Dir.resp. Pippo Gatto

 

Microspie in Procura a Reggio: forse indizi dalle telecamere della sorveglianza.

29 apr 08 Tra veleni e polemiche il lavoro per individuare la talpa della Procura della Repubblica del Tribunale di Reggio Calabria va avanti senza soste. I carabinieri del Ros cercano di individuare chi ha installato la cimice soperta giorni addietro nell'ufficio del sostituto procuratore della Dda Nicola Gratteri. Ad aiutare gli 007 dell'Arma potrebbe essere il sistema di video sorveglianza situato all'interno del piano che ospita la Procura. In particolare, nel corridoio dove e' ubicato l'ufficio di Gratteri vi sarebbero alcune telecamere. Ed e' dalla registrazione di questi apparati che potrebbe saltare fuori l'immagine dello spione. Intanto e' attesa per martedi' prossimo 6 maggio la visita a palazzo di Giustizia la visita della prima Commissione del Consiglio Superiore della magistratura. L'indagine dei carabinieri e' delicata quanto complessa e non si esclude che la stessa, una volta passata per competenza all'autorita' giudiziaria di Catanzaro, possa avere dei tempi abbastanza lunghi. Dalle stanze della Procura non trapelano indiscrezioni, ma dalla situazione in cui si e' giunti non e' difficile ipotizzare un clima di sospetti, avvelenato da incomprensioni che si trascinano da tempo. Una situazione che potrebbe, in qualche modo, rallentare la lotta alla mafia da parte di un'istituzione che, da anni, continua a far registrare sempre maggiori successi nei confronti della criminalita' organizzata. Ma il clima di serenita' all'interno della Procura, negli ultimi tempi, non e' stato violato solo dalla presenza della microspia, del tipo che si puo' trovare facilmente in commercio e con poche decine di euro, ma anche da lettere anonime di accuse ed allusioni. Tutto questo e' venuto fuori in un periodo particolarmente delicato che coincide con il pericolo di una nuova guerra di 'ndrangheta.