HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


La DIA scopre i conti correnti del boss Condello

 

La DIA scopre i conti correnti del boss Condello in Emilia. Come si riciclava il tesoro del boss. Sequestrati 50 mln di euro

22 apr 08 Sono state fondamentali le indicazioni fornite dal collaboratore di giustizia Paolo Iannò per delineare il ruolo di Alfredo Ionetti come riciclatore della famiglia Condello nell'ambito dell'operazione che oggi ha portato ad un maxisequestro beni di 50 milioni di euro. Nel 2002 Iannò delineava compiutamente quale fosse il ruolo principale demandato a Ionetti in seno ai Condello: provvedere alla gestione di buona parte delle risorse economiche del gruppo criminale, svolgendo i ruoli di "curatore, cassiere e riciclatore". Ciò evidenzia l'estrema fiducia che veniva riposta all'interno della cosca in Ionetti, che spesso veniva contattato per accompagnare vari sodali, di solito parenti o affini di Pasquale Condello - che è stato il capo assoluto della 'ndrangheta ed era per questo motivo chiamato ''Il supremo"- per l'effettuazione di operazioni finanziarie, perfezionate anche senza i necessari requisiti, presso le banche di Cesena. Ionetti trasferiva così ingenti somme di denaro su conti bancari ritenuti sicuri e successivamente provvedeva a riconsegnarle a Condello, effettivo titolare del patrimonio illecito. Ionetti è oggi in stato di libertà dopo aver trascorso un periodo agli arresti domiciliari successivamente all'applicazione della misura restrittiva in carcere. Il provvedimento odierno del Tribunale di Reggio Calabria è stato emesso a seguito di una lunga e complessa serie di accertamenti patrimoniali svolti da personale del Centro Operativo Dia di Reggio Calabria, compendiati in una proposta di misura di prevenzione - a firma del Direttore della Dia, nella quale è stato ricostruito in modo certosino il complesso dei beni mobili ed immobili e soprattutto l'ingentissimo patrimonio finanziario riconducibile, per il tramite di Ionetti, alla cosca Condello, abilmente dissimulato in una miriade di conti correnti bancari e postali, polizze assicurative e fondi di investimento. Nel decreto, il Tribunale ha ravvisato inoltre, non solo e non tanto la sproporzione dei beni nella disponibilità del soggetto colpito da tale misura, rispetto ai redditi dichiarati o all'attività svolta, ma soprattutto la circostanza che tali beni possano essere frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego. Ci si trova, in sintesi, in presenza della impresa mafiosa, scrive la Dia, che si impone sul mercato sia con la classica forma dell'intimidazione e la conseguente estromissione delle imprese concorrenti che non godono di pari entrature criminali, sia con artifizi e raggiri realizzati con la gestione ed il reinvestimento di capitali illeciti. Gli investigatori hanno sottoposto a sequestro cautelare:il patrimonio aziendale e l' intero capitale sociale di tre società,"SOR-NOVA S.R.L." con sede legale a Cesena, operante nel settore acquisto e vendita di mezzi ad uso industriale e commerciale, rimorchi, accessori e pezzi di ricambio; "SOR-NOVA 2006 S.R.L." con sede legale a Cesena, operante anch'essa nel settore acquisto e vendita di mezzi ad uso industriale e commerciale, rimorchi, accessori e pezzi di ricambio; "ALPA S.R.L." con sede legale a Cesena, operante nel settore immobiliare. E poi sette unità immobiliari (appartamenti, villette, box, locali ad uso uffici e capannoni ad uso industriale) a Cesena , Roma e Reggio Calabria, spesso in zone centrali; numerosi automezzi ad uso industriale e privato; disponibilità finanziarie diversificate in ben 53 rapporti di conto corrente, polizze assicurative, dossier titoli, fondi di investimento, rapporti di portafoglio.

Sequestrati beni per 50 mln di euro. Un maxisequestro beni, per un valore di 50 milioni di euro, e' stato effettuato dalla Dia di Reggio Calabria al tesoriere della cosca Condello. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, sezione misure di prevenzione, ha interessato tre società, sette fabbricati, macchinari industriali, auto private nonché un ingentissimo patrimonio finanziario, trovato in istituti di credito ed assicurativi, gestito dall'imprenditore Alfredo Ionetti, di 75 anni, nato a Reggio Calabria ma da tempo residente a Cesena dove esercita un'attività imprenditoriale di acquisto e vendita di mezzi ad uso industriale e commerciale, rimorchi, accessori e pezzi di ricambio. Alfredo Ionetti risulta essere stato colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 16 marzo 2006, dal GIP distrettuale di Reggio Calabria, nell' ambito dell'operazione "VERTICE", nella quale i carabinieri del ROS avevano duramente colpito con 33 arresti, l'associazione mafiosa egemone a Reggio Calabria, capeggiata da Pasquale Condello, di recente catturato dopo una lunghissima latitanza. L'associazione aveva quali fini quelli di sfruttare le risorse economiche della zona e di commettere delitti contro il patrimonio e le persone. In sintesi, il clan esercitava una capillare pressione estorsiva ai danni di numerosi esercizi commerciali (bar, ristoranti, negozi di abbigliamento ed altro) e di piccoli e medi imprenditori. Anche gli appalti pubblici venivano sottoposti ad estorsioni variabili tra il 3% ed il 6% dell'importo complessivo, oltre all'imposizione di forniture di materiale edile e di assunzioni fittizie di persone appartenenti o contigue alla cosca. Tale assoggettamento avveniva con minacce ed intimidazioni, messe in atto con danneggiamenti a mezzo di ordigni incendiari ed esplosivi. Ionetti risulta altresì indagato per aver favorito la latitanza di Pasquale Condello, per aver aiutato lo stesso capocosca ad eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale ed, in particolare, per avere impiegato in attività economiche e finanziarie denaro e beni provenienti da delitti tra i quali l'usura, al fine di agevolare l'attività dell'associazione mafiosa di appartenenza.

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti