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Dopo le microspie il corvo

 

Reggio come Palermo, dopo le microspie arrivano le lettere del “corvo”. Procura nella bufera

28 apr 08 Dopo le talpe i corvi. Sembra il titolo di una spy-story ed invece e' semplicemente il susseguirsi degli eventi che hanno portato la Procura di Reggio Calabria al centro di una bufera di veleni che non risparmia nessun magistrato. Dopo il ritrovamento della microspia in una stanza della Procura abitualmente utilizzata dal Pm Nicola Gratteri ora spuntano anche una serie di lettere anonime, recapitate nei mesi scorsi, contro molti magistrati reggini che per anni hanno condotto inchieste sulla 'ndrangheta ed i rapporti delle cosche con centri del potere politico ed economico della citta' e della provincia. Il 'Corvo' (cosi' si firma l'autore delle missive) non risparmia nessuno tanto da definire, in una lettera giunta un mese fa, la Procura di Reggio Calabria come un ''un letamaio, il peggior centro di potere deviato''. E non mancano le accuse contro Nicola Gratteri, apostrofato come il 'sacrestano', e ritenuto colui che avrebbe favorito alcune societa' private che, per conto della Procura svolgono i lavori di intercettazione e registrazione delle conversazioni degli indagati nelle inchieste sulla 'ndrangheta e sui rapporti tra mafia e politica. Gratteri pero' non pare essere spaventato dai contenuti dalle lettere e non esita ad affermare che ''e' una vicenda che non mi tocca minimamente. Continuero' a lavorare cosi' come ho sempre fatto''. Sulla vicenda delle lettere anonime taglia corto il Procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, il quale si limita a dire che ''si tratta di fatti vecchi, tutti antecedenti al mio arrivo a Reggio Calabria''. Nel pomeriggio in Procura si e' svolta una riunione tra tutti i magistrati, presieduta dal Procuratore, Giuseppe Pignatone, per discutere della situazione venutasi a creare dopo il ritrovamento della microspia e per analizzare la vicenda delle lettere anonime. I carabinieri del Ros, intanto, stanno proseguendo nelle indagini per la microspia trovata nell'ufficio della Procura. Alcuni tecnici del Reparto Operativo Speciale dei Carabinieri stanno analizzando la microspia in modo da individuare chi l'ha venduta per poi risalire all'acquirente. Dal consumo della batteria sembrerebbe che l'apparecchiatura era attiva da almeno quindici giorni ed avrebbe avuto autonomia per qualche altra settimana. Ma come si e' arrivati ad individuare la microspia? Al momento l'ipotesi piu' accreditata e' che si sia decisa una bonifica della Procura dopo che l'ufficio del nuovo Procuratore era stato trovato aperto. E dopo il ritrovamento della 'cimice' il personale specializzato del Ros ha effettuato una bonifica piu' accurata di tutti gli uffici. Si e' in attesa, intanto, che gli atti giungano alla Procura di Catanzaro che coordinera' l'attivita' investigativa. Sulla vicenda della microspia e delle lettere anonime, intanto, il Consiglio Superiore della Magistratura ha deciso di aprire una pratica a tutela dei magistrati e di recarsi in missione a Reggio Calabria martedi' 6 maggio. ''L'obiettivo - spiega una nota del Csm - e' accertare, anche a tutela dei magistrati, mediante le opportune ed adeguate indagini ed audizioni degli interessati, la preoccupante situazione venutasi a creare in quegli uffici giudiziari''. Ed e' anche per il clima teso che si e' venuto che il senatore Sergio De Gregorio, indagato nell'ambito di una inchiesta della Procura per il reato di concorso in esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al riciclaggio, ha inviato deciso di rinviare l'incontro con i magistrati previsto per oggi e durante il quale avrebbe dovuto fare delle dichiarazioni spontanee. De Gregorio, dopo la notizia del suo coinvolgimento nell'inchiesta, aveva chiesto di essere sentito ma le vicende di questi ultimi giorni ''mi suggeriscono - scrive il parlamentare al Procuratore di Reggio Calabria - di fare, con rammarico, un passo indietro ed attendere fiducioso gli esiti di una indagine che alcuna responsabilita' potra' mai addebitarmi dal punto di vista giudiziario, ma che - dal punto di vista mediatico - mi ha profondamente colpito e amareggiato''.

Il 6 il CSM a Reggio- Parte a tambur battente l'istruttoria del Csm sul caso della microspia trovata nell'ufficio del pm Nicola Gratteri e sulle lettere anonime firmate dal 'Corvo'. Martedi' prossimo la Prima Commissione sara' a Reggio Calabria per ascoltare i magistrati e i vertici della procura. Un'iniziativa dettata dall'urgenza di intervenire. In particolare la Commissione, presieduta da Antonio Patrono, sentira' il procuratore generale Giovanni Marletta, il capo della procura Giuseppe Pignatone e tutti i magistrati ''informati sui fatti''

 

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