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Inchiesta Toghe Lucane

 

Processo Toghe Lucane: confermato il sequestro del villaggio turistico

30 apr 08 Il sequestro del complesso turistico Marinagri di Policoro (Matera) e' confermato. Il gip di Catanzaro Antonio Rizzuti ha convalidato il sequestro emesso in via d'urgenza il 17 aprile scorso dal pm Luigi De Magistris nell'ambito dell'inchiesta ''Toghe lucane''. Contro la decisione di Rizzuti ha gia' annunciato ricorso al Tribunale del riesame l'avv. Aldo Casalinuovo, legale di Vincenzo e Marco Vitale, titolari di Marinagri. Alla base della decisione c'e' la considerazione che Marinagri e' costituito da ''un'area e di opere di cui la progettazione, l'esecuzione e, in parte, la sovvenzione e' conseguenza, in tutto o in parte, dei reati ipotizzati''. Il gip passa poi all'analisi della sussistenza del fumus del reato nei confronti degli indagati. Nel caso dell'abuso d'ufficio ipotizzato nei confronti di Giuseppe Chieco e Paola Morelli, procuratore e sostituto procuratore a Matera, il gip afferma che dagli atti emerge che entrambi, di fronte ad un'inchiesta su Marinagri avviata nel 2003 dai carabinieri di Policoro, ''mostravano una certa resistenza e disattendevano, in alcuni casi per motivi di per se' irrilevanti, in altri per ragioni del tutto compatibili con genuini convincimenti di segno contrario, ma non incompatibili in astratto con la volonta' di 'insabbiare' l'inchiesta, le richieste dei carabinieri''. In merito alla posizione dell'ex pm di Potenza, Felicia Genovese, del responsabile della sicurezza della societa' Pietro Gentili, ex responsabile della sezione di pg dei carabinieri della Procura di Potenza, e di Vincenzo Vitale, indagati per abuso d'ufficio, il gip ricorda che tra gli elementi d'accusa, c'e' anche la testimonianza di Salvatore Scarcia, condannato per associazione mafiosa, il quale ha riferito al pm che in un colloquio gli ''veniva richiesto, sebbene in maniera larvata ed indiretta, di intimidire in qualche modo il sindaco di Scanzano Ionico, Mario Altieri, 'colpevole' di avere fatto bloccare il progetto della Marinagri''. ''Il fatto riferito da Scarcia - scrive il gip - e' ai limiti dell'incredibile. Tuttavia, la volonta' punitiva nei confronti di Altieri trova conferma nelle dichiarazioni al pm dell'Altieri stesso il quale ricollegava alcune sue disavventure giudiziarie nonche' minacce e atti intimidatori subiti alla sua ferma opposizione''. In merito al falso ideologico per Vincenzo Vitale, la direttrice dell'Agenzia del Demanio Elisabetta Spitz e il dirigente del Demanio a Matera Giuseppe Pepe, l'accusa si riferisce al riconoscimento alla societa' Ittica Valdagri, che controlla la Marinagri, della proprieta' di alcune particelle di terreno facenti parte in passato dell'alveo del fiume Agri. Per il gip sussiste pure il fumus della truffa per il finanziamento del Cipe di 51 milioni di euro, 25 dei quali per Marinagri. Sulla corruzione a carico dei responsabili della Marinagri e del sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, il gip evidenzia ''l'assoluta disponibilita''' di quest'ultimo ''nei confronti delle esigenze della Marinagri'' e rileva la documentazione sequestrata ''evidenziava che tra gli acquirenti di un immobile (del valore di 164 mila euro) e di un posto barca (20 mila euro) risultava Lopatriello e che, peraltro, non risulta allo stato, versata alcuna somma, nemmeno per caparra o acconti''. Analoghe considerazioni, invece, ''non valgono'' per l'ex presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico, ''gia' favorevole al Vitale fin dai tempi della Ittica Valdagri e dei progetti di acquicoltura della fine degli anni '80. In effetti - scrive il gip - per quanto emerga dalla documentazione un sospetto collegamento con gli affari economici della Marinagri, si tratta, allo stato, di elementi piuttosto congetturali ed equivoci''.

 

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