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Calabria flaggellata dal fuoco

 

La Calabria sempre flagellata dal fuoco, su 97 incendi 66 solo nella nostra regione. Il fuoco ferma anche i treni

17 ago 08 Sono stati 97 gli incendi boschivi divampati nella giornata di oggi in Italia regioni a statuto autonomo escluse) a impegnare i mezzi e il personale del Corpo forestale dello Stato. La situazione più drammatica è ancora in Calabria dove si concentrano quasi i due terzi dei roghi, 66. Seguono Campania (13) ,Basilicata e Puglia ( 4 rispettivamente), Lazio (3), Piemonte, Toscana e Liguria (2 ciascuna). Un solo incendio in Abruzzo. L'incendio di maggior rilievo in corso - informa una nota del Cfs - è nel Cosentino, a San Sosti in vicinanza del centro abitato di Macellara. Gli uomini della Forestale sono nuovamente intervenuti nella zona di Longobucco, nel Cosentino, dove l'incendio divampato a Ferragosto lambisce una riserva con un importante patrimonio naturalistico: le fiamme sono riprese stamani mentre era in corso la fase di bonifica. Il secondo fronte 'caldo' è stato invece l'incendio che si è sviluppato a Papasidero, nel parco nazionale del Pollino. Due gli interventi aerei degli elicotteri del Corpo forestale in grado di trasportare ognuno 9 mila litri d'acqua: 'Toro Seduto' è impegnato ora in provincia di Enna, nella zona di Monte Sambuco (Piazza Armerina) dove si trovano tre fronti di fuoco di 100 metri; L'elicottero Orso Bruno è invece intervenuto in Puglia, dove ha spento un incendio a Santa Cesarea Terme (Lecce), vicino alla zona termale.

Sud in fiamme, ma rientra l’emergenza. Al terzo giorno di roghi, che a Ferragosto in Sicilia hanno causato un morto e quattro intossicati, l'emergenza incendi al Sud sta lentamente rientrando, anche se il livello di attenzione rimane alto. Il Corpo forestale dello Stato è intervenuto in giornata per domare 97 incendi, di cui ben 66 in Calabria, mentre alla Protezione civile sono arrivate 14 richieste di intervento. La situazione più difficile viene segnalata in Calabria, seppure numero degli incendi sia sceso da 350 circa a 66. Seguono Campania (13), Basilicata e Puglia (4 rispettivamente), Lazio (3), Piemonte, Toscana e Liguria (2 ciascuna). Un solo incendio in Abruzzo. L'incendio di maggior rilievo nel Cosentino, a San Sosti, in vicinanza del centro abitato di Macellara. Mentre in Puglia, nel leccese, è stato domato nel giro di poche ore un vasto incendio a Santa Cesarea Terme che, a causa del forte vento, rischiava di minacciare abitazioni e strutture alberghiere. I velivoli del Corpo Forestale sono intervenuti anche in provincia di Enna, nella zona di Monte Sambuco (Piazza Armerina) dove si trovano tre fronti di fuoco di 100 metri. Gli interventi di uomini e mezzi della Protezione civile e dei Vigili del fuoco sono stati mirati per lo più alla bonifica delle vaste aree boschive andate in fiamme nelle ultime ore, soprattutto in Sicilia e in Calabria, dove nella zona di Lanobucco, nel cosentino, è stato necessario l'intervento di un canadair a causa della ripresa dell'incendio di vaste proporzioni divampato a Ferragosto. Si opera ancora su roghi in Basilicata; a Bernalda in provincia di Matera; a Noto; in provincia di Reggio Calabria; a Terracina in provincia di Latina e nel territorio intorno a Cosenza. Intanto in Sardegna un uomo di 64 anni, Edoardo Scema, di Oristano, è stato condannato a tre anni di reclusione, pena patteggiata, perché riconosciuto responsabile di aver appiccato, a Ferragosto, tre incendi in un bosco di eucalipti tra Tiria e Simaxis. E a chi dovesse trovarsi circondato dal fuoco, la Forestale rinnova una serie di consigli tra cui, ad esempio, quello di attraversare il fronte del fuoco dove è meno intenso e di passare dalla parte già bruciata; di stendersi a terra dove non c'é vegetazione incendiabile e di cospargersi di acqua o coprirsi di terra; di respirare con un panno bagnato sulla bocca.

101 gli incendi segnalati in Calabria. Blocco ferroviario a Gioia. La linea ferroviaria tirrenica é stata bloccata per oltre un'ora, nelle vicinanze di Gioia Tauro, nel Reggino, a causa di un incendio sviluppatosi nelle vicinanze della massicciata. Da pochi minuti il traffico è stato riaperto completamente dopo lo spegnimento delle fiamme. L'Eurostar 9388 Reggio Calabria-Roma, il treno che ha accumulato più ritardo, viaggia con 74 minuti in più sull'orario previsto. Dopo una mattinata tutto sommato tranquilla, il numero dei roghi segnalati alla sala operativa della protezione civile regionale è salito raggiungendo quota 101 nel tardo pomeriggio. Per tutta la giornata i mezzi aerei, Canadair ed elicotteri, sono intervenuti su vari incendi, alcuni dei quali sono già stati spenti. In particolare l'intervento aereo si è reso necessario a San Nicola da Crissa, nel vibonese; Badolato, nel Catanzarese; San Sosti, Papasidero e Longobucco nel cosentino; Palizzi e Scilla, nel Reggino.

Il Prefetto di Cosenza revoca lo stato d’allerta. Il prefetto di Cosenza, Pietro Lisi, ha revocato lo stato di allerta per gli incendi nella provincia, configurandolo come stato di "attenzione". La decisione è stata presa al termine della riunione del Centro coordinamento soccorsi nel corso della quale è emerso che la situazione "é, allo stato, ormai non preoccupante e, comunque, sotto controllo". Alla riunione hanno partecipato rappresentanti delle forze di polizia, dei vigili del fuoco, dell'Esercito e della Provincia. Alla luce della situazione attuale, il Prefetto ha disposto la cessazione dell'organismo di coordinamento salvo "tempestivo ripristino" in caso di necessità.

CNA: Responsabilizzare la proprietà privata”. Sul fronte degli incendi è necessario "intervenire prima e responsabilizzare la proprietà privata". A sostenerlo è il segretario provinciale di Catanzaro della Confederazione nazionale artigianato (Cna), Nicola Mastroianni. "Siamo dell'avviso - afferma in una nota - che subito dopo l'estate bisognerà riflettere seriamente e concretamente sull'annoso problema degli incendi che è nostro e la cui ricerca delle soluzioni possibili non spetta certamente ad altri". "In questa ipotesi - prosegue Mastroianni - diverrebbe ammirevole l'adozione di un provvedimento legislativo che mira a regolamentare i fenomeni riconducibili agli incendi estivi partendo proprio dal coinvolgimento e dalla responsabilizzazione della proprietà privata, tanto la piccola, quanto la media e grande, alla cura e al mantenimento preventivo dei possedimenti, al fine di limitare l'imponente ed oneroso intervento pubblico a sole misure di salvaguardia dell'incolumità dei cittadini ed alla tutela del patrimonio naturalistico altrettanto pubblico". "La nostra - afferma mastroianni - è una terra straordinariamente meravigliosa ma che continua ad apparire e dimostrarsi ricca di enormi contraddizioni interne proprio perché si è costretti a vivere ed operare sempre in condizioni di emergenza su tutti i fronti, non ultimo il caso dei roghi estivi per i quali anche quest'anno la nostra regione è collocata in vetta alla classifica dei primati negativi. Difatti, pur in presenza ad un numero di addetti alla forestazione superiore a regioni la cui estensione territoriale é di gran lunga maggiore alla nostra, ancora oggi non si è riusciti nell'opera della prevenzione del fenomeno degli incendi proprio nei mesi che precedono la stagione estiva perché è lì che risiede ed alligna il vero problema. Perché ad esempio, i lavoratori forestali, circa 10.000 unità sparse in tutta la regione, non vengono funzionalmente riconvertiti ed impiegati in programmi di protezione ambientale nei territori particolarmente esposti ai focolai estivi? La ricerca delle soluzioni possibili ai tanti problemi va ricercata e condotta proprio nei tanti luoghi comuni in cui maturano le idee e ne conseguono le scelte in termini di programmazione, di prevenzione, di intervento unitamente alle azioni di contrasto e repressione". "Non possiamo e non vogliamo - conclude Mastroianni - assistere ad un dispiegamento di uomini e mezzi tanto ordinario quanto straordinario nei periodi di punta, come quello attuale, per fronteggiare l'emergenza incendi il cui prezzo, in termini economici ed ambientali, viene addossato alle precarie finanze pubbliche e quindi all'intera collettività".

 

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