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Inchiesta WhyNot: archiviata posizione Mastella

 

Inchiesta Why Not: archiviata la posizione di Mastella che chiede i danni e lumi al Capo dello Stato

01 apr 08 La posizione dell'ex ministro della Giustizia Clemente Mastella nell'ambito dell'inchiesta Why Not è stata archiviata. Il gip di Catanzaro, Tiziana Macrì, infatti, accogliendo in toto la richiesta della Procura generale ha disposto l'archiviazione del procedimento in quanto, secondo quanto si è appreso, non vi erano neanche gli elementi per poter iscrivere Mastella nel registro degli indagati. L'archiviazione della posizione di Mastella era stata chiesta, il 4 marzo scorso, dal procuratore generale di Catanzaro, Vincenzo Iannelli, e dai sostituti Domenico De Lorenzo ed Alfredo Garbati. Mastella era stato indagato nell'inchiesta Why Not, per abuso d'ufficio, in relazione ai suoi presunti rapporti con l'imprenditore Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle opere della Calabria ed anch'egli coinvolto nell'inchiesta. L'allora ministro della Giustizia era stato iscritto nel registro degli indagati dal pm Luigi De Magistris, ex titolare dell'inchiesta Why Not. L'indagine era stata successivamente avocata dalla Procura generale per l'incompatibilità di De Magistris dopo che Mastella, nella sua qualità di ministro della Giustizia, aveva chiesto il trasferimento del pm per presunte irregolarità nella conduzione delle sue inchieste. L'iscrizione nel registro degli indagati era stata decisa dopo che De Magistris aveva sentito come testimone l'ex consigliere regionale della Calabria Pino Tursi Prato, che aveva riferito dei presunti rapporti tra Mastella e Saladino.

Mastella “Io chiedo i danni, intervenga Napolitano”: Un "vero e proprio attentato a libertà e prerogative costituzionalmente riconosciute; attentato rispetto al quale preliminarmente intendo investire il Capo dello Stato quale presidente del Csm": così Clemente Mastella accoglie la notizia dell'archiviazione della sua posizione nell'ambito dell'inchiesta Why Not che il gip di Catanzaro ha diposto sul presupposto che non vi sarebbero stati nemmeno gli elementi per iscriverlo nel registro degli indagati. "Se così è - aggiunge l'ex ministro della Giustizia - si tratta di un fatto gravissimo, fuori da ogni principio di legalità" Allo stresso tempo il segretario dell'Udeur annuncia di aver dato madnato ai suoi legali "di valutare tutte le possibili azioni giudiziarie e amministrative a tutela della mia persona e per chiedere il risarcimento dei danni a chi ha lavorato (sul piano giudiziario, sul piano mediatico e su quello politico) per la mia eliminazione politica". "Il danno arrecatomi - afferma Mastella - è infatti irreparabile e i responsabili devono vergognarsi moralmente avendo costruito un vero e proprio linciaggio su di un fatto che non c'è mai stato e che loro sapevano che non c'era". "Mi chiedo infine - conclude l'ex Guardasigilli - quanto danaro pubblico, quante trasmissioni sulla TV di Stato, quante paginate di giornale si sono consumate sulla base di una mia responsabilità che non esisteva. E si tenga conto che vittima di questa campagna d'odio era il ministro della Giustizia nell'esercizio delle sue funzioni istituzionali".

PG: Nessun elemento a carico di Mastella "Il Gip ha accolto la richiesta di archiviazione perché mancavano assolutamente i presupposti per l'iscrizione " di Clemente Mastella nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta Why not, "e successivamente non sono sopravvenuti elementi nuovi". A dirlo è stato il procuratore generale di Catanzaro, Enzo Jannelli, in relazione all'archiviazione della posizione dell'ex ministro della Giustizia decisa dal Gip del Tribunale di Catanzaro. "Al di là del merito del provvedimento e delle persone coinvolte - ha detto Jannelli - siamo soddisfatti perché il giudice ha condiviso del tutto la nostra impostazione e le nostre conclusioni".

Ammazzateci Tutti: Un pesce d’aprile. "Mastella che chiede i danni a De Magistris? E' un pesce d'aprile spero". Ad affermarlo è Aldo Pecora, leader del Movimento "Ammazzateci tutti", nato a Locri dopo l'omicidio Fortugno e promotore del Comitato 'Pro De Magistris'. "I danni - continua Pecora - dovremmo chiederli noi italiani a Mastella ed ai suoi amici perché l'inchiesta Why Not dopo essere stata tolta al Pm De Magistris è stata fatta a pezzi chirurgicamente". "Adesso - incalza il giovane leader antimafia - cosa vogliono fare, arrestare De Magistris?". Aldo Pecora si appella "a tutti quei calabresi onesti che hanno manifestato", chiedendo loro di scendere nuovamente in piazza "per non lasciare solo il Pm di Catanzaro Luigi De Magistris e per ridare dignità alla giustizia in Calabria"

 

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