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Microspia nell'ufficio del PM Nicola Gratteri

 

Talpa in Procura a Reggio. Scoperta una ‘cimice’ nell’ufficio di Gratteri, indagano i ROS. Pignatone "Atto gravissimo"

26 apr 08 Una microspia è stata scoperta in un ufficio della Procura di Reggio Calabria utilizzato normalmente dal pm Nicola Gratteri, titolare, tra l'altro dell'inchiesta sulla strage di Duisburg del Ferragosto dello scorso anno. La scoperta è stata fatta martedì scorso durante un'operazione di "bonifica" degli ambienti finalizzata proprio alla ricerca di microspie. L'apparecchiatura funziona a batterie ed ha un'antenna che diffonde il segnale in un raggio di poche decine di metri, una ventina secondo quanto si è appreso. Questo fa ritenere agli investigatori che la "talpa" si dovesse trovare a pochi metri dalla stanza per captare il segnale. Di conseguenza gli investigatori, a quello che si è appreso, non possono neanche escludere che si tratti di un magistrato. Nella stanza dove è stato trovato il dispositivo, Gratteri solitamente tiene interrogatori e concorda le indagini con la polizia giudiziaria. Nelle scorse settimane ci sono state fughe di notizie su alcune inchieste delicate condotte dalla Procura di Reggio Calabria. E' il caso, per esempio, delle indagini condotte sul presunto ruolo che avrebbe svolto il senatore Sergio De Gregorio per l'acquisto, per conto di una cosca, dell'immobile che un tempo ospitava una caserma dell'esercito, e sui presunti rapporti tra Marcello Dell'Utri ed un faccendiere, Aldo Micciché, in merito al voto degli italiani residenti in Sud America.

Pignatone “Fatto Gravissimo”. Un fatto "gravissimo". Così il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, ha commentato il ritrovamento di una microspia in un ufficio utilizzato dal pm Nicola Gratteri. "Trovare una microspia in un ufficio di Procura, ed in particolare in un ufficio di Procura a Reggio Calabria - ha detto Pignatone - non mi pare sia una cosa da sottovalutare". "A chiedere la bonifica degli uffici - ha aggiunto Pignatone - sono stato io e l'ho chiesto ai carabinieri del Ros". La microspia, ha sostenuto Pignatone, "é certamente indirizzata ad acquisire notizie all'interno della Procura di Reggio Calabria. Quell'ufficio era utilizzato, di solito, dal dott. Gratteri". Gli atti relativi alle indagini sul ritrovamento di una microspia in un ufficio della Procura di Reggio Calabria saranno inviati lunedì prossimo alla Procura di Catanzaro. "I magistrati reggini - ha detto Pignatone - in questo caso sono parte offesa. Questo, sia chiaro. A Catanzaro, poi, faranno indagini per stabilire chi è il colpevole".

Gratteri non parla, indagano i ROS. Nella Procura di Reggio Calabria, dopo la scoperta della microspia in un ufficio utilizzato dal pm Nicola Gratteri, c'é poca voglia di parlare. Gratteri, raggiunto telefonicamente, taglia corto: "Non posso dire nulla". A scoprire la microspia sono stati i carabinieri del Ros nel corso, secondo quanto si è appreso, di un servizio di bonifica dei locali della Procura finalizzato proprio alla ricerca di apparati di intercettazione. I Ros stanno ora indagando per cercare di risalire a chi ha posizionato la microspia e stabilire da quanto tempo era nell'ufficio. Da quello che è trapelato dal rigido riserbo imposto sulla vicenda si è saputo che l'apparato era a corto raggio. Questo significa che la "talpa" doveva necessariamente trovarsi nelle vicinanze per captare il segnale. Gli investigatori stanno adesso cercando di accertare chi potesse avvicinarsi all'ufficio usato da Gratteri e non escludono che possa trattarsi di un altro magistrato, ma anche di qualcuno al di fuori del palazzo di giustizia".

 

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