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Operazione Eraclea2

 

Arresti a Crotone, fatta luce su due omicidi

28 apr 08 Erano maturati a causa di contrasti esplosi nella cosca dei Vrenna-Corigliano-Bonaventura gli omicidi di Francesco Gallo e Leonardo Covelli, uccisi in due distinti episodi nel 2000 a Crotone. Il dato, emerso gia' venti giorni addietro nell'ambito della prima parte dell'operazione ''Eracle'', e' stato confermato dalla nuova ondata di arresti operati dalla Polizia di Stato in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dalla dal gip Tiziana Macri' su richiesta del sostituto procuratore Pierpaolo Bruni. Oltre alle 37 persone finite in carcere lo scorso 7 aprile, quando gli investigatori svelarono un quadro di intimidazioni giunte al punto da avere come bersaglio anche uomini delle forze dell'ordine e magistrati, stamani sono state arrestate altre 16 persone appartenenti alla famiglia mafiosa crotonese che aveva stretto un giogo intorno alla citta' calabrese. A conclusione dell'operazione ''Eracle 2'' giudicata ''di portata storica'' dagli inquirenti - e' stato spiegato nel corso di una conferenza stampa - sono venute alla luce estorsioni ai danni di imprenditori del settore edile e di titolari di aziende commerciali e sono stati scoperti anche tre depositi all'interno dei quali erano stati nascosti esplosivi, pistole e fucili mitragliatori nella disponibilita' della cosca. Nella citta' ancora scossa dagli omicidi dello scorso mese di marzo, un appello alla collaborazione diffusa da parte dei cittadini e' stato lanciato dal procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia, Emilio Ledonne.''L'investigazione - ha detto - non puo' piu' fare a meno del concorso del cittadino. Abbiamo l'esigenza di collaborazione delle parti offese''. Di una citta' ''piu' libera'' ha parlato il questore Gaetano D'Amato. ''Speriamo che la societa' civile - ha detto - sappia cogliere il frutto di questo lavoro, che ci possa essere una svolta e che chi subisce estorsioni, danneggiamenti e attentati trovi il coraggio di venire a raccontarcelo''. Il procuratore aggiunto Salvatore Murone ha messo il dito nella piaga della ''grave carenza di organico'' evidenziando che ''la Dda di Catanzaro per Crotone ha un solo magistrato. Le operazioni - ha detto ancora - non si sono comunque concluse con l'operazione di oggi''.

Procuratore Murone: Carenza d’organici. Il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Salvatore Murone, nel commentare con i giornalisti l'operazione "Eracle", ha parlato della "grave carenza di organico sia negli uffici giudicanti che in quelli inquirenti. La Dda di Catanzaro per Crotone ha un solo magistrato e vive con l'aiuto della Procura della repubblica di Crotone". Il procuratore della Repubblica presso il Tribuale di Crotone, Franco Tricoli, a questo proposito, nel sottolineare i risultati fin qui ottenuti, ha aggiunto che il sostituto procuratore Pierpaolo Bruni, applicato presso la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, è titolare dell'indagine "Eracle". Murone ha detto che "c'é attenzione su tanti altri aspetti della provincia e speriamo di avere modi e mezzi per ottenere analoghi risultati, sia attraverso la Polizia di Stato che le altre forze di polizia". Per questo ha spiegato Murone "le operazioni a Crotone non si sono concluse con quella di oggi". Murone ha poi aggiunto che "la Procura distrettuale "aveva visto giusto nel procedere ai fermi che infatti hanno trovato conferma nella convalida del gip ma anche che ha saputo distinguere tra la posizione di persone che andavano fermate subito e altre che andavano sottoposte al gip distrettuale e anche in questo caso si è avuta una conferma positiva alle nostre investigazioni"

 

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