proseguirà con gli interventi, tra gli altri, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianfranco Micciché, del ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, dei Presidenti delle Regioni meridionali, dei rappresentanti di Confindustria e del Sindacato. "Con questa iniziativa - afferma il ministro Scajola - il Governo rafforza e accelera l'utilizzo dei fondi europei per il Sud, di cui abbiamo parlato questa mattina a Bruxelles, insieme al Ministro Tremonti, con il Commissario Europeo Hubner. La Commissione Europea ha concesso la proroga di sei mesi, fino a giugno prossimo, per l'utilizzo dei 2,5 miliardi di fondi europei 2000 - 2006 non ancora impegnati, che rischiavamo di perdere, ed ha assicurato la propria collaborazione per velocizzare le procedure di utilizzo delle risorse del periodo 2007 - 2013, pari a 59 miliardi. Giovedì a Reggio, concorderemo, con la stessa Commissaria Hubner e con i presidenti delle Regioni del Sud, le misure necessarie per l'utilizzo dei fondi europei e delle risorse della programmazione nazionale, che ammontano ad altri 52 miliardi". Domani 3 dicembre, alle 18.30, il ministro Scajola parteciperà, a Lamezia Terme, nel teatro Umberto, ad un incontro sul tema: "Zona franca, opportunità di crescita per la nostra città". Ad affiancarlo i deputati Ida D'Ippolito, Giuseppe Galati ed il capo del dipartimento delle Politiche per Sviluppo del Ministero, Aldo Mancurti. Tramonti e Scaloja dalla Hubner a Bruxelles. In Italia restano ancora da spendere circa 2,5 miliardi di euro di fondi europei destinati alle regioni e relativi al periodo di programmazione 2000-2006, ma le risorse "non verranno sprecate" grazie alla proroga di sei mesi concessa dalla Commissione. Lo ha spiegato il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola, che a Bruxelles, con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, stamani ha incontrato la commissaria Ue alla Politica regionale Danuta Hubner. Di fronte alla preoccupazione sulla possibilità di perdere i fondi non ancora spesi, Tremonti ha detto ai giornalisti che "é stato un po' così per tutti i Paesi" europei. "Noi - ha aggiunto il ministro - vorremmo che non si ripeta più per l'Italia". "La Commissione europea - ha precisato al proposito Scajola - ha proposto il rinvio dei termini sull'utilizzo dei fondi 2000-2006 proprio perché non è un problema solo italiano, ma é un problema di molti altri Paesi". L'avanzo italiano, ha precisato il ministro per le Attività produttive, era di 6,3 miliardi di euro non ancora spesi al 31 agosto scorso "che però sono già dimezzati in questi giorni, ecco perché - ha rilevato Scajola -abbiamo apprezzato il rinvio di ulteriori sei mesi per permettere di non perdere e sprecare risorse in questo momento in cui c'é necessità di investimenti in tempi più celeri". Secondo il ministro, "dai dati che saranno chiusi la settimana prossima, il dato parziale indica che la parte ancora non spesa è di circa 2,5 miliardi di tutti i fondi europei 2000-2006 e la proroga di sei mesi che la Commissione su domanda motivata dei diversi Paesi concederà è proprio per evitare che queste risorse vengano sprecate". Tremonti “Accelerare l’utilizzo”: L'uso dei fondi europei destinati alla politica di coesione "va anticipato", prima si spendono e "meglio è". Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti al termine di un incontro, insieme al ministro delle Attività produttive Claudio Scajola, con la commissaria Ue alla Politica regionale Danuta Hubner. "Credo che non sia frequente due ministri insieme alla Commissione e soprattutto - ha rilevato Tremonti al termine dell'incontro -, verremmo qua di nuovo e lavoreremo con le Regioni, in modo che non ci sia il governo ma la Repubblica Italiana". Poi, il ministro, conversando con i giornalisti, ha aggiunto: "Le Regioni alle riunioni arrivano sempre puntuali e questo è indicativo di una capacità amministrativa molto forte che noi apprezziamo. Le Regioni fanno molto bene il loro mestiere e rivendicano le loro competenze. Durante la Stato-Regioni - ha proseguito Tremonti - ci hanno presentato i loro piani di reazione alla crisi, un documento molto interessante, e poi hanno chiesto di discutere il nostro decreto e noi abbiamo detto: noi discutiamo il nostro decreto, ma anche voi per favore dateci un colpo di telefono quando fate cose che riguardano competenze comuni come il credito ed i mutui".
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