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Processo Fortugno

 

Processo Fortugno: Sentito il fratello del presunto killer “Salvatore non si è arricchito”. Chiesta la relazione sull’ASL di Locri

21 apr 08 Giuseppe Ritorto, fratello di Salvatore, accusato di essere stato l'esecutore materiale dell'omicidio di Francesco Fortugno, è stato sentito nell'udienza odierna del processo in corso a Locri, in Corte d'assise, per l'assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, ucciso a Locri il 16 ottobre del 2005. Giuseppe Ritorto è stato citato come teste dalla pubblica accusa. Nel processo per l'assassinio di Fortugno sono imputati per l'omicidio, oltre a Salvatore Ritorto, Domenico Audino ed Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, accusati di essere stati i mandanti. Altri quattro imputati, Vincenzo Cordì, Antonio e Carmelo Dessì e Alessio Scali, rispondono di associazione per delinquere di tipo mafioso.

Mio fratello non si è arricchito. Salvatore Ritorto, accusato di essere stato l'esecutore materiale dell'omicidio di Francesco Fortugno, non si è arricchito dopo l'assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. E' quanto ha riferito il fratello di Ritorto, Giuseppe, nel corso della deposizione fatta davanti ai giudici della Corte d'assise di Locri. Quello che ha detto Salvatore Ritorto alla fidanzata nel corso di una telefonata intercettata dagli investigatori, a proposito della disponibilità di una consistente somma di denaro, secondo Giuseppe Ritorto, "era frutto soltanto di uno scherzo". "E' vero, inoltre - ha detto ancora Giuseppe Ritorto - che Salvatore ha acquistato una Bmw dopo l'omicidio, ma era una macchina di terza mano e l'ha pagata solo tremila euro". Secondo il teste, inoltre, per effettuare i lavori di ristrutturazione in casa dell'abitazione della madre dei fratelli Ritorto furono utilizzate somme che erano già nella disponibilità della famiglia. "Il denaro necessario per la ristrutturazione, circa seimila euro - ha detto Giuseppe Ritorto - era frutto del mio lavoro di falegname, di quello di Salvatore, che faceva l'autotrasportatore, e di quello di mia madre, che lavora nell'ospedale di Locri". Giuseppe Ritorto ha poi fatto riferimento a quanto ha fatto il fratello Salvatore il 16 ottobre del 2005, giorno dell'omicidio di Fortugno. "Ricordo che quel giorno - ha detto Giuseppe Ritorto - sono uscito da casa attorno alle 15 per incontrare la mia fidanzata. Sono rientrato circa quattro ore e ho ritrovato mio fratello a casa". Francesco Fortugno fu assassinato attorno alle 17.30. Giuseppe Ritorto, inoltre, ha detto di avere conociuto Domenico Novella, uno dei presunti responsabili dell'omicidio di Fortugno ed oggi collaboratore di giustizia, già condannato a 14 anni col rito abbreviato, dopo che l'altro pentito dell'inchiesta, Bruno Piccolo, suicidatosi in carcere nei mesi scorsi, aveva assunto la gestione del bar Arcobaleno a Locri.

Chiesta la relazione sull’Asl di Locri. La Corte d'assise di Locri, davanti alla quale si sta celebrando il processo per l'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, a conclusione di una riunione in camera di consiglio, ha deciso di acquisire la relazione sull'Asl di Locri redatta dalla Commissione d'accesso presieduta dal prefetto Paola Basilone. La Commissione fu nominata dopo l'omicidio di Fortugno dall'allora ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. Fortugno, prima di essere eletto consigliere regionale della Calabria, era primario del servizio di pronto soccorso dell'ospedale di Locri. Nella relazione redatta dalla Commissione presieduta dal prefetto Basilone si è fatto ripetuto riferimento alle infiltrazioni della criminalità organizzata all'interno dell'Asl e dell'ospedale di Locri. Dopo il deposito della relazione da parte della Commissione d'accesso, l'allora prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena, dispose il commissariamento degli organi di gestione dell'Asl di Locri. La Corte d'assise ha anche disposto l'acquisizione delle dichiarazioni fatte sull'omicidio di Francesco Fortugno dal magistrato della Procura nazionale antimafia Enzo Macrì alla Commissione parlamentare antimafia. Il processo, dopo la conclusione della camera di consiglio, é stato aggiornato a giovedì prossimo, 24 aprile.

 

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