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Oeprazione Eracles

 

Operazione Eracles: convalidati 34 fermi, in due tornano in libertà

10 apr 08 Sono stati rimessi in libertà dal Gip di Bologna Milena Zavatti i due uomini fermati nei giorni scorsi nel capoluogo emiliano nel contesto dell'operazione Eracles disposta dalla polizia e dalla Dda di Catanzaro contro la cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura di Crotone, e che complessivamente aveva portato al fermo di 39 persone. Il Gip nella sua ordinanza parla anche di un capo di imputazione "costruito con una discutibile tecnica di riferimenti per relationem". Secondo l'inchiesta della Dda calabrese in Emilia il gruppo Vrenna-Bonaventura avrebbe avuto importanti diramazioni per procurarsi la droga oggetto del traffico che veniva gestito in Calabria e in altre regioni. Ma secondo il Gip di Bologna non ci sono i presupposti per tenere i due in carcere. La remissione in libertà era stata richiesta dai difensori, avvocati Matteo Murgo, Ercole Cavarretta e Luigi Stortoni. Il giudice parla "di non facile lettura del capo di imputazione, costruito con una discutibile tecnica di riferimenti per relationem", e comunque, malgrado questo, "si ritiene che gli indagati siano posti in condizioni di comprendere di cosa li si accusa". I due sono accusati di cessioni di stupefacenti "commesse al fine di approvvigionare la cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura". Gli indizi a loro carico - osserva il Gip Zavatti - sono costituiti esclusivamente da dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Secondo il giudice "il nucleo essenziale delle dichiarazioni appare confermato", ma non è chiaro come si collocano temporalmente i fatti. "In sintesi - è la conclusione del Gip - l'incertezza sull'epoca in cui le condotte di cessione ascritte o ascrivibili sono collocabili rende impossibile formulare un giudizio di pericolosità sociale attuale, anche tenuto conto della attuali condizioni di vita personale e lavorativa" di uno dei due fermati "di talché non vi sono i presupposti che giustifichino l'applicazione della misura cautelare". E "non vi sono invece elementi, né gravi né lievi, per affermare che l'attività di spaccio sia (stata) svolta per conto e nell'interesse della cosca Vrenna-Bonaventura-Corigliano"

34 fermi convalidati. Il gip di Crotone ha convalidato 34 dei 35 fermi eseguiti lunedi' scorso in citta' dalla polizia nell'ambito dell'operazione Eracles disposta dalla Dda di Catanzaro contro la cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura di Crotone. Il giudice, contestualmente, ha emesso altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere con le accuse, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga, omicidio e detenzione di armi. L'unico per il quale non e' stato convalidato il fermo e' Antonio Comberiati. Altri fermi erano stati eseguiti nel Lazio ed in Emilia Romagna. Nell'inchiesta figurano anche gli omicidi di Gianfranco Gallo e Leonardo Covelli, accaduti nel 2000 e provocati dalla spaccatura determinatasi all'interno della cosca con il passaggio di alcuni esponenti ai gruppi Megna e Russelli, dal contrasto tra i quali sono scaturiti i tre omicidi in cinque giorni accaduti nel periodo di Pasqua nella frazione Papanice e ad Isola Capo Rizzuto.

La bambina ferita ancora in coma. E' sempre ricoverata in stato di coma nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Catanzaro la bambina di cinque anni ferita alla testa nell'agguato compiuto a Papanice di Crotone in cui è stato ucciso il padre, Luca Megna di 37 anni. Le sue condizioni sono definite stabili. Nell'agguato, compiuto alla vigilia di Pasqua, i sicari spararono numerosi colpi di pistola per uccidere Megna, uno dei quali ha raggiunto alla testa la figlia che era in auto col padre e la madre, pure rimasta ferita in maniera lieve. Portata a Catanzaro per la gravità delle sue condizioni, la bambina era stata sottoposta subito ad un intervento chirurgico, ma era stato impossibile estrarre il proiettile. Per questo motivo i medici decisero di mettere la piccola in coma farmacologico. Stato nel quale, secondo quanto si è appreso, si trova tuttora.

 

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