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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Scoppia la polemica sulle sanzioni ai medici
E’ polemica sulle sanzioni ai medici dell’Annunziata 26 ago 08 E' braccio di ferro all'ospedale Annunziata di Cosenza tra i medici e il direttore generale Cesare Pelaia dopo la decisione di quest'ultimo di sospendere per 30 giorni il neurochirurgo di turno la sera in cui è arrivata la richiesta di ricovero per l'anziano di Lamezia Terme rifiutato da 11 ospedali e poi ricoverato a Trani (Bari). I medici hanno firmato un documento inviato al direttore generale in cui chiedono la revoca del provvedimento disciplinare entro 48 ore minacciando, in caso contrario, uno sciopero. Un ultimatum che non è piaciuto a Cesare Pelaia a giudizio del quale "non è corretto. Credo inoltre - ha proseguito Pelaia - che la richiesta sia intempestiva perché riguarda il merito di un provvedimento disciplinare e quindi per rispetto e a garanzia delle persone interessate non deve essere messo sulla bocca di tutti. Valuterò la questione con serenità ed equilibrio nell'ambito del provvedimento disciplinare". Il direttore generale poi, rispondendo ai medici che hanno definito ingiustificata la misura adottata, ha proseguito: "Come fanno a dire che sia ingiustificato? Conoscono forse gli atti? Conoscono i fatti completamente? Non credo. Il provvedimento non è ingiustificato, ha una sua motivazione e mi assumo interamente la responsabilità". Corbelli “Serve un passo indietro di tutti”. "Non condivido e ritengo ingiusti, affrettati e sbagliati sia la sospensione di un mese del medico dell'Annunziata di Cosenza, per la vicenda del mancato ricovero (in 11 ospedali di Campania, Sicilia e Campania) dell'anziano di Lamezia Terme, sia l'ultimatum e la minaccia di sciopero dei medici ospedalieri, un'iniziativa quest'ultima che finirebbe con il penalizzare solo i malati". Lo afferma Franco Corbelli, del Movimento Diritti civili. Corbelli, promotore della proposta di legge per l'istituzione del Garante della salute della Calabria, chiede "a tutti di fare un passo indietro, di revocare i due provvedimenti. Rivolgo ancora una volta un appello al Consiglio regionale perché si acceleri l'iter e di procedere subito alla elezione del Garante della Salute della Calabria". "Bisogna evitare - dice ancora Corbelli - lo scontro, il muro contro muro e far fronte comune per affrontare la prima vera emergenza di questa regione: la malasanità. Per questo chiedo a tutti di mettere da parte le polemiche e di cercare una soluzione di buon senso, condivisibile e che vada nell'esclusivo interesse e a difesa dei diritti dei malati. Per questo auspico la revoca sia del provvedimento di sospensione del medico che della minaccia di sciopero degli stessi medici ospedalieri. Questo non significa non accertare e non perseguire le responsabilità per quanto (di molto grave e ingiustificato) accaduto nel caso del pensionato lametino. Tutt'altro: va fatta una indagine seria e approfondita per acclarare tutte le responsabilità in ognuno degli undici nosocomi che hanno rifiutato questo anziano paziente. Non è giusto comunque che a pagare sia un solo medico e senza che lo stesso abbia ancora avuto la possibilità di difendersi. Così come non è giusto rispondere a questo provvedimento con una minaccia di sciopero dei medici. Il problema si deve risolvere senza penalizzare ulteriormente i malati"
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