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Di Pietro: In Calabria infiltrazioni negli appalti

 

Ministro Di Pietro “In Calabria sventate infiltrazioni negli appalti. L’Anas annulli i contratti con Condotte”

01 apr 08 "Proprio ieri sera abbiamo chiuso e definito la questione degli appalti in Calabria con il ministero dell'interno". Lo ha detto il ministro alle infrastrutture Antonio Di Pietro in una intervista a 'Canale Italia'. "Al ministero delle infrastrutture - ha aggiunto - avevo creato la direzione ispettorato per sorvegliare le grandi opere perché i soldi che girano sono tanti: insieme al ministero dell'interno e alla Dda abbiamo controllato il circolo di questi soldi e scoperto l'infiltrazione mafiosa della 'ndrangheta in alcune grandi imprese italiane. Abbiamo revocato a queste grandi imprese la possibilita' di gareggiare: è una ferita inflitta alla verginità del Paese, ma era necessario agire a monte". "Abbiamo chiesto - ha aggiunto Di Pietro - che l'Anas sospenda o revochi gli appalti alle società infiltrate dalla criminalità organizzata. I nominativi di queste prime società saranno dati direttamente dagli organi di polizia e dalle prefetture: credo già nelle prossime ore"

L’Anas annulli i contratti con Condotte "Oggi ho dato disposizioni all'Anas affinché adotti con urgenza tutti i provvedimenti previsti dalla legge relativamente ai rapporti contrattuali in corso con la Società Italiana per Condotte d'Acqua spa, cui è stata revocata dal Prefetto di Roma la certificazione antimafia". Lo afferma, in una dichiarazione, il Ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. "Nei giorni scorsi - ha spiegato il Ministro - avevo segnalato al Ministero degli Interni come dalle indagini della Dia di Reggio Calabria e di altri organi investigativi era emerso uno stretto legame tra la società e la criminalità organizzata calabrese, in particolare in merito alla gestione di alcuni cantieri dell'autostrada Salerno-Reggio Calabra e della nuova strada statale 106 Jonica. Al lavoro di indagine e verifica ha dato un forte impulso anche l'attività svolta dal Servizio di alta sorveglianza per le grandi opere, che ho creato presso il Ministero delle Infrastrutture due anni fa, affidandone il coordinamento a un capitano della Guardia di Finanza, e che da allora ha svolto una costante attività di prevenzione e analisi, coadiuvando il lavoro di tutti gli organismi investigativi". "Alla mia segnalazione - ha proseguito Di Pietro - il ministro Amato ha risposto rendendomi noto che a seguito del parere del Comitato per l'alta sorveglianza, attivo presso il dicastero degli Interni e al quale partecipano rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture, il prefetto di Roma ha adottato, lo scorso 20 marzo, un provvedimento di diniego della certificazione antimafia nei confronti della società Condotte". "Ho tempestivamente comunicato tutto questo all'Anas - ha concluso Di Pietro - oltre che agli altri organi competenti, affinché adotti tutti i provvedimenti del caso, in merito ai cantieri della A3 e della 106, ma anche in relazione ad eventuali altri rapporti contrattuali, gestiti da controllate o dalle concessionarie autostradali. La lotta alle mafie non va condotta solo a parole, ma con fatti e atti concreti. Non limitarsi ad attribuire gli appalti, ma controllare con un'apposita struttura che vengano gestiti nel migliore dei modi, evitando infiltrazioni criminali, è un modo concretissimo per liberare il Meridione d'Italia dalla piaga che è la mafia"

 

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