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Due violenze contro le donne
Turista violentata a Montepaone, si esaminano gli abiti. Un mese fece una denuncia simile 28 ago 08 Saranno analizzati dai tecnici della scientifica
alla ricerca di eventuali tracce di sostanze organiche gli abiti indossati
dalla turista israeliana di 36 anni (e non 19 come si era appreso
in un primo momento) che ha raccontato di essere stata violentata
all'alba di martedì a Catanzaro. Gli investigatori, per chiarire
i contorni di una vicenda ancora confusa, sperano di avere elementi
anche dagli accertamenti affidato al medico legale Giulio Di Mizio.
Allo stato, infatti, dai primi riscontri effettuati in ospedale, secondo
quanto si è appreso, non sarebbero emersi elementi tali da
chiarire se vi sia stata una violenza completa. Le indagini sono orientate
anche alla ricerca di coloro che martedì erano in discoteca,
per stabilire se la donna sia stata avvicinata da qualcuno già
nel locale. Al momento, però, gli elementi raccolti indicano
che la donna era sola e che ha chiesto un passaggio ai due uomini
che l'avrebbero aggredita all'esterno della discoteca. Al momento
non ci sono testimoni di quanto sia avvenuto fuori dal locale. Pochi
gli elementi utili alle indagini forniti dalla donna, che ha detto
di non ricordare praticamente nulla dei suoi aggressori probabilmente
anche a causa dell'alcol bevuto durante la serata. Un mese fa fece una denuncia simile. La turista israeliana che ha denunciato di essere stata violentata da due uomini a Catanzaro, all'inizio di agosto aveva raccontato una storia analoga ai carabinieri di Soverato senza però formalizzare la denuncia. In quella occasione, secondo quanto si è appreso, la donna, in stato confusionale, aveva riferito che due uomini, sui quali non seppe fornire indicazioni, l'avevano avvicinata all'uscita di un locale notturno e l'avevano aggredita. Portata in ospedale, i medici non riscontrarono segni di violenza. La donna quindi se ne andò senza formalizzare la denuncia. Ai carabinieri la donna disse di essere israeliana, di vivere a Londra e di essere in vacanza a Siderno, un centro del reggino. Dopo qualche giorno, i militari, per verificare se la donna avesse cambiato idea e volesse formalizzare la denuncia, chiesero informazioni a Siderno, senza però rintracciarla. A quel punto i carabinieri fecero una relazione di servizio. La circostanza è al vaglio degli investigatori che stanno indagando sulla denuncia presentata a Catanzaro. Per questo episodio, secondo quanto si è appreso, gli investigatori stanno cercando di accertare se la donna sia stata costretta ad un rapporto orale. Una circostanza che rende più complessi gli accertamenti.
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