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Giunti a destinazione i militari voluti dal Governo

 

Giunti a Crotone i militari assegnati alla vigilanza del centro S.Anna. Sul web, però, è scontro esercito/polizia

04 ago 08 Hanno preso servizio stamani i cento militari del quinto Reggimento Aosta di Messina che presteranno servizio di vigilanza alle strutture per immigrati di Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese. I militari sono giunti ieri sera e sono stati sistemati in alberghi della zona. Il compito è quello di vigilare, insieme a polizia, carabinieri e guardia di finanza, l'area esterna della struttura di accoglienza di Crotone e di tutta l'area demaniale attigua. I militari del quinto Reggimento "Aosta" dispongono di loro mezzi di trasporto per spostamenti più veloci nell'ambito di questa ampia area. Nell'area che sarà controllata dai militari si trova il Centro di accoglienza per immigrati (Cda), Centro di prima accoglienza (Cpa) e Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara). Stamani presso la Prefettura di Crotone si è svolta una riunione operativa per definire con più precisione l'impiego dei militari.

Al centro di Crotone 200 persone in soprannumero. Si trovano circa duecento immigrati in più rispetto alla capienza prevista nel centro di accoglienza di Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese. Attualmente il Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto - nato alla fine degli anni Novanta con l'emergenza Kosovo - ospita 1.758 immigrati che nella gran parte dei casi provengono da Lampedusa. Negli alloggi-container del Centro di accoglienza - che ha una capienza massima di 978 posti - sono sistemati in questi giorni, sia pure, secondo quanto si è appreso, in una situazione di emergenza, 1.202 ospiti. Presso il Centro per richiedenti asilo (Cara) si trovano invece 256 immigrati. A queste due strutture si è affiancata, dal giugno scorso, una tendopoli all'interno della quale trovano posto altre 300 persone.

Sul web è scontro polizia-esercito. Poliziotti critici per l'invasione di campo, soldati convinti di poter prendere il loro posto: se in strada, almeno al primo giorno di 'convivenza forzata' tra agenti, carabinieri e militari, non ci sono state discussioni, é sul web che appartenenti alle forze di polizia da un lato e militari dall'altro, si sono detti quello che pensano senza filtri. E le loro opinioni, spesso, sono risultate in contrasto. Su www.forzepolizia.org, blog frequentato da appartenenti a esercito e forze dell'ordine, già da qualche giorno è partito un botta e risposta sull'arrivo dei soldati nelle città. Tra i militari che scrivono sul sito, fioccano i consensi al decreto, e gli attacchi ai sindacati di polizia che hanno criticato il provvedimento. Uno di loro - il suo nickname è 'Giorgio' - ci va giù pesante: "I sindacati, invece di criticare, facciano uscire per strada tutti i poliziotti imboscati dal loro ministero e dalle prefetture. I militari conoscono il loro mestiere sicuramente meglio dei poliziotti". 'Giuseppe', che si presenta come poliziotto, non è della stessa opinione: "Mettere più divise in strada non risolve il problema. Non metto in dubbio la professionalità dei soldati, ma in Italia non c'é la guerra". Gli risponde a muso duro un personaggio che si fa chiamare 'Sempre e ovunque forze armate': "La polizia non ha mai avuto risultati eccellenti - scrive - anzi, spesso è stata coinvolta in episodi delinquenziali". Più diplomatico 'Carmine62', che rivendica: "Noi Militari ci siamo distinti nell'affrontare il problema della sicurezza del paese", e ricorda l'operazione Vespri Siciliani. Ma precisa: "Non vogliamo rubare il mestiere alle forze dell'ordine". Non tutti i militari, però, sono entusiasti dell'idea. Sul forum www.militari.info, 'Humax' sottolinea che "i soldati devono addestrarsi a fare i soldati non i poliziotti", mentre per 'The joker', "la presenza dei militari ha un effetto più psicologico che operativo. C'é una bella differenza tra un carabiniere in divisa e un soldato in mimetica... per questo la gente si sente più sicura".

Il piano dei 3000 militari nelle città. E' operativo da oggi, per la durata di sei mesi, il piano per l'impiego dei militari nelle città, a vigilanza di siti fissi e nel pattugliamento - congiunto con le forze di polizia - delle aree più a rischio. A regime i militari schierati saranno 3.000: 1.000 per la vigilanza di obiettivi sensibili (che sono 51 a Roma, 20 a Milano e 1 a Napoli); 1.000 per il controllo dei Centri per immigrati (a Lampedusa e nelle città o province di Roma, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Catanzaro, Crotone, Foggia, Gorizia, Milano, Modena, Siracusa, Torino, Trapani), e 1.000 per le pattuglie miste in nove città (Bari, Catania, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Verona). A Roma, in questa prima fase, sono 400 i soldati impiegati (tra cui 32 donne). Da oggi controlleranno una decina di stazioni della metropolitana, ambasciate e - i parà della Folgore - il centro per immigrati di Ponte Galeria. A Milano, invece, i primi 150 soldati sono destinati ad alcuni obiettivi sensibili (Duomo e consolati) e ai pattugliamenti nelle zone della Stazione Centrale, di via Padova e del quartiere Baggio. A Napoli l'unico obiettivo sorvegliato dai soldati è il consolato americano, mentre i pattugliamenti interessano il centro città e i comuni della cinta urbana. Per quanto riguarda l'equipaggiamento, i militari in pattuglia - provenienti da tutte le Forze armate, ma in gran parte dall'Esercito - hanno l'uniforme d'ordinanza estiva, composta da pantaloni e camicia a maniche corte, e sono armati di pistola; quelli a presidio degli obiettivi sensibili e dei centri immigrati, invece, hanno mimetica e fucile. I soldati, che hanno ricevuto un addestramento specifico, avranno lo status di agente di pubblica sicurezza, ma non di agente di polizia giudiziaria: potranno identificare e perquisire, ma non arrestare, se non in caso di flagranza. L'attuazione del piano costa alle casse dello Stato 31,2 milioni nel 2008 e altrettanti nel 2009.

I commenti. Defender dell'esercito e tute mimetiche hanno fatto la loro comparsa, sin dalle prime ore della mattina, davanti ad ambasciate e centri per immigrati e stazioni. Da piazza Duomo a Milano, dove artiglieri vigilano gli ingressi con polizia e carabinieri, a piazza San Giovanni in Laterano, a Roma, dove è presente una camionetta di parà della Folgore, fino al Cpa di Lampedusa, dove gli avieri stanno sostituendo i carabinieri nella vigilanza esterna. Positivi la maggior parte dei primi commenti raccolti tra i passanti. A Milano Mohamed, muratore marocchino 30enne, dice: "chi lavora non ha nulla da temere. Se c'é ordine c'é meno razzismo". E in una delle stazioni periferiche della metropolitana romana, Rosa, giovane commessa pendolare, addirittura applaude e dice "era ora!". Nel capoluogo lombardo molti sì fra negozianti e chi abita in zone dove più volte la gente è scesa in strada per chiedere più sicurezza, mentre nella capitale un portiere del quartiere residenziale Parioli, guarda la camionetta di militari che ha sostituito quella della guardia di finanza davanti alla vicina sede diplomatica e commenta: "ci sentivamo sicuri pure prima". Da un anziano turista inglese a spasso per Roma il commento più duro: "sembra un teatro di guerra, mi ricorda tempi tristi e lontani". A Torino servizi di pattugliamento nel pomeriggio al Parco Stura, meglio noto come Tossic Park per l'intensa attività di spaccio, mentre è già attiva con 76 alpini la vigilanza nel Centro identificazione ed espulsione. Attività che a Lampedusa é curata dagli avieri chiamati a controllo degli spazi esterni del centro di primo soccorso e accoglienza dell'isola. A Padova, dove in piazza Stanga i giovani di An hanno srotolato uno striscione di benvenuto ai militari, prime identificazioni da parte delle pattuglie di persone trovate a bivaccare nella zona della stazione. A Palermo pattuglie con i bersaglieri impiegate fra le strette vie del centro storico, a Napoli pattuglie anche al Vomero e al molo Beverello, affollato in questi giorni da persone in attesa di imbarcarsi per le isole del Golfo.

 

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