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Inchiesta Toghe Lucane
Toghe Lucane: Nel decreto di sequestro i rapporti tra Bubbico e la Marinagri 18 apr 08 Nell'agosto 2006 la societa' Polidrica, ''riconducibile'' all'ex presidente della Regione Basilicata Filippo Bubbico, senatore rieletto dei Ds, ''risulta avere ottenuto'' ''iniziali appalti per un milione e mezzo'' di euro all'interno della Marinagri, il villaggio turistico di Policoro (Matera) sequestrato ieri nell'ambito dell'inchiesta ''toghe lucane''. E' quanto e' scritto nel decreto di sequestro emesso dal pm di Catanzaro, Luigi De Magistris. La circostanza, afferma l'accusa, viene fuori dallo ''stralcio di un verbale rinvenuto tra la documentazione acquisita''. La Polidrica, secondo quanto scritto nel decreto, ''e' riconducibile'' a Bubbico ''in quanto socia della societa' U.&T. di cui a loro volta sono soci Filippo Bubbico, Luigi Bubbico, Mauro Vincenzo Bubbico, Tony Bubbico e Francesco Caputo''. ''Inoltre - e' scritto nell'atto - all'esame della documentazione bancaria acquisita emergeva che la stessa societa' riceveva somme dalla Marinagri e sue controllate per un totale di 3.946.557,93 euro''. Bubbico e' uno degli indagati dell'inchiesta fin dallo scorso anno, quando il villaggio fu sequestrato la prima volta. Il sequestro fu poi revocato dal Tribunale del riesame di Catanzaro e, successivamente, la Cassazione respinse il ricorso del pm contro il dissequestro. Nei suoi confronti vengono ipotizzate le accuse di abuso d'ufficio e truffa. Secondo l'accusa, Bubbico avrebbe messo in atto condotte per favorire la Marinagri visto che l'area su cui sorge il complesso sarebbe stata inedificabile. Parte del decreto di sequestro e' dedicata ad una nuova perizia tecnica dalla quale risulta che una parte del villaggio e' costruita in una zona a rischio alluvioni in caso di esondazione del fiume Agri. Vitale “Marinagri dimostrerà l’infondatezza delle accuse”. Marinagri, la società che gestisce il complesso turistico di Policoro (Matera) sequestrato ieri su disposizione del pm di Catanzaro, Luigi De Magistris - nell'ambito di un filone dell'inchiesta "Toghe lucane" - è convinta di dimostrare "l'assoluta infondatezza di tutte le ipotizzate accuse, basate su compiacenti informative di pentiti, confidenti falliti, pregiudicati e condannati in via definitiva". Lo ha detto, in una nota, il presidente di Marinagri, Vincenzo Vitale, uno dei 14 indagati nell'inchiesta insieme al governatore della Basilicata, Vito De Filippo (Pd), il Sottosegretario allo Sviluppo economico, Filippo Bubbico (Pd), la direttrice dell'Agenzia del Demanio, Elisabetta Spitz, magistrati, amministratori funzionari e imprenditori. Le accuse sono quelle di abuso d'ufficio, truffa, corruzione in atti giudiziari e falso. Vitale ha ricordato che De Magistris aveva già sequestrato Marinagri un anno fa, con un provvedimento "assolutamente illegittimo. E' palese il tentativo - ha aggiunto Vitale - di colpire più che un singolo imprenditore una intera comunità, la sua classe dirigente e le sue aspettative di sviluppo. Infine, Vitale ha ricordato alcune cifre del villaggio turistico: 293 acquirenti di unità residenziali e posti barca, 47 imprese al lavoro, 426 operai, circa mille dipendenti dell'indotto, 50 dipendenti diretti e 200 già selezionati in vista dell'avvio dell'attivita.
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