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In Calabria 36 ospedali su 39 sono irregolari

 

Relazione Commissione sanitaria, scoppiano le polemiche. Loiero “Dato atto a nostro impegno”: Paolini “Disastro lasciato da Lo Moro”. De Rose “Inversione di rotta”. Protestano Catanzaro e Rogliano

24 apr 08 "Un dato significativo è che la Commissione d'indagine sulla sanità in Calabria ha dato datto dell'impegno della Giunta per modificare alcuni assetti della sanità calabrese, sapendo, comunque, che certi cambiamenti da noi diventano complicatissimi e non sono mai indolori". Lo ha detto il presidente della Regione, Agazio Loiero, nel corso di una conferenza stampa a Catanzaro. "Noi stiamo già lavorando su questo - ha aggiunto Loiero - e stiamo cercando di affrontare anche i problemi di bilancio. Non è un caso che l'assessore alla Salute, Vincenzo Spaziante, che riveste anche il ruolo di Commissario per l'emergenza sanitaria, sia un tecnico di questa materia specifica. In passato, ma devo dire anche per una parte relativa alla nostra gestione, non c'é stato un controllo rigorosissimo della spesa nel settore della Sanità. Per quanto ci riguarda, stiamo ripristinando regole a cui non si potrà sfuggire. Si tratta, comunque, di problemi che hanno interessato anche altre regioni, non soltanto del sud". Loiero, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha anche sottolineato il fatto che "nella relazione, della quale comunque - ha precisato - noi abbiamo appreso solo attraverso i giornali, si sostiene che dobbiamo approvare in fretta il Piano sanitario, che può essere un antidoto a questa situazione difficile. Il Piano sanitario, in linea di massima, può essere una delle risposte a questo sconquasso. Ovviamente noi dobbiamo guardarlo per vedere se risponde in maniera rigorosa alle tante domande che si pongono. Non so, per esempio, se il problema finanziario che oggi emerge, e che quando abbiamo approvato il piano sanitario non si conosceva nel suo dettaglio, ci consentirà di fare tutto quello che abbiamo predisposto. L'approvazione del Piano sanitario dovrà essere decisa, comunque, dal Consiglio regionale, con tutto quello che ciò comporta perché il Consiglio è un assemblea in cui le spinte dei territori si registreranno in maniera massiccia e dobbiamo vedere, dunque, come fronteggiarle. Sappiamo, però, che quella é la strada che abbiamo tracciato ed è quella che porteremo fino in fondo". Il presidente della Regione ha sottolineato anche il fatto "quella del settore sanitario è una situazione difficilissima che si registra da decenni. Noi come Giunta, prima con l'assessore Lo Moro e adesso con Spaziante, abbiamo cercato di metterci mano, ma con grandissime difficoltà. E questo perché nel settore sanità ci sono incrostazioni molto antiche. Noi, anzi, ci siamo spinti a dire che ci sono anche collusioni. Il problema, in sostanza, data da tempo immemorabile". Secondo l'assessore Spaziante, "la relazione della Commissione, se ben letta, non descrive una situazione di negatività assoluta, ma dà atto anche delle iniziative che la Giunta ha già assunto e che si stanno portando a compimento. Quando, per esempio, la relazione chiede l'approvazione più rapida del Piano sanitario, contestualmente dà atto che il Piano è già stato approvato dalla Giunta e contiene tutte le misure di riorganizzazione complessiva che costituiscono una degli elementi di positività della situazione attuale. Un lavoro che rappresenta il frutto di un lavoro intenso che è stato avviato sin da quando l'esecutivo si è insediato".

Paolini (Aiop) “Un disastro lasciato dalla Lo Moro”: ''La signora Lo Moro, assurta alle glorie del Parlamento nazionale, lascia come ricordo politico del suo mandato quanto di disastroso la commissione governativa sull'emergenza sanitaria in Calabria ha messo in luce nella relazione finale''. E' quanto sostiene, in una dichiarazione, il presidente dell'Associazione italiana ospedalita' privata (Aiop), Enzo Paolini. ''Ricordiamo, come Aiop - aggiunge Paolini - la campagna d'informazione dispiegata in tutta la regione per denunciare i guasti e i danni prodotti dall'ex assessore Lo Moro, di cui non abbiamo esitato a chiedere le dimissioni come condizione imprescindibile per riavviare col Governo regionale un rapporto di costruttiva e leale collaborazione. Ed e' cio' che puntualmente si e' verificato con la nomina di Spaziante a capo dell'assessorato''. Secondo Paolini, ''i commissari sono stati impietosi nelle loro analisi ed hanno portato alla luce tutte le contraddizioni, le inefficienze, le omissioni, e le modalita' praticate per aggirare o sottrarsi ai vincoli di legge. Due dati sono sufficienti a rappresentare la gravita' della situazione e cioe' 900 milioni di passivita' accumulate e 36 ospedali su 39 che versano in condizioni disastrose. Ora che la verita' emerge in tutta la sua drammaticita', ci si aspetterebbe una rigorosa ricognizione sulle responsabilita' di chi tale situazione ha prodotto, ma dalle prime dichiarazioni apparse sulla stampa a commento della relazione commissariale si puo' tranquillamente prevedere che nessuno paghera' per i danni provocati. Sembra, anzi, che tutti sapevano e tutti avevano lanciato l'allarme, istituzioni e organizzazioni sindacali. Come Aiop prendiamo preventivamente le distanze sia dai polveroni di chi e' interessato a coprire tutto con una generica responsabilita' collettiva, sia dal ricorrente vizio di scaricare su altri le proprie responsabilita'. La relazione finale, asciugata da ogni enfatizzazione, conferma il degrado 'disastroso' delle strutture ospedaliere pubbliche e, per quanto riguarda le strutture private accreditate, pur rilevando qualche irregolarita' nel funzionamento di alcune, nel complesso ne conferma l'efficienza, limitandosi a rilevare tutte le incongruenze che regolano il rapporto fra gli uffici regionali, aziende sanitarie provinciali e singole case di cura. A cominciare dai contratti di prestazione che, rileva la Commissione, debbono regolare lo svolgimento dal rapporto a priori e non a posteriori. Il riferimento e' alla prassi consolidata dalle ASP di definire i contratti a fine anno piuttosto che all'inizio. Un'assurdita' da noi denunciata in mille occasioni e sempre rimossa con l'arroganza di chi e' convinto di poter esercitare facolta' impositive. Bene accolta, quindi, la determinazione della Commissione di prevedere la firma dei contratti entro il 31 maggio per l'anno in corso ed entro il 31 gennaio per gli anni a venire''. Secondo l'Aiop, inoltre, ''e' da condividere anche il rilievo della Commissione sull'assenza di un sistema di controlli che deve valere sia per le strutture pubbliche che per quelle private accreditate, come pure da condividere e' il rilievo che per gli accreditamenti debbano valere procedure trasparenti e tempi certi nella valutazione dei requisiti. L'ospedalita' privata, pur presentando qualche criticita' sotto il profilo organizzativo, rispetto a taluni vincoli di natura sindacale, nel complesso conserva la sua credibilita' e affidabilita' nelle impietose pagine della relazione della Commissione governativa.- Se poi l'ospedalita' privata eroga prestazioni in quantita' eccessiva rispetto all'esistenza di una rete ospedaliera che dovrebbe esprimere ben altri tassi di produttivita', il problema e' di sistema non di privilegi. E' del tutto errato o e' vero solo all'apparenza che la casa di cura guadagna se l'ospedale pubblico non funziona. L'abbattimento delle tariffe e dei budget indiscriminatamente applicato dalle ASP nei confronti delle Case di cura riflette semmai l'illegale e arbitrario vezzo di voler compensare gli sprechi e le passivita' accumulate nel pubblico, sottraendo risorse al settore privato, con cio' finendo per mettere in crisi quella parte del sistema sanitario che funziona ed a costi decisamente dimezzati rispetto al pubblico''. ''Quanto agli episodi drammatici di malasanita', per i quali la Commissione ha usato parole pesanti - sostiene ancora l'Aiop - va rilevato che, un solo caso, per altro controverso, e' riconducibile all'ospedalita' privata ma e' l'unico caso in cui, in attesa di conferme definitive, il medico ritenuto responsabile e' stato immediatamente sospeso dal servizio. Non risulta che analoghi provvedimenti siano stati adottati nei casi di malasanita' purtroppo avvenuti ripetutamente negli ospedali pubblici''. ''Oggi, col subentro dell'assessore Spaziante - conclude l'Aiop - peraltro apprezzato dagli stessi commissari per competenza e senso di realismo, abbiamo avviato, con reciproca soddisfazione, un nuovo corso di collaborazione nell'interesse generale dei cittadini calabresi e del loro diritto alla salute, nella consapevolezza che al cittadino interessa essere bene curato e guarito, prescindendo se a farlo e' una struttura pubblica o privata accreditata''.

De Rose (Confindustria) “C’è inversione di rotta”. "E' una relazione tanto pesante quanto preoccupante quella redatta dai Commissari sullo stato della sanità calabrese. Un'analisi impietosa che evidenzia tutte le storture di un mondo articolato e complesso che hanno condotto ad un deficit della sanità regionale non soltanto di carattere finanziario, ma anche professionale, strutturale ed organizzativo di uno dei settori più delicati per la vita dei cittadini". E' quanto sostiene, in una nota, il presidente di Confindustria Calabria, Umberto De Rose. "Ma ciò detto - aggiunge De Rose - è opportuno anche evidenziare come negli ultimi tempi si sia registrata una forte inversione di rotta e di discontinuità rispetto al passato attraverso un radicale processo riorganizzativo della Sanità calabrese portato avanti dall'attuale assessore al ramo, Spaziante. Per questo motivo è sempre difficile in Calabria riuscire a tracciare nettamente il solco fra ciò che di buono si fa o si sta facendo nella società calabrese ed un passato, anche recente, che pesa fortemente sulle dinamiche di sviluppo d un territorio complesso come quello nostro. Si ha la sensazione che per ogni attività 'positiva' che si promuove, ve ne siano altrettante 'negative' che la demoliscono. Ritengo però che sia giunto anche il momento di cominciare a guardare di più e meglio in avanti e non attardarci a mantenere lo sguardo all'indietro o ripiegato sul passato. Bisogna costruire certezze in un sistema sanitario efficiente, la cui efficienza non è data dal numero delle Asl operanti o dalle prestazioni dei privati rispetto a quello del pubblico, ma che tale efficienza sia misurata in termini di servizi, di professionalità, di benefici in termini di costi-ricavi ed in un equilibrato rapporto fra l'assistenza pubblica e quella privata. E' su questi presupposti che abbiamo condiviso il percorso di risanamento e di rilancio proposto dall'assessore Spaziante e su questi temi, oltre che sulla salvaguardia dell'immagine della nostra regione, continueremo ad impegnarci, consapevoli che nell'inefficienza, nella bassa professionalità e nella eccessiva burocratizzazione risiede il germe originario della criminalità e del malaffare". "E' evidente però - ha concluso De Rose - che, così come esiste un passato pesante ed un presente ancora difficile, è necessario costruire un futuro di certezze verso cui indirizzare in termini forti ed inequivocabili solo e soltanto interventi ed iniziative volte allo sviluppo ed alla meritocrazia in tutti i settori produttivi della regione".

Azienda Mater Domini “Siamo tra i migliori poli del Sud”. La Direzione Generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria 'Mater Domini' ha reso noto di non aver ancora ricevuto nessuna relazione da parte della commissione d'inchiesta sulla sanita' in Calabria. L'azienda ospedaliera sostiene inoltre che il ''Mater Domini non e' una eccellenza poco eccellente, ma uno dei migliori poli sanitari presenti nel Mezzogiorno d'Italia''. ''Risulta quindi sorprendente - e' scritto in una nota dell'Azienda Ospedaliera Universitaria 'Mater Domini' - e priva di ogni attendibilita' quanto riportato su alcuni organi di informazione, riguardo alla presunta indagine della Sanita' in Calabria, ove vengono arbitrariamente riportate, fra l'altro, affermazioni false riguardanti i bilanci consuntivi ed il collegio sindacale i cui atti sono stati consegnati con ogni giusta integrazione. In ordine ai rapporti tra l'Azienda ''Mater Domini'' e la Fondazione, si chiarisce che quest'ultima e' stata attivata con decreto assessorile della Regione Calabria. Nulla, pertanto, di quanto malamente e superficialmente riportato nell'articolo giornalistico in commento e' ascrivibile all'operato dell'Azienda Ospedaliera Universitaria ''Mater Domini'', incolpevole anche sotto il profilo dei finanziamenti previsti per la Fondazione ed a carico dell'ente Regione''. ''Il 'Mater Domini' - prosegue la nota - non e' una eccellenza poco eccellente, ma uno dei migliori poli sanitari presenti nel Mezzogiorno d'Italia, realizzato con fatica ed abnegazione e gestita con serieta' e trasparenza. Una eccellenza al cui interno operano professionisti di comprovata esperienza e capacita'. Nessun caos e disordine dunque, se non quello alimentato da qualche giornalista poco informato e scarsamente professionale nella ricerca delle fonti e nella interpretazione dei dati acquisiti. Con questo non si vuole dare lezioni di giornalismo a nessuno, ma liberta' di stampa non significa liberta' di buttare fango sugli altri, ovvero su una delle migliori realta' sanitarie della nostra regione e di tutto il Sud. Si e' quindi ancora in attesa di ricevere ufficialmente la relazione della Commissione di indagine della Sanita' in Calabria, la quale si e' complimentata nella sua visita recente presso l'Azienda per l'organizzazione e la gestione della nuova struttura ospedaliera di Germaneto''. ''Si e' a disposizione - conclude la nota - per fornire all'Assessorato alla Sanita'-Commissione ogni chiarimento e, ne contempo, si continua a lavorare con serieta' per rispondere nel migliore dei modi e con grande onesta' alle attese dei tanti calabresi che guardano con speranza al nuovo Policlinico di Catanzaro e che trovano sempre piu' spesso sul territorio quelle risposte di prestazioni sanitarie di alta qualita' che una volta erano prerogativa delle sole regioni del centro nord''.

Sindaco Rogliano “Un rapporto non veritiero”. "La situazione della sanità calabrese è sicuramente un'emergenza. Tuttavia, non bisogna fare di tutta l'erba un fascio. L'ispezione sull'ospedale di Rogliano, altrettanto sicuramente, è stata sconcertante, per gli esiti che ne sono scaturiti". A sostenerlo è stato il sindaco di Rogliano, Giuseppe Gallo, in merito agli esiti delle ispezioni compiute dalla Commissione ministeriale sulla sanità pubblica calabrese. "Durante la visita - ha aggiunto - durata meno di un'ora, tra l'altro alla mia presenza e di altri amministratori, ho colto nitidi segnali di compiacimento e nemmeno sono state esposte contestazioni. Le dichiarazioni rese dal prefetto Serra alla stampa e di cui è disponibile la registrazione, facevano anzi intravedere fondate possibilità di ripresa dell'ospedale". "Non si sa - ha sostenuto Gallo - cosa nel frattempo sia intervenuto per confezionare un rapporto smaccatamente contraddittorio e diffusamente non veritiero sulla situazione di questo presidio ospedaliero. Non c'é nemmeno bisogno di smentire i rilievi della Commissione, in quanto tali rilievi si smentiscono, clamorosamente, da soli". "Al di là dell'emergenza che espone problemi gravissimi - ha concluso Gallo - devo annotare che se i criteri seguiti dalla Commissione sono gli stessi di quelli adottati a Rogliano, allora c'é molto da rivedere. In ogni caso, limitatamente a Rogliano, il rapporto è del tutto inattendibile". Il sindaco ha evidenziato, tra l'altro, che nella relazione "il capolavoro della contraddizione si consuma in poche righe, laddove, da una parte, si rileva la presenza di 'un elevato numero di personale medico e infermieristico' e, dall'altra, evidentemente dopo una conta affannata e sudaticcia, si controrileva 'insufficienza di organico'". "Nei prossimi giorni - ha concluso il Sindaco - l'amministrazione comunale assumerà ogni iniziativa per la tutela del presidio. Per il momento resti valida la smentita delle disinvolte deduzioni commissariali come destituite di ogni fondamento e pressapochisticamente finalizzate ad un semplice tratto di penna inteso a cassare un ospedale dalla rete sanitaria come capro espiatorio dei dissesti del comparto in Calabria"

 

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